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Astoria

Quanto era tenera la mia nipotina. E quanto assomigliava al mio bambino. Ricordavo ancora il mio piccolo Scorpius.

Era bellissimo. Anche se all'epoca era stato dannatamente difficile stare con lui.

Ricordavo ancora tutti i problemi quando ero in cinta.

Seconda la mia cara guaritrice il mio bambino era in pericolo. Ero dovuta rimanere ferma e immobile per quasi nove mesi. Altrimenti avrei perso quel bambino.

Perché? Perché il mio corpo, per quale strana legge della natura, non era fatto per partorire un bambino.

Quando mi ero sposata era risultato che non avrei mai avuto un bambino. Ero affetta da infertilità.

E invece eccomi qui, con tra le braccia la mia nipotina. La figlia di mio figlio, che secondo tutti gli esperti non avrei mai dovuto avere.

Avevo lottato fino allo stremo per avere Scorpius.

Peccato che lui mi odiasse.

Fin dentro la pancia. In quei nove mesi non ero riuscita a mangiare niente che lui mi faceva vomitare tutto. Ero alimentata attraverso flebo.

Non riuscivo a dormire, non potevo stare sdraiata ne seduta per più di trenta minuti.

Ricordavo ancora con orrore ed esasperazione quei mesi. Era da tanto che non ci pensavo.

Tremavo quasi scossa dalla rabbia che ritornava.

Guardai Hope. Sorrideva spensierata nella sua culla, dormendo tranquilla.

Ricordavo anche che anche con tutti questi problemi, all'inizio ero positiva. Tutto sarebbe passato appena l'avrei preso in braccio. Tutto sarebbe cambiato.

Il suo sorriso, il suo viso da angelo, tutto di lui avrei amato. Del resto era pur sempre il mio bambino.

Ma lui aveva fin da subito fatto il torto peggiore a una madre. Si era rifiutato di prendere il latte dal mio seno. Ricordo ancora tutte le rassicurazioni degli altri. Era una cosa naturale per molti bambini.

I bambini che non sono nati col parto naturale lo fanno spesso. Certo, spesso. Peccato che dopo alcuni test abbiamo scoperto che il mio latte aveva una quantità di acidi che lo rendeva imbevibile.

Ecco l'ennesima batosta. Il mio corpo non era adatto a fare la madre. Inutile mentire ancora.

Ero una madre ma non potevo esserlo davvero.

Strinsi le mani mentre sentivo il dolore tornare ancora. Mentre ricordavo quei momenti terribili per me. Da quel momento in poi mi ero rifiutata di stare con lui. Non dovevo diventare madre. Non ero adatta.

Non ero una madre. Affidai il bambino all'elfo domestico. Era pur sempre il figlio che Draco voleva.

Il suo erede. Ma sarebbe stato meglio senza una madre che non poteva davvero essere una buona madre.

Quanto avevo sofferto. Draco aveva cercato di farmi ricredere innumerevoli volte. Ma appena prendevo in braccio Scorpius lui piangeva. Quando tentavo di dargli le pappa lui vomitava tutto.

Quando piangeva che si era fatto male correva dall'elfo. Io non ero sua madre per lui.

Avevo abbandonato presto le speranze.

Avevo deciso di non tentarci più.

****

Rose

-come stà la tua bimba?- mi chiese Marck, mio collega indicibile. Io sorrisi sedendomi accanto a lui al tavolo degli esperimenti.

-bene. È così bella. E stà già crescendo tanto.

Il Destino pt.3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora