capitolo 11

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I giorni passavano, Ilary si allontanava sempre piú da Elisabeth e la cosa peggiore è che Christian continuava a fingere e a stare con lei anche non meritandola.
Forse aveva ragione , forse Ilary aveva posto un punto definitivo a quell' amicizia...
Ormai Elisabeth si sentiva vuota stava perdendo il controllo della situazione : stava perdendo tutte le persone che amava. Attendeva l inizio delle lezioni quando si accorse di aver dimenticato il libro di chimica , si avviò verso gli armadietti nei corridoi , afferró il libro e ne cadde una lettera . Questa volta non c erano frasi poesie o rime solo una frase: frosen yogurt alle tre.
Elisabeth capì che quello era un appuntamento ,prese il cellulare ma ricordó di non poterlo dire ad Ilary e con espressione triste tornò in classe . Durante l intervallo, Elisabeth decise di parlare con Ilary , le disse:
ora basta, sono stanca non mi va di continuare a stare separate.
Ilary: dovevi pensarci prima cara, ora è tardi .
Elisabeth: tardi per cosa, ti ho detto la verità dovresti ringraziarmi e non voltarmi le spalle.
Ilary: hai anche il coraggio di parlarmi così dopo tutto quello che mi hai fatto?!
Elisabeth era stanca di essere accusata inutilmente , così in preda ad una crisi isterica urlò: ora basta, mi hai stancata, sono stanca di tutto , sono stanca di dover essere sempre IO a dovermi preoccupare di tutto : di tutti gli altri, dover essere sempre io a cercare ; a volte sarebbe bello sai che qualcuno mi cercasse, mi dicesse come va ,o è bello vederti sorridere ....
Ormai piangeva senza sosta stava tirando fuori emozioni nascoste .
Ilary: se pensi questo, se pensi che io non sia abbastanza , se pensi che io non ti capisca , allora dovremmo smettere di essere amiche definitivamente...
Elisabeth con voce tremante: mi stai dicendo addio?!
Ilary: è meglio.
Elisabeth corse verso l uscita , non aveva la voglia ne la forza di sopportare altre due ore, voleva solo annegare nella sua tristezza .
Si chiuse in camera cercando di non dar peso alle parole della madre . Pianse , pianse per ore osservando le vecchie foto ma nonostante questo continuava a chiedersi come stava la sua migliore amica . Le parole che aveva detto erano molto dure e forse aveva un po' esagerato... Allontanò quel pensiero dicendo a se stessa, che da quel momento in poi sarebbe stata piú egoista e avrebbe pensato piú a se stessa. Era difficile, ma avrebbe iniziato proprio da quel momento ,andando all appuntamento e sforgiando il suo sorriso migliore . Si preparó ed uscì cercando di coprire con quanto piú correttore possibile i segni della sua tristezza ( infondo questo era ció che aveva sempre fatto, indossare una maschera per non mostrare i suoi sentimenti). Si accorse di essere in ritardo ,così aumento il passo , durante il tragitto pensó a chi sarebbe potuto essere il suo ammiratore segreto . Arrivata al parco, si diresse al frosen yogurt e lì, il proprietario gli consegnò un biglietto : aveva lo stesso profumo intenso di rosa e il colore intenso rosso dell' amore , c'era scritto segui i petali di rosa ... Elisabeth rise , non aveva notato la disposizione così perfetta di quei petali, proseguì e arrivata dinanzi una panchina trovò un secondo biglietto che diceva : fa rima con campana e inizia con fon ;-) .
Elisabeth esclamò: fontanaaa! E corse diretta verso la fontana al centro del parco, lì trovò un mazzo di rose rosse e accanto un biglietto: corri verso il pesco.
Elisabeth corse verso il pesco al margine del parco, in quel periodo ,l albero si ricopriva di fiori delicati e rosa dall' inebriante profumo di primavera . Lì, ad attenderla c'era Federico , il ragazzo che conosceva dalla terza media , con il quale aveva un rapporto davvero speciale. Gli sorrise, lui le prese la mano , il momento era perfetto così come il luogo : era tutto così estremamente meraviglioso.
Erano seduti su una panchina... ogni tanto il vento primaverile faceva cadere dei petali dall'albero dietro di loro...Federico teneva tra le mani la foto che aveva scattato il primo giorno di scuola a Elisabeth ... quando ad un tratto vide un petalo rosso cadere dal cielo e posarsi su quell'immagine tra le sue mani... la guardó attentamente... era bella... era rossa... era dolce.
Inspiegabilmente... misteriosamente... improvvisamente... le mani di Fede cominciarono a pulsare... sentì il battito del suo cuore sperduto in ogni singolo millimetro del suo corpo... le sue mani iniziarono a sudare... era agitato... tremava.... Si sentiva il cuore a mille... si sentiva la testa girare... non capiva più nulla.
Era come se la panchina sotto di lui non esistesse più... era come se nulla intorno a lui esistesse... c'era solo il suo sorriso e la sua anima accanto alla sua...
Poi iniziarono a tremargli le ginocchia... inspiegabilmente... non riusciva a farle smettere... dei brividi gelidi gli percorsero tutto il corpo... dalla cime dei capelli fino ai piedi... sentiva freddo... poi aveva caldo... sudava e tremava...
La testa continuava imperterrita a girare mentre quel sorriso davanti a lui illuminava l'atmosfera che lo circondava...
I suoi pensieri prima si fermarono di colpo e poi ripresero a girare vorticosamente nella sua testa... non avevano logica ne senso compiuto...Si guardarono negli occhi... quello che provava non riuscì mai a descriverlo... c'era qualcosa nei suoi occhi che ancora non capiva... era qualcosa di strano... qualcosa... un misto tra mistero - dolcezza - paura - imbarazzo...Quando il sorriso di Fede si spense lentamente le sue labbra sfiorarono quelle di Elisabeth ... si sentì come non era mai stata prima... pensava e si chiedeva se lo volevo veramente... era assalita dai dubbi... ma poi sentii in lontananza il suo cuore battere velocemente... era un suono magico, un suono dolce... un suono cullato dal vento primaverile ...La sua testa si ripeteva in continuazione "è questo l'amore?" ma ne il suo cuore ne quel bacio dettero una risposta.Quando sentì la sua mano sfiorare la sua guancia rossa e bollente... i dubbi svanirono... era come se quel tocco vellutato... quel contatto tra il corpo di Fede e il suo, avesse trasformato in lei qualcosa... Elisabeth Mosse la sua mano... anche se la sua mente non aveva mai ordinato di farlo... accadeva tutto senza un perché... gli sfioró il fianco e sentì le cuciture della sua maglietta tra le sue dita. Gli accarezzó la schiena e sentì il calore del suo corpo contro la sua mano.Era come se tutto in quegli istanti fosse dannatamente perfetto.

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