Alle 16:30 Valeria e Giulia arrivarono allo studio di Enrique, ma era impegnato con dei clienti...italiani...
Mariana le fece accomodare dando a Giulia fogli e matite per disegnare.
Dopo trenta minuti erano ancora lì ad aspettare, finalmente la porta scorrevole dell'ufficio di Enrique si aprì, aveva un espressione seria evidentemente quelle due persone un uomo e una donna erano lì per qualcosa di serio.
Là donna l'abbracciò con calore e non finiva di ringraziarlo, lo stesso fece l'uomo che era con lei probabilmente era il marito.
Avevano un accento del Nord Italia e a Valeria sembravano due facce conosciute.
Appena uscirono dallo studio Giulia si alzò e corse da lui-Allora?-
-Ehehe vieni con me-La prese in braccio e la portò nel suo ufficio, Valeria li seguì senza capire.
-Ecco qua, Mariana l'ha fatto incorniciare, dove vuoi che lo metto?-
E così dicendo gli passò il suo disegno incorniciato, Giulia lo abbracciò e gli diede un bacio sulla guancia
-Ti voglio super tanto tantissimo bene!!!-
Valeria si avvicinò, sorrise ad Enrique ma nonostante lui scherzasse con Giulia era evidente che qualcosa l'aveva turbato
-Senti piccola vai da Mariana a recuperare chiodi e martello? Così lo mettiamo dove vuoi te-
-Siiiiiii vado!!!-Giulia corse fuori dalla stanza di Enrique e lui si avvicinò a Valeria la strinse a sé
-Cosa succede amore mio?-
-Dopo ti racconto a casa-
-Ma riguarda quei signori che sono usciti?-
-Si-
-Va bene-Giulia tornò con chiodi e martello
- Lo voglio mettere lì-
-Dietro la mia poltrona?-
-Si-
-Perfetto-Attaccarono insieme il disegno incorniciato
-Tu vieni a casa con noi?-
-No piccola devo fare qualche telefonata e poi arrivo-
-Va bene-
-Cosa vuoi per cena am...ehm Enrique?-
-Mi fai la lasagna?-
-Certo-
-E magari un dolce-
-Va bene vedo che riesco a fare, non ho tantissimo tempo ma tranquillo che avrai il tuo dolce-Enrique torno nella sua stanza, era preoccupato e pensieroso, la chiacchierata con i coniugi Spina l'aveva colpito.
Imbarcarsi in una causa del genere era una bella sfida, ne avrebbe parlato con Valeria più tardi e comunque aveva preso tempo fino a lunedì per accettare o meno l'incarico.
Cominciò a navigare in Internet per trovare più materiale possibile sul suicidio di Claudia Spina.Il caso era decisamente intricato, non c'erano elementi certi per affermare che Claudia si era suicidata.
Nel caso era implicato anche famoso nuotatore della nazionale spagnola Ramon Villalba fidanzato al tempo della ragazza.
La sua situazione, almeno da quel che leggeva su Internet non era mai stata indagata fino in fondo.
Enrique era stata colpito dalla determinazione della mamma di Claudia la signora Marta, lei era assolutamente certa che sua figlia non si era suicidata, aveva detto che amava troppo la vita, aveva tantissimi progetti e uno di questi era quello di lasciare Ramon perché era certa che la tradisse.
Gli occhi lucidi di Marta gli avevano toccato il cuore, la forza e l'amore con cui parlava di sua figlia non potevano lasciare indifferenti.
Il marito Patrizio era più silenzioso ma il dolore che traspariva dai suoi occhi era più vivo che mai.
Erano due genitori a cui la vita aveva riservato un destino crudele, stavano affrontando il dolore più grande per un genitore la perdita di un figlio.Guardò l'ora, erano quasi le 7, voleva tornare a casa, aveva voglia di giocare un po' con Giulia, non era sua figlia ma l'affetto che provava per lei era enorme, come quello di un padre.
Non riusciva a spiegarsi come il padre avesse fatto a disinteressarsi in quel modo di lei, l'ultima volta che l'aveva vista aveva sei mesi, Valeria aveva provveduto da sola a crescere sua figlia senza farle mancare mai nulla e non era di certo stato facile, ma ogni volta che rientrava a casa capiva benissimo dove Valeria avesse trovato tutta quella forza.Appena aprì la porta Giulia gli corse incontro e gli saltò in braccio
-Bentornato!-
-Grazie piccola, ma già in pigiama?-
-Si!Mamma mi ha fatto il bagno-
-Ma hai cenato?-
-No no, aspetto la lasgna-
-Brava cucciola-
-Ehi bentornato avvocato!-
-Ciao come stai?-
-Bene! E quasi pronto-
-Sono affamato! Oggi Guillermo mi ha portato a mangiare un insalata...-
-Ma sta ancora a dieta??-
-Lui dice di si...-
-Risultati?-
-Nessuno!-
-Povero-
-Ah mamma a scuola mi hanno dato questo foglio-
-Amore ho le mani sporche dallo a Enrique che lo legge lui-Enrique prese il foglio ma non disse nulla
-Beh allora?-
-Ehm...Non so-
-Come non sai-
-Guarda-Si avvicinò a Valeria per farle leggere il foglio ma Giulia li anticipò
-Guardate che ce l'hanno detto anche a voce, il 28 settembre c'è la giornata della famiglia per far conoscere i genitori...eh io non ho il papà, ma ormai tanto ci sono abituata, non me la prendo più-
A Valeria venne un groppo in gola, non era una dalla lacrima facile ma quella era una cosa che le faceva male.
Non le importava di averla cresciuta da sola tra mille sacrifici, il problema era a scuola, i compagni le chiedevano dov'era il papà e anche se lei era una bambina forte Valeria sapeva bene quanto è difficile non avere un papà.
Lei lo sapeva bene perché a 13 anni aveva perso il suo in un incidente d'auto, certo almeno lei l'aveva avuto per 13 anni ed era stato un padre fantastico mentre Giulia non conosceva neanche la faccia di suo padre, lui quando aveva solo sei mesi l'aveva rifiutata togliendole anche il cognome.-Senti piccola vieni qua, io non sono il tuo papà pero se vuoi il 28 vengo con voi a scuola, non so bene cosa sia la giornata della famiglia ma lo faccio con piacere-
-Ma non lavori?-
-Per un giorno se non lavoro non succede nulla-
-Grazieeeeeeeee! Uffa però che non sei il mio papà-
-Vieni qui nanetta-Giulia gli saltò in braccio felice come non mai
-Grazie Enrique...davvero-
-È il minimo-
-Siamo fortunate-
-No sono io che sono fortunato-La cena fu allegra come sempre, con tante risate, Giulia andò al letto presto e Valeria e Enrique finalmente avevano un po di tempo per loro.
Lei moriva dalla voglia di rifugiarsi tra le sue braccia.-Chi erano quei signori?-
-Erano i genitori di Claudia Spina-
-Ah ecco perché avevano una faccia conosciuta!-
-Ne hai sentito parlare?-
-Ma si certo in Italia sono per così dire famosi. In Spagna hanno detto che la figlia si è suicidata ma loro non hanno mai creduto a questa cosa, anzi loro sostengono che nella morte della figlia sia coinvolto quel campione di nuoto spagnolo con cui era fidanzata-
-Ne sai più di me!-
-E cosa volevano da te?-
-Vogliono far riaprire il caso qui a Madrid. Sto aspettando che mi mandino la documentazione.Intanto però ho fatto un giro su Internet per cercare notizie, e in effetti la posizione di Ramon Villalba non è mai stata indagata realmente. In sostanza mi vogliono come il loro avvocato-
-Wow...e tu che vuoi fare?-
-Non lo so, ho preso tempo fino a lunedì, voglio studiarmi la documentazione che mi manderanno-
-Non vuoi aiutarli?-
-Non è questo figurati, ma sai sono due genitori che hanno perso una figlia, voglio capire se parlano di omicidio perché il dolore per la perdita è così forte da non riuscire ad accettare il suicidio o se veramente c'è qualcosa di poco chiaro-
-E se c'è qualcosa di poco chiaro?-
-Li aiuterò. Se questo Ramon fosse davvero coinvolto deve pagare-
-Giusto amore mio e...Grazie-
-Di cosa?-
-Per Giulia, per la festa a scuola-
-Sono felice che mi voglia con voi-
-E come potrebbe non volerti? Te l'ho già detto, sei stato più padre tu per lei che chiunque altro al mondo-
-È adorabile e poi amo sua madre da impazzire.-
-Anche io ti amo avvocato-
-Allora Dove andiamo domani sera?-
-Non lo so, fai te-
-Accidenti che responsabilità!-Si videro un film o meglio ci provarono, crollarono entrambi addormentati dopo poco, avevano vissuto una giornata importante.
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Buttati In Un Sogno
RomanceNon bisogna mai perdere la capacità di sognare anche quando la notte ha il cielo nero ricordate sempre che dietro le nuvole ci sono miliardi di stelle e in quel mare sterminato di piccole luci c'è ne è una tutta nostra che ci indica la strada . Enri...