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Mio padre si alzò e se ne andò spedito senza dire una parola , mia madre mi aiutò a lavare  i piatti mentre mi rassicurava che sarebbe andato tutto bene. Dylan era sul divano a guardare il soffitto , mi sdraiai vicino a lui e gli feci i grattini finché non mi baciò e disse " Cela faremo , andrà tutto bene ti amo!" , lo abbracciai forte e risposi , che si ,sarebbe andato tutto bene. Mi addormentai , Dylan mi prese in braccio e mi portò in camera da letto , mi ripose sotto le coperte e mi abbracciò da dietro, con le sue braccia calde e il suo profumo frizzante. Erano passati tre mesi , mio padre ancora non mi parlava ma avevo bisogno di divertirmi e passare un po di tempo con i miei amici , proposi a Dylan di fare una festa a casa nostra mentre mia madre era fuori , lui era molto contento ma lo preoccupava la reazione che avrebbe avuto Josh , ma riuscii a convincerlo , così chiamai Karen e lisa , Josh e Molly e infine Margherita e Jes , era tutto pronto per il martedì sera. Passai con ansia i giorni che mi dividevano dalla cena , anche Dylan era stressato ma ci facemmo forza a vicenda. 《Driiiiin!!》 , cazzo erano arrivati , mi tremavano le gambe mentre mi avviavo verso la porta dentro il mio abito nero , forse troppo elegante , appena girai la manopola della porta i loro sorrisi si accesero , erano tutti li con tanti regali in mano , poi guardai Josh che teneva la testa bassa come se già sapesse , lo abbracciai e lui mi strinse , entrarono e si accomodarono a tavola e iniziammo a mangiare , arrivati al dolce , una torta al cioccolato che io e Dylan avevamo preparato la mattina , tutti i loro occhi si appoggiarono su di me e Dylan disse :"Amy,è ora di farlo.." . Il gelo , avevo paura ma mi decisi ad alzarmi e sfoderare un sorriso , finto dal primo all'ultimo dente, e pronunciai la fatidica frase :"Ragazzi , voi siete le persone più importanti della mia vita , ci conosciamo tutti da molto e insieme ci siamo sempre aiutati , ehm ...ehm diciamo che da oggi la nostra vita cambierà , vi chiediamo di credere in noi e di non abbandonarci , sono in cinta di tre mesi.". Sbiancarono tutti , poi Molly e Jes alzarono la voce dicendo che noi stavamo maturando grazie a questa cosa e avremo una bella vita normale , Josh si alzò e andò contro Dylan urlando :"Pezzo di merda , come ti è venuto in mente?Amy ha già troppi problemi di suo tu sei solo uno in più , non sei il ragazzo per lei!". Mi arrabbiai, lo minacciai di buttarlo fuori e strinsi forte la mano di Dylan , alla vista di quel gesto Josh uscì e sbattè la porta dietro di sé , mi misi a piangere e vidi che le altre avevano preso tutte bene l'accaduto ed erano entusiaste , fumammo un paio di sigarette e loro andarono via. Ci fu in po di silenzio tra me e Dylan , si sedette vicino a me sul divano rosso foderato messo al centro della sala , davanti al televisore , mi lasciai cadere sopra di lui , e ci addormentammo in un grande e caldo abbraccio. Passarono quasi due mesi , mancava poco al parto e mia madre e Molly erano sempre insieme a fare shopping per non arrivare impreparate  , mio padre mi spedì dei soldi , almeno si era fatto vivo già apprezzavo il gesto , mia madre mi regalò dei vestitini e la culla grande , erano così entusiaste e io ero così preoccupata . Una sera mentre io mia madre e Dylan cenavamo, suonò il campanello e andai ad aprire , c'era Josh , rimasi di pietra e mi venne il magone , lui mi sorrise e mi chiese scusa per il suo atteggiamento , mi porse un mazzo di fiori rossi e bianchi poi mi prese la mano e mi diede una scatolina , la aprii con ansia e dentro c'era una collanina con un cuore , disse che era per Ariel , ci teneva che appena nascesse la mettessi al collo . Andò via e io entrai in casa felice , anche Dylan si rassicurò anche se la gelosia si vedeva nei suoi occhi, quindi lo baciai dolcemente. Ero già a otto mesi ormai e all'ultima ecografia mi avevano detto che  la settimana prossima avrei partorito , mi rigiravo nel letto con molta ansia . Mi trovavo in una casa sporca , e piena zeppa di cose di poco valore , vidi me stessa in un corpo obeso con i bigodini in testa e una vestaglia orribile gialla , ero davanti al fornello nell'intento di cucinare , poi seduta in una sedia del tavolo vidi la piccola Ariel, era vuota , aveva uno sguardo perso e un viso triste , poi bussarono alla porta ed entrò Dylan ubriaco , con i lacci da eroina nel braccio. Mi svegliai sudata , era un sogno, Dylan ancora dormiva , mi rimase in testa a lungo quell'immagine , e la mia testa partì.
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Corsi in bagno e mi pesai sulla bilancia nasconsta nell'armadietto del lavandino , ero normale , avevo un peso normale 56 chili a 19 anni incinta di otto mesi , non era normale ma ero in condizioni di partorire anche se ero sbiancata, dovevo essere felice di poter permettere ad Ariel di nascere ed avere una madre "normale" che non cade se sale troppo in fretta le scale e non viene ricoverata ogni due per tre.
Era l'inizio di una nuova e spaventosa vita , il mio futuro era sconvolto , non che lo avessi mai avuto ma quello con Dylan e Ariel era sicuramente più impegnativo e felice di quello che mi ero immaginata prima di rimanere in cinta.

Consumata come cenere di sigarettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora