V Capitolo

316 23 10
                                    

Non mi sento bene, c'è qualcosa che non va. Sono sospesa nel vuoto e non so cosa stia succedendo, mi accorgo che non è la mia camera, non c'è il mio letto, o qualche finestra. Buio, è tutto nero con delle sfumature viola. Non ho il mio pigiama ma un vestito bianco che lascia scoperta una gamba.

Sento dei passi, sono di un uomo e porta con sè una lanterna, è vestito da prete. Mi prende in braccio con facilità, ignorando le mie urla per farmi scendere. Pian piano arriviamo in una chiesa, mi porta all'altare e mi stende su un tavolo, accanto c'è Kusanagi. L'uomo passa a Kusanagi un pugnale.

Cosa sta succedendo? Aiuto!

Improvvisamente intorno a noi si avvicinano tante persone, la maggior parte sono di giovane età, sono vestiti con una tonaca nera e sussurrano tra di loro.

No.. non può essere vero, è impossibile..

"Ragazzo mio è ora, falla fuori, per noi, per Satana." dice il più anziano.

"Ho sempre aspettato questo momento." sghignazza Kusanagi.

"Ma che cazzo? NO! Lasciatemi andare!" urlo disperata.

Un ragazzo si avvicina a me e inizia a legarmi i polsi, prendendomi con facilità.

Non voglio morire, non voglio morire, non voglio morire per una cosa che neanche esiste! No!

Kusanagi punta il pugnale verso di me, in modo deciso.

"NOOO!!!!!" urlo con tutta la voce che ho.

Apro gli occhi. Mi risveglio normalmente nel mio letto, con un'ansia incredibile.

Dopo essermi preparata vado all'entrata per incontrarmi con Yamada, sono in particolare anticipo rispetto agli altri giorni, e la cosa non mi dispiace. Oggi il cielo è parecchio nuvoloso, noto che sta avendo delle continue variazioni il tempo, eppure non siamo in un mese particolare come marzo.

Arrivo all'entrata dell'istituto e vedo Yamada aspettarmi nervosamente, chissà che ha.

"Sta facendo passa da gigante quel verme!" mi urla contro.

"Buongiorno anche a te, pff."

"Scusami, ma non riesco a contenermi! Ho fatto delle ricerche per conto mio stanotte e ho scoperto che è riuscito a entrare nei sogni altrui!"

"Ah, ecco perchè.."

"Cos'è successo?" cambia immediatamente espressione.

"Stanotte ho sognato che ero in un rituale satanico e lui mi sacrificava."

Vedo Yamada perdere la ragione.

Chissà perchè ce l'ha così tanto con Kusanagi, so bene che è un demone e che rompe il cazzo, ma prendersela così tanto per una cosa che nemmeno lo riguarda..

"Dobbiamo fare qualcosa, parlare con lui verso l'intervallo e, se non ci sarà di grande aiuto, entrare nei sogni!" dice convinto.

"Entrare nei sogni? E come pensi di entrar-"

Mi ritrovo di dietro Kusanagi, con il solito ghigno in faccia. Ha sempre quelle vene rosse negli occhi molto evidenti, lo fanno sembrare più pazzo di quanto già è.

"Parlavate di me, cari?"

"Sì e di quanto tu sia bastardo!" urla Yamada prendendolo per un braccio.

Kusanagi, infastidito, se lo toglie con una stretta molto forte, facendolo cadere a terra.

"Caro il mio Yamada, non vogliamo creare problemi pure davanti la scuola come quella volta, non è vero? Sai, io non vorrei farti di nuovo del male, ma se mi costringi, dovrò usare la forza." sussurra nell'orecchio di Yamada in modo psicopatico.

Si allontana da Yamada rivolgendomi un ultimo sguardo. Ghigna e se ne va.

[...]

You Are My Property!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora