Solo con te

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Appena entrati in casa Enrique si butto sul divano.
Era stanco e provato, e gli era venuto un gran mal di testa per la tensione.
Dà un lato era felice di aver passato del tempo con sua madre, l'aveva vista cambiata, diversa, forse era davvero pentita degli anni di silenzio tra loro ma dall'altro lato sentiva ancora quella rabbia violenta che aveva maturato in quegli anni. Come poteva dimenticare l'inferno che aveva passato?

-Amore stai male?-
-Mi scoppia la testa-
-Tesoro...vuoi un aspirina?-
-Sì grazie-
-stenditi sul divano dai-
-Non voglio che quando torna Giulia mia trova così-
-Amore Giulia torna domani-
-Perché?-
-È con la figlia di Ana da Milly, adesso probabilmente staranno per uscire-
-Ah-
-Ti dispiace-
-Mi manca...mi fa ridere, è dolce è semplicemente una bambina fantastica-
-Eheheh tutto merito della mamma!-
-Decisamente...perché è anche bellissima come te-

Valeria gli diede un bacio e lo accarezzò sul volto

-Io non potrei più stare senza di te...Lo sai Valeria-
-Ma perché dovresti stare senza di me amore mio?-
-Oh il terrore che tu torni in Italia-
-Ancora con questa storia? Ma chi te l'ha messa in testa?-
-Andres...-
-Cosa? Ma è scemo?-
-Mi ha detto che tu hai i tuoi progetti, non è che puoi stare sempre qua...-
-Beh...è vero ho un progetto ma niente che non possa fare qui. E comunque non adesso...certo dovrò trovarmi un altro lavoro però non è un problema-
-Ma cosa dici? Un altro lavoro? E perché?-
-Amore io non posso più lavorare per te. Non potrei più prendere i tuoi soldi-
-Ma cosa dici-

Enrique saltò in piedi dal divano come una molla, si sentiva nervoso, agitato e arrabbiato.

-Enrique calmati-
-Perché vuoi andare via?-
-Non voglio andare via! Ma ho bisogno di uno stipendio! Devo pur provvedere a mia figlia e a me-
-Ma ci sono io! Perché devi trovare un altro lavoro-
-Amore io ti amo da impazzire, ma non posso accettare i tuoi soldi solo perché stiamo insieme-
-Ma io voglio occuparmi di te, di Giulia. Perché non vuoi lasciarmelo fare?-
-Enrique paghi 10.000€ di scuola l'anno per Giulia e non sei neanche un parente mi sembra più che sufficiente!-

Enrique non disse niente e se ne andò verso la sua camera.
Valeria non riusciva a capire cosa stesse accadendo, cosa aveva detto di male. Sapeva che era nervoso per il pranzo ma ora stava esagerando!

-Enrique stiamo parlando dove vai?-
-Non voglio litigare!-
-Ma non stiamo litigando!-
-Lo faremo presto se continui così!-
-Ma cosa ho detto di male?-
-Niente lascia perdere-
-È per il lavoro? Amore io ho bisogno di lavorare per me e per Giulia, non è una cosa così sconvolgente-
-Posso tranquillamente pensare io a voi non c'è bisogno che ti trovi un lavoro-
-Amore io ti amo ma non puoi pretendere che stia qui a pretendere i tuoi soldi come se nulla fosse!-
-Ma perché?-
-Perché non è giusto! Posso trovarmi un altro lavoro, che ne so cameriera o barista, niente di così impegnativo-
-No! È escluso non voglio questo, non potrei permetterlo mai e poi mai!-
-O Santo Dio Enrique!!! E allora qual'e' la soluzione secondo te?-
-Sposami-

Valeria caddè seduta sul letto come un sacco di patate e lo guardava con la faccia strana, incredula e perplessa e decisamente senza parole.
Enrique ormai indietro non poteva tornare, era quello che desiderava, era il modo più semplice di sistemare le cose, ma forse era un pò presto...
Però lui era un grande avvocato, un maestro nella dialettica era arrivato il momento di sfruttare quello in cui riusciva meglio.
Si inginocchiò davanti a Valeria, più che altro per guardarla bene negli occhi e poi nel contesto ci stava bene

-Se fossi mia moglie non ti preoccuperesti del fatto che io mi occupi di te e di Giulia anche da un punto di vista economico giusto-

Valeria non riusciva a parlare fece solo segno di no con la testa

-Io ti amo da impazzire Valeria non posso pensare di passare un solo giorno senza di te. So che capiterà, sarà inevitabile ma vorrei non accadesse, pensa che scemo che sono.
Io non sono più un ragazzino ho quasi 55 anni e so di amarti sopra ogni cosa, non voglio perdere altro tempo amore.
Voglio renderti felice ogni giorno che Dio mi darà su questa terra, voglio essere il tuo migliore amico, il tuo amante, l'uomo che ami.
Non chiedo altro se non poterti rendere felice-

Valeria aveva ormai gli occhi pieni di lacrime, non riusciva a parlare.
Accarezzava il viso di Enrique rendendosi conto che mai e poi mai avrebbe pensato che fosse un uomo tanto dolce e romantico!

-So che stai pensando che è troppo presto, ma se ci pensi amore mio, noi viviamo insieme da più di un anno, e viviamo insieme come una famiglia. Io ti amo, sono innamorato di te da molto tempo, non è una cosa di adesso, non è la crisi di mezza età. Il mio è un sentimento profondo, vero, perché dobbiamo aspettare? Cosa c'è da aspettare? Ma se tu mi dirai che vuoi aspettare, io sono pronto a rispettare i tuoi tempi-

Le lacrime ormai uscivano dagli occhi di Valeria senza che lei potesse fare nulla per fermarle.
Guardava quell'uomo inginocchiato davanti a lei, guardava i suoi occhi dolci e puri, il suo sguardo sincero sapeva che non stava mentendo, sapeva che ogni parola, ogni frase per quanto potesse sembrare impulsiva era in realtà ben ponderata.
Enrique non era uno stupido, non era un impulsivo, se le chiedeva una cosa del genere ci aveva pensato e ripensato.
E lei? Lei si sentiva pronta a dirle di sì? A passare tutta la vita con lui?
In realtà non ci aveva mai pensato, era felice con Enrique, si sentiva bene, serena, protetta.
Sapeva bene che quel sentimento così forte che provava per Enrique non era nato negli ultimi giorni, sapeva bene che era qualcosa che veniva da lontano.
E lei questo sentimento non l'aveva mai ostacolato, forse solo perché l'aveva sempre sottovalutato, non gli aveva dato peso, non l'aveva voluto vedere in tutta la sua forza dirompente ed ora si ritrovava lì davanti all'uomo che lei considerava il migliore al mondo che le chiedeva in ginocchio una risposta, un si o un no.

Enrique aspettava in ginocchio, guardando gli occhi di Valeria, asciugandole una lacrima.
Una risposta gli avrebbe aperto il paradiso e un altra l'inferno, sapeva bene che non gli avrebbe detto di attendere, sapeva che sarebbe stato o si o no, la gioia assoluta o...

-SI...-


Buttati In Un SognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora