XIX Capitolo

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Cosa posso fare adesso?

Getto la lettera e apro la porta dell'infermeria, la prima cosa che vedo è Jun. Ha il fiatone, avrà corso per arrivare fin qui. Si avvicina lentamente a me senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.

Ho capito le sue intenzioni.

Prende la rincorsa e si butta su di me in modo da bloccarmi e non farmi scappare.

Ma tutto questo finisce in uno sparo di pistola, il proiettile di essa lo colpisce alla schiena facendolo curvare dal dolore e ad emettere un urlo di dolore. Mi libero facilmente dal cadavere e noto che all'entrata dell'infermeria c'è Hisao.

Mi ha salvata, di nuovo.

"Hisao!" gli corro incontro abbracciandolo

"Non c'è niente di cui tu debba ringraziarmi." ricambia l'abbraccio "Piuttosto, Kusanagi ha accumulato potere in più in questi giorni ed attualmente è molto pericoloso."

"Vuole vedermi oggi all'alba, non penso manchi molto."

"Merda." si mette una mano tra i capelli

All'improvviso, il pavimento inizia a tremare e un pezzo del soffitto cade sfiorandomi la testa.

"Cazzo!" dico urlando

Hisao mi prende per mano e iniziamo a correre mentre la scuola cade a pezzi, gli insegnanti che se ne stavano per andare urlano in maniera tanto forte da provocarmi un dolore alle orecchie.

Dopo dieci minuti di corsa, tra banchi da schivare e pezzi di soffitto che vanno a pezzi, riusciamo a uscire dalla scuola. E' l'alba.

Vedo davanti ai cancelli Kusanagi che ride in maniera ossessiva. Si accorge di me, di noi. Quando nota Hisao con me, cambia totalmente espressione. Si teletrasporta davanti a noi.

"Amore lo sai, non devi tradirmi con la prima merda che ti ritrovi." guarda intensamente Hisao

"Non chiamarmi amore! Io non sto con uno come te! Non voglio!" urlo in faccia al demone

"Ma io si." dice con nonchalance "E ora, fammi andare a gettare la spazzatura."

Le sue iridi diventano rosse, e alle sue spalle si aprono delle ali nere squarciate. Alza il braccio e punta il dito in cielo e, per colpa di questo suo movimento, fa alzare da terra Hisao, sbattendolo da una parte all'altra.

Sono terrorizzata dall'accaduto, vedo Hisao perdere sangue dal naso e dalle orecchie. Lui sembra non fregarsene quasi, ma a me fa tanta pena. Logicamente, Kusanagi se la ride come un bambino che gioca ai Lego.

Una volta finito, Hisao viene buttato a terra. Mi accascio su di lui per vedere come sta.

Non noto un minimo di respiro.

Hisao.. non posso perderti..

Inizio a piangere ininterrottamente, le lacrime vanno a finire sul volto di Hisao ormai senza vita.

Anche se lo conosco da poco.. sto soffrendo quanto ho sofferto all'addio di Hiromi.. ormai per me lui era come un cugino..

Kusanagi mi guarda sorridente.

"Cosa cazzo hai da sorridere?! Ti rendi conto di come hai ridotto la mia vita?! Non hai un cazzo di cuore!"

"Oh, ma non ho mai detto di averlo." mi risponde inclinando la testa

"Tanto.. tanto anche tu hai perso un alleato.." alzo lentamente lo sguardo verso di lui

Inizio a ridere.

"Anche tu sei solo adesso! Come pensi di andare avanti?! Eh?! Eh?!"

Mi guarda come se adesso io fossi la pazza. Ma non mi importa, ora siamo alla pari.

"In realtà io ho già ottenuto quello che voglio." mi sorride

"Cosa..?"

Cosa avrebbe ottenuto? Ha perso tutto anche lui!

"Appena poco fa mi hai detto che ti ho rovinato la vita, non è vero? E poi guardati, anche tu sei sola adesso. Puoi dire il contrario? Ora posso fare quello che voglio! Io ho raggiunto il mio scopo!" esulta con gioia

"Non ci posso credere.." mi accorgo da sola che il mio sguardo adesso è vuoto, privo di espressione

Era davvero solo questo.. il suo intento? Sul serio? Come ho fatto a non capirlo..?

"E ora piccola mia, divertiamoci un po'." mi sussurra da dietro

                                                                                                           ***

Mi ritrovo nel suo piccolo laboratorio. Di nuovo.

Chi è che potrà salvarmi ora?

La porta si apre ed entra il demone nel suo aspetto naturale. Anche se solo adesso noto una cosa a cui prima non avevo mai fatto caso.

Una cicatrice sulla guancia destra.

"Come te la sei procurata?" gli chiedo incuriosita

Per un po' guarda verso il basso ma poi raggiunge il mio sguardo "E' stato Satana.. me l'ha procurata lui.. avevo fatto un caos all'Inferno, sai ragazzate.. e lui mi ha punito, non ho mai provato così tanto dolore.."

Un po' mi dispiace per lui anche se non dovrei farlo. Ma quando sento qualcosa del genere è inevitabile.

"Sai, proprio allora iniziai a torturare le persone, volevo che sentissero quello che ho sentito io quel giorno. Da allora, ci provai gusto nel farlo." guarda le sue armi di tortura e poi riprende "Poi sei arrivata tu, Kotoko. Appena ti ho vista ho pensato: <<Lei è perfetta>> e ho cominciato a farmi tante fantasie su di te."

"Sei terribile." lo guardo con disgusto

"Oh dai non fare così, sei la prima donna che abbia mai amato. E per questo, avrai un servizio speciale. L'ultimo e poi non ci vedremo mai più." si avvicina e inizia a sbottonarmi la camicetta

Una volta tolta mi appoggia sul petto un coltello e disegna delle figure astratte sfiorando la mia pelle. Dopodichè, il taglio nello stomaco.

Mi provoca un urlo talmente forte da togliermi la voce, fortunatamente per poco.

Il sangue che esce dalla ferita viene leccato da Kusanagi, sembra ci provi gusto nel farlo. Mi accarezza gentilmente la spalla e sale con la lingua verso il collo, per poi alle labbra.

Un bacio con il sapore del mio sangue, se non fosse stato mio, forse mi sarebbe venuta la nausea.

"Quanto mi sei mancata.." mi sussurra sul collo

"Non vedo l'ora che sia tutto finito." dico in lacrime

Con il pollice mi asciuga le lacrime.

Intanto prende delle pinzette, le lecca per poi farmele penetrare negli occhi con movimenti circolari. Dagli occhi sgorga del sangue mischiato a delle lacrime.

Un urlo.

Stessa azione viene fatta all'altro occhio.

Un altro urlo.

"E' proprio come me lo sono sempre immaginato." mi sorride

"Satoshi.. ti prego.. basta.." dico con quella poca voce rimasta

"Oh.. mi hai chiamato per nome, non è mai successo. E' fatto apposta per questo momento..? Ma quanto ti amo." prosegue "E va bene, forse è il momento di lasciarti andare.."

Con lo stesso coltello di prima mi perfora il cuore.

"Addio, mia unica e sola proprietà."

[...]

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