Una serata particolare

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-sei stato davvero fortunato. Io pagherei per scambiare il mio compagno con Stefany- mi disse Marck mentre uscivano dalla lezione seguente. Io lo guardai incredulo.
-cosa? E perchè?- chiesi. Lui mi guardò come se avessi sulla testa un cappello con scritto asino. Poi scosse il capo.
-la tua ragazza deve essere davvero stupenda per non accorgerti che Stefany è bellissima. Io e mezzo gruppo vorremmo avere la possibilità di passare tutto il natale con lei- sbuffai.
-a me interessa solo Rose, le altre sono scomparse già da tempo- spiegai. Ed era vero. Da quando avevo capito che amavo Rose, non mi era mai interessato niente delle altre.
-me la devi fare conoscere un giorno di questi!- mi disse. Io lo guardai accigliato. Lui mi sorrise fingendo innocenza.
-ho detto qualcosa di male?- chiese fingendosi anche sorpreso del mio sguardo.
-lasciamo stare. Sei impossibile- rinunciai. E intanto pensavo a Rose. Come l'avrebbe presa?

****

Chiusi gli occhi per contrarmi sull'aroma. Un equilibrio quasi perfetto tra i vari ingredienti. Ma dovevo stare attenta. Mancava qualcosa. Qualcosa che avrebbe decretato il buon fine del mio esperimento. Un solo piccolo errore e tutto sarebbe andato alla malora. Cosa poteva mancare? Chiusi di nuovo gli occhi cercando di riconoscere i profumi. Poi guardai la pentola con attenzione, girando varie volte il tutto. Guardai il mio libro. Poi presi una boccetta di rosmarino e ne misi un pizzico. Presi il cucchiaio e continuai a mescolare.
Non cucinavo spesso. Non avevo quasi mai tempo per farlo. E in più era solo la seconda volta che tornavo a casa e non trovavo Scorpius che aveva già deciso cosa mangiare. Posai il mestolo e chiusi di nuovo gli occhi. Il profumo ora era perfetto. Guardai anche il mio libro di ricette, tutte scritte da mia nonna Molly. Dovevo aver fatto tutto alla perfezione. Speravo davvero di non aver esagerato con le spezie. Ce ne erano elencate molte e anche solo un po' di più avrebbero nascosto il sapore del pollo. Sorrisi pensando a Scorpius e quando sarebbe arrivato. Non sarebbe arrivato troppo tardi, vero? Avevo controllato la segreteria attentamente e lui non aveva lasciato nessun messaggio. Sarebbe quindi dovuto tornare a momenti. Intanto che aspettavo apparecchiai per due e poi tornai a spegnere tutto. Alla radio a quell'ora davano solo le notizie sui morti e incidenti della giornata quindi evitai di aprirla. Però assaggiai il pollo. Davvero buono. Ne mangiai un altro po' guardando l'ora. Mi sedetti sul divano e presi il libro che stavo leggendo un po' di tempo fa. Ma non riuscì a leggerlo. Mi alzai di nuovo mentre il mio stomaco richiedeva fame. Del resto era dalla mattina colazione che non mangiavo. Odiavo i ritmi che avevo. Il pasto dove in genere mangiavo di più era il pranzo, invece ora era quello che saltavo sempre più spesso.
Presi la pentola per portarla sul tavolo fregandomene del fatto che Scorpius non arrivava ed ero quasi arrivata al tavolo quando un CRACK mi fece saltare. Mi scivolò tutto finendo sul pavimento e guardai tutto il lavoro di un'ora a terra. Mi voltai verso Scorpius che mi guardava spaventato.
-io non volevo. Scusami Rose. Volevo farti una sorpresa, non farti gettare tutto a terra- si scusò lui. Io tornai fissare il pavimento sporco e ormai tutto il pollo immangiabile.
-giuro che ripulisco tutto io- mi disse abbracciandomi. Io continuavo a fissare il pavimento. Avevo preparato tutto con amore. Volevo vedere la sua faccia mentre vedeva che ottimo lavoro avevo fatto. Ma era andato a finire tutto sul pavimento. Come una sciocca mi sentì sconvolgere dalla rabbia. Ma non aveva senso. Sapevo che non l'aveva fatto apposta. Ma era più forte di me. Strinsi i pugni e sentì quasi inondarmi gli occhi. Poi sentì anche il mio potere tentare di esplodere. Allora tornai a guardare il pavimento.
Rimasi a osservarlo mentre lasciavo libero potere. Il pollo le patate e tutti i pezzi solidi si alzarono in aria e andarono a finire nella spazzatura, che si aprì gentilmente per farli entrare. Lo stracciò arrivò alla mia richiesta pulendo per terra. Tornò in bagno a risciaquare e poi tornò a ripassare per pulire pulire meglio. E io intanto mi liberai dell'abbraccio di Scorpius per guardarlo negli occhi.
-scusami davvero- mi disse lui fissandomi negli occhi intensamente. Vidi tutto la sua sofferenza e tutto il suo desidrio di essere perdonato. Si stava odiando e odiava il fatto che non gli avessi rivolto una sola parola. Sorrisi accarezzandogli la guancia.
-vai subito a prendere una pizza, altrimenti svengo dalla fame- dissi cercando di tornare serena. Lui mi strinse felice e mi baciò.
-che ne pensi se invece ti porto a mangiare fuori? Scegli tu il posto, anche una pizzeria se vuoi. Mi voglio fare perdonare- propose. I ci pensai un attimo. Poi sorrisi.
-va bene, andiamo nella Londra babbana però. Voglio andare al Bowling!- esclamai contenta dalla mia idea.

****

Mancavano solo due giorni alla vigilia di natale e fuori sembrava scoppiata una guerra. Il traffico era ingestibile, le persone sembravano essere uscite fuori di testa, gridavano e sbraitavano con tutti. Ero rimasto mezzo sconvolto. Però Rose, stretta a me, era tranquilla, come se se lo aspettasse. E doveva essere così. Perchè camminavamo a braccetto invece di uscire con la macchina come al solito.
-ma che hanno tutti?- gli chiesi. Lei si strinse nelle spalle.
-stress da vacanze. Anzi, da regali di natale. Scegliere i regali non è tanto facile- mi spiegò. Io rimasi a guardarli un po' sconcertato.
-anche a me non piace molto dover scegliere i regali. Esco sempre pazzo quando li devo fare e solo rare volte sono totalmente sicuro che quella cosa vada davvero bene, ma arrivare a questo punto....- indicai un gruppo di macchine che stavano contendendo lo stesso parcheggio, gridando che il posto l'avevano visto prima loro.
-bè... diciamo che si lasciano un po' prendere troppo dalla pazzia, e tutti insieme. Quindi succede questo- mi spiegò.
-e il bowling cos'è?- chiesi curioso.
-lo vedrai!- disse sorridendo.
Dopo essere entrati rimasi di stucco. Ma cos'era quel posto? Mi chiesi.
-allora le regole sono abbastanza semplici. Dobbiamo prendere una boccia, dobbiamo metterci all'inizio della pista e lanciare. Vinciamo se buttiamo giù la massima quantità di birilli, che sono quelli- e indicò quei cosi bianchi dalla forma strana. Annuì. Non sembrava tanto complicato. Ci avvicinammo al bancone e un signore con capelli lunghi e un collare per cani al collo ci guardò da dietro un fumetto di zombie.
-il numero?- chiese. Io rimasi interdetto. Il numero di che cosa?
-un paio 39 e l'altro 43- rispose Rose. La guardai accigliato mentre il tizio gli dava due paia di scarpe e ci indicava una pista vuota.
-dobbiamo cambiare scarpe?- domandai. Lei annuì sedendosi sul divanetto e iniziando a sfilarle.
-queste hanno una suola particolare che non ci farà scivolare- mi spiegò. Io guardai le scarpe. Sembravano molto sporche e puzzavano anche...
-ma siamo sicuro che è igienico?- chiesi. Lei si alzò sorridendo.
-certo! Sbrigati, dai. Ignora la puzza e il fatto che magari fanno un po' male. Vedrai che quando prenderai la boccia in mano ti sentirai meglio- mi disse incitandomi.
Io mi sedetti e mi infilai quelle scarpe che effettivamente mi facevano un po' male. Poi, dopo aver portato le scarpe ci diedero due bocce. Erano grandi e pesanti, ma non troppo per me. Arrivati ai sedili Rose lasciò le bocce e mi trascinò al bar, dove prese un mare di patatine, una decina di pezzi di pizza con decine di cose sopra e tantissime bottiglie d'acqua. Prese una porzione di patatine e iniziò a mangiare, mentre mi sorrideva.
Io gli rubai una patatina e lei mi fissò corrucciata, come una bambina. Poi posò tutte tra le mie mani e prese la sua boccia. Mise tre dita dentro i buchi e mi mostrò come dovevo lanciare.
-vedi, devi fare così- e la lanciò. La boccia andò dritta per un po', poi svoltò verso destra e gettò solo un birillo. Lei fissò la pista accigliata. Io sorrisi abbracciandola.
-quindi devo buttare solo uno di quei cosi? Non vinceva chi ne buttava di più?- lei sbuffò mentre io ridevo divertito dalla sua espressione.
-ero distratta. Ed è da tanto che non giocavo. Vediamo come te la cavi tu- e mi passò la mia boccia. Io la presi come aveva fatto lei, la guardai un attimo, poi la lanciai sulla pista ed incredibilmente arrivò proprio al centro della pista, buttando tutti i birilli.
Guardai Rose. Lei mi guardò con sguardo finto arrabbiato.
-la fortuna del principiante!- disse prima di scoppiare a ridere. La baciai senza pensarci di più. Era troppo bella quando rideva.

****

Guardai la mia boccia mentre buttava giù solo quattro birilli. Li fissai arrabbiata e tutti e tre si abbassarono completamente. Mi voltai verso Scorpius che mi fissava con le braccia incrociate e lo sguardo severo.
-non si bara!- mi disse. Io gli feci la linguaccia. Era così divertente quella serata. Era da anni che non andavo a bowling e mi piaceva un sacco andarci e fare la pazza. Solo che in genere battevo il cinque con mio padre, invece ora era Scorpius che mi abbracciava. Mangiai tutto quello che avevo preso e mi sedetti accanto a lui, guardando il tabellone dei punti. Stava vincendo decisamente Scorpius.
-non è che hai fatto finta di non conoscere questo gioco e invece sei un campione che gioca da quando aveva due anni?- chiesi. Lui annuì.
-si guarda, mio padre mi portava ogni sera e ci divertivamo tantissimo- rispose lui ironico.
La serata andò benissimo e quando tornammo a casa eravamo così divertiti e stremate che ci gettammo sul letto. Poi lui mi baciò dolcemente. Si alzò sulle braccia e mi guardò negli occhi. Vidi che doveva dirmi qualcosa. Lo vidi esitare, forse non sapeva da dove iniziare. Ma poi mi baciò di nuovo e se lasciò stare. Chiusi gli occhi sapendo che prima o poi mi avrebbe detto cosa non andava. Del resto avremmo avuto tutte le vacanze libere per stare insieme. Da domani saremo stati solo noi due, e nessun altro!

Il Destino pt.3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora