L'anello

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Guardai Ron distruggere a pugni il sacco che aveva davanti e con cui ci stavamo allenando. Opinione comune era che noi auror dovevamo essere agili e scattanti. E si era optato per un allenamento di box due volte alla settimana.
E ora Ron la stava prendendo davvero sul serio. Anche se non ci voleva molto a capire cosa stava pensando. Invece del sacco lui vedeva una persona con capelli biondi e occhi chiari. Lo capivo benissimo. Sapevo tutto ed ero quasi del tutto d'accordo con la sua opinione. Mi ero solo sorpreso che si fosse comportato con molta diplomazia.
Aveva finalmente capito che arrabbiandosi e proibendo cose non avrebbe risolto niente. Avrebbe solo fatto allontanare Rose.
Naturalmente Rose non sapeva che invece di andare a fare la spesa, subito dopo la spiegazione, Ron era venuto da me a sfogarsi. Mi aveva distrutto un tavolo, tirandogli pugni mentre mi raccontava tutto.
E ancora, dopo due giorni, non aveva smaltito la rabbia.
Anzi, il fatto che proprio a quell'ora Rose, nella sua casa, stesse preparando le cose per tornare da Scorpius, non sembrava migliorare affatto le cose.
Pensai a Lily. Cosa avrei fatto io quando mi avesse presentato il ragazzo con cui sperava di passare tutta la vita insieme?
Probabilmente più o meno come si stava comportando Ron. Pensai anche ad Albus. E a quello che aveva progettato di fare. Guardai Ron che guardava la sabbia cadere a terra dal sacco ormai ridotto a brandelli.
-Albus mi ha chiesto un parere. Vuole sposare Amber- dissi. Ron mi guardò prima incredulo poi serio.
-che gli hai detto?- chiese.
-che sembra troppo presto. Ma che non riesco a pensarlo ormai con qualcun altro se non Amber. Quindi può darsi che sia la cosa giusta- Ron prese la bacchetta e riparò il sacco con un colpo, mentre pensava.
-mi sembri tranquillo. Tu vorresti che si sposino?- mi chiese.
-voglio la loro felicità. E se questo è quello che li renderà felici, penso che non posso che essere felice anch'io- risposi. Lui ci rifletté un po' su in silenzio.
-se Rose mi venisse a dire che si sposa penso che la rabbia che ho sfogato contro il sacco la sfogherei davvero contro Scorpius- decretò.

*****

Sorrisi al mio riflesso. Quel giorno mi sentivo finalmente bene. E devo dire che non sembravo neanche sciupata. Forse mia madre aveva ragione. Mangiavo troppo poco.
Ora, dopo due giorni passati a casa con lei e mia nonna che mi cucinavano di tutto almeno sette volte al giorno, mi sentivo meglio. Se fossi rimasta li ancora due giorni mi sarei già ritrovata ad essere una botte. Mi guardai un attimo allo specchio di profilo. Mi toccai la pancia. Non sapevo perché ma c'era qualcosa di strano. Qualcosa che mi sfuggiva ma non sapevo cos'era. Un bussare alla porta mi fece sobbalzare.
-Rose è arrivato Scorpius- mi annunciò la voce di mia madre. Scesi pronta e presi la borsa che avevo incantato per farci entrare comodamente tutte le mie cose.
Tutta la mia vita in una borsa a tracolla. Sorrisi a quel pensiero. Poi, appena vidi Scorpius, mi gettai tra le sue braccia.
-mi sei mancato- gli sussurrai all'orecchio. Lui mi sorrise accarezzandomi il viso.
-che avete intenzione di fare per capodanno? Venite a casa dei nonni, vero?- chiese mia madre. Stavo per dire di si quando Scorpius mi precedette.
-in realtà ho pensato a una sorpresa. Però verremmo sicuro per gli auguri, ma non per mangiare- disse.
Lo guardai curiosa. Cosa voleva organizzare?
-va bene. Allora ciao ragazzi. E fatti sentire Rose- si raccomandò lei prima di abbracciarmi. Poi io e Scorpius ci smaterializzammo.

*****

Non mi piaceva l'idea di suonare. Non volevo incontrare lui. Volevo solo parlare con Rose. Ma era inevitabile trovarli insieme. Erano appena tornati a casa. Ero corso a casa dei miei zii ma loro se ne erano appena andati. E sarebbero partiti presto a detta di mia zia. Per questo volevo parlargli al più presto e quindi strinsi i pugni e suonai. Alla porta mi aprì proprio lui.
-ciao Albus. Che sorpresa. Come stai?- mi chiese cordiale.
Io lo fulminai con lo sguardo.
-bene. Dov'è Rose?- chiesi freddamente.
-te la chiamo- disse lui triste. Lo guardai andare di la accigliato. Non dovevo sentirmi in colpa. Non gli avevo spaccato la faccia come secondo me era giusto, non lo stavo insultando come si meritava, non potevo ora non essere come minimo arrabbiato.
Eppure la sua espressione mi fece venire un po' di sensi di colpa...
Rose entrò dalla porta mentre mi arrovellato e mi sorrise radiosa. Io ricambiai contento di vederla.
-che ci fai qui?- chiese lei curiosa abbracciandomi.
-volevo vedere come stavi. Mi dispiace ma non sono riuscito a tornare prima ma il capo..- dissi. Stavo per spiegare quando lei scosse il capo.
-mi sembra ovvio. Non ti devi minimamente preoccupare. Tanto ora sono qui, o sbaglio? Allora, stò benissimo e preferirei che tutti dimenticassimo il piccolo incidente.
Non c'è più neanche il bisogno di parlarne- disse perentoria. Io mi rimangiai parte del discorso che pensavo di dire e passai al seguito.
-ho bisogno di un consiglio- dissi. Lei mi sorrise.
-parla pure- disse.
-voglio chiedere ad Amber di sposarmi. Ma sono una frana nei regali. E ho paura di scegliere l'anello sbagliato.
Se fosse una scopa o guantoni per il quidditch non troverei problemi ma un anello... sono sicuro che uscirei dalla gioielleria con l'anello più brutto che possa mai esistere. Hai tempo disponibile?- chiesi esitante.
-certo. E sono davvero felice che hai scelto me per questo consiglio. Non ci credo che vi volete sposare. È una cosa bellissima- disse lei entusiasta. Vidi i suoi occhi brillare quasi commossi.
-e chi avrei scelto se non te?! E poi volevo stare un po' con te. Sempre se sei libera. Ho saputo che dovete andare da qualche parte- dissi un po' accigliato su quel punto.
-non lo so. Scorpius dice che vuole farmi una sorpresa. Ma penso di avere il tempo di venire con te- disse.
-aspetta un attimo- e mi lasciò in salotto. Guardai la casa per un po' e poi me la trovai pronta per uscire con un bel cappotto bianco e imbottito.
-andiamo. Devo tornare per pranzo!-

*****

Collane, braccialetti, anelli brillavano dalle vetrine basse sul velluto nero o rosa. Albus aveva l'aria smarrita in mezzo a tutte quelle vetrine e in realtà anch'io.
Io non me ne intendevo minimamente di anelli. Scorpius mi aveva regalato qualche volta qualche ciondolo che avevo trovato meraviglioso, ma non per esperienza. Solo perché mi piacevano come linea e perché me li aveva regalati lui.
-Al, come hai intenzione di chiederglielo?- chiesi curiosa mentre la commessa illustrava delle collane a una signora davanti a noi.
-parlando- scherzò. Poi sorrise.
-la voglio portare fuori. Ceneremo in un ristorante particolare, da cui si vede tutta la costa e il mare, e poi all'inizio del nuovo anno glielo chiederò. Spero che dirà di si- disse un po' preoccupato.
-e perché non dovrebbe farlo? Siete fatti l'uno per l'altra- lo assicurai. E intanto pensai a Scorpius. Chissà lui quando me lo avrebbe chiesto. E se me lo avesse chiesto anche a me a capodanno. Del resto stava organizzando qualcosa di speciale, qualcosa che non voleva dirmi... ma mi scrollai quei pensieri di dosso. Non era il caso di mettermi ansia e preoccupazioni addosso. E non volevo crearmi paranoie oppure illusioni inutili.
In quel momento la signorina ci sorrise invitandoci ad avvicinarsi.
-buongiorno. Di cosa avete bisogno?-
-un anello- dicemmo in coro. E scoppiammo a ridere.
La signorina ci guardò sorpresa ma comunque sorrise e ci indicò una vetrina immensa.
-allora, è per lei? È l'anello di fidanzamento?- chiese garbata guardandomi. Scrollai il capo divertita.
-no, io l'aiuto soltanto a scegliere- chiarì.
Albus guardò disperato al vetrina.
-ce ne sono tanti.. comunque si, voglio chiedere la mano alla mia ragazza. Cosa mi consiglia?- chiese.
-allora può scegliere tra vari modelli. Vuole una fedina? Oppure un bel solitario? O magari qualcosa di particolare come questo anello a tre diamanti. Che ne pensa?- chiese indicando ogni tipo di anello. Albus mi lanciò uno sguardo da SOS. Io guardai attentamente i vari modelli.
-cosa porta in genere Amber? Porta qualche anello, qualche collana o qualcosa del genere?-
-no, lei non le usa cose del genere. Non mette neanche l'orologio. Ma comunque gli piacciono le cose semplici..- disse un po' sconfortato di non poter dire di più.
Guardai di nuovo gli anelli. Potevamo togliere sicuro quelli con le pietre enormi. Non piacevano neanche a me.
Guardai attentamente tutto e alla fine, insieme a una commessa, arrivammo incredibilmente a scegliere solo tra tre anelli.
Personalmente a me piacevano tutti e tre.
E adesso la scelta andava a Albus. Infondo alla fine doveva scegliere lui, era risaputo.
Albus li guardò attentamente. Una era un fedina d'oro bianco con piccoli diamanti incastonati intorno.
Il secondo anello invece era un solitario d'oro sottile e liscio con una pietra piccola a forma di cuore che brillava di mille colori. E l'altro anello era molto simili a quest'ultimo con la differenza che era di oro bianco, e con tre diamanti incastonati.
La scelta era difficile e rimanemmo molto a osservare quei tre anelli ma alla fine Albus scelse il secondo.
Uscimmo dalla gioielleria e sentì un profumo invitante.
-che ne dici di mangiare un po' prima di tornare a casa?- proposi. Lui annuì felice. Era riuscito a comprare l'anello quindi ora quasi volava dalla felicità. E io intanto avevo davvero tanta fame. Il ristorante che avevamo davanti sembrava molto invitante e anche a portata di mano con i prezzi ma a me non aveva attirato quello. All'angolo della strada c'era un ambulante che vendeva panini con hamburger e wùstel con centinai di salse diverse. Trascinai lì Albus.
-allora, voglio un panino con tutto- dissi felice. Il mio stomaco brontolava dalla fame.
-sicura che sia buono?- chiese Albus preoccupato.
-certo. Il profumo è buonissimo- dissi sicura. Infondo io ero in grado di fare una pozione ascoltando solo i profumi.
Figuriamoci se non capivo se una cosa era buono a brutta.
-tenga- disse il venditore porgendomi il panino. Albus ordinò anche lui un panino come il mio e ci allontanammo camminando e mangiando.
-è buonissimo- si sorprese quasi Albus dopo il primo morso. Io risi e continuai a divorarlo.
Poi pensai a Albus e Amber vestiti di bianco e nero all'altare. Immaginai i loro sguardi felici, di amore.
E abbracciai Albus.
-sono davvero felice per te Al-
lui mi sorrise e mi scompigliò i capelli per infastidirmi.

*****

Guardai la scatola. Poi guardai le valigie pronte. Avevo preparato tutto alla perfezione. Ma sarebbe bastato?
Speravo davvero fosse tutto bellissimo. Volevo farmi perdonare, volevo renderla felice e volevo ritornare a sorridere e vivere con lei dimenticando quello che era successo. E speravo di riuscirci!

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Il Destino pt.3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora