Gli scherzi del destino

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Valeria era felice come una ragazzina, si sentiva come al primo appuntamento era in un turbine di emozioni.
Amava Enrique ormai lo aveva ammesso anche a sé stessa, voleva renderlo felice, non le importava nulla della grande differenza d'età che c'era tra loro, né del fatto che fosse totalmente distante dalla sua idea di uomo.

Un pò le veniva da ridere se pensava agli uomini che aveva sempre frequentato o guardato, alti, muscolosi, atletici e se con qualche tattoo era anche meglio, sportivi nel vestire.
Ecco Enrique era alto, non era muscoloso, era asciutto fisicamente, non vestiva in modo trendy, per lo più giacca e cravatta e jeans e Polo nel week-end. Era l'opposto di quello che lei considerava il suo uomo ideale.
Ma comunque lui aveva qualcosa in più, qualcosa di speciale.
La dolcezza, la bontà, la lealtà di Enrique trasparivano dal suo sguardo, Valeria si fidava di lui, si era fidata di lui fin dalla prima volta che l'aveva visto.
Era il padre che aveva sempre sognato per sua figlia.Lui per Giulia era sempre presente, la portava a scuola, la aiutava con lo spagnolo, le leggeva le storie prima di andare al letto, era andato alle recite sia di Natale che di fine anno, era affettuoso e premuroso.

Erano le 18 e aveva già portato Giulia da Ana aveva avuto la fortuna di trovarla con delle clienti. L'aveva salutata al volo ed era andata via riuscendo ad evitare le sue domande.

Si infilò sotto la doccia, non aveva ancora deciso cosa indossare, era certa solo delle scarpe, le meravigliose Laboutain con suola rossa che le aveva regalato per il compleanno quella matta di Milly. Si ricordava ancora quello che le aveva scritto nel biglietto

"tanti auguri sorellina, queste scarpe le userai per l'uomo della tua vita, quello che ti farà sentire ogni giorno una regina"

Eh si Milly era un po strega, era l'unica che aveva capito il rapporto tra lei ed Enrique. Che aveva visto l'amore nei fugaci sguardi che lui le riservava, e la paura folle di Valeria di innamorarsi e rimanere bruciata un altra volta.
Lei glielo aveva detto già a giugno che Enrique era pazzo di lei, che non aveva mai visto tanto amore negli occhi di un uomo.
Valeria questi discorsi non li voleva neanche sentire, ma ora che era lì in camera seduta sul letto davanti al suo armadio aperto capiva ogni singola parola detta a mezza bocca da Enrique.

Dopo mezz'ora decise per un semplice vestito nero in chiffon di seta che ne risaltava tutte le forme e un intimo molto sexy. Mise delle autoreggenti velate e le meravigliose Laboutain, scelse un trucco leggero e prese il giacchino corto di Armani da mettere sopra nel caso avesse avuto freddo.
Enrique non gli aveva detto dove sarebbero andati.
Guardò l'ora erano le 19:30 uscì dalla sua stanza non sapeva se Enrique era rientrato.

-E te dove vai così bella?-
-Ehi sei rientrato da molto?-
-Beh ho già fatto una doccia e mi sono cambiato...-

Valeria gli si avvicinò e lo baciò sulle labbra, amava il profumo di Enrique.

-Sei bellissima-
-Lo so-
-E poi sei modesta!-

La risata di Valeria, i suoi baci, le sue coccole gli scaldavano l'anima. Si sentiva rinato, felice, con un energia nuova.

-Dove andiamo?-
-Sorpresa!-
-Ma come sorpresa! Dai dimmelo-
-No amore mio...lo sai che sei stupenda?-

Dicendo questo le diede un bacio sul collo, lei si abbandonò tra le sue braccia

-Dobbiamo uscire...o non usciamo più-
-Agli ordini avvocato-

Uscirono di casa ed Enrique fece il percorso lungo per arrivare al ristorante, gli piaceva guardarla seduta sul sedile accanto lui, lei gli sorrideva e teneva la mano sulla sua. La serata era limpida, il cielo si stava riempiendo di stelle e la vista dal ristorante sarebbe stata perfetta.
La loro serata sarebbe stata perfetta.

Buttati In Un SognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora