Capitolo Quattro - Conoscersi

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«No non farlo!» dice la madre di Liam prima che il padre la pugnalasse. Liam stava piangendo, ma non lo sentivano. Liam sente poco dopo una porta sbattere e pensò che il padre fosse uscito. Si alzò e piano piano uscì dalla propria stanza. Davanti si trovò uno spettacolo agghiacciante. C'era la madre stesa a terra, con un taglio profondo nella gola e tutto il sangue riverso sulla moquette. Liam era impietrito e stava piangendo. Pensò: "è tutta colpa mia!" e tra le lacrime, torna alla sua camera, continuando a prendersela con se stesso.

Liam si sveglia di soprassalto e si sente stretto da delle braccia. Zayn lo stava abbracciando e calmando. Il moro non si accorge che Liam si era svegliato, infatti continua a consolarlo, sussurrandogli alle orecchie: «Tranquillo. Ci sono io con te. Calmati piccolo di papà.» Quella frase lo calma e quando Zayn vede che finalmente il respiro del minore è tornato regolare gli si avvicina e lascia un bacio leggero sulle sue labbra. Non smise di abbracciarlo e dopo un po' finalmente si riaddormenta.

La mattina Liam si svegliò normalmente, accorgendosi subito dopo che accanto a lui non c'è già più Zayn e presume quindi sia andato a preparare la colazione. Si alza e va nel bagno della camera del moro, per farsi una doccia fredda per riflettere su quello accaduto quella notte. Li calmo a sciacquarsi, poco dopo sente qualcuno afferrarlo per i fianchi.
Era Zayn
Zayn allora gli si avvicina e sussurra nel suo orecchio: «Com'è che ti stai facendo una doccia nel mio bagno? Questo tuo corpo da favola mi fa eccitare!» e gli morde il lobo dell'orecchio, facendolo sussultare.
«Z-Zayn!» dice Liam balzando dallo spavento. Liam sa cosa Zayn vuole, ma non glielo vuole dare.
«Come mi hai chiamato?» dice il maggiore ringhiando contro al minore, che abbassa lo sguardo.
«Papino.» corregge, rassegnato. Non poteva fare niente. Era obbligato. Liam si gira allora verso di lui e vede la sua erezione, pulsante.
«Liam fammi uno dei tuoi servizietti magnifici!» Liam non riesce neanche a rispondere che Zayn lo fa inginocchiare prepotentemente ed avvicinare al suo membro. Glielo fa mettere in bocca e Liam allora, per accontentarlo, inizio a pompare.
Sta piangendo ma lui non se ne accorge a causa dell'acqua della doccia. Dopo qualche minuto viene in bocca e Liam lo ingoia.
I suoi singhiozzi si fanno sentire sempre di più e allora il minore si alza, spingendo il maggiore contro il muro.
«Sei un mostro!» Esclama con gli occhi lucidi, mentre da il primo pugno contro il suo petto d'acciaio. «Perché mi hai adottato se poi mi scopi da mattina a sera? Io ti odio Zayn. Ti odio!!!» Dice tirando un altro pugno forte, però venendo bloccato dal maggiore.
«Perché io faccio quello che voglio, soprattutto con qualcosa di mio.» Dice il maggiore con tono calmo, con un sorriso strano in volto.
«Io non sono-» Sussurra, ma inutilmente perché Zayn lo ha sentito, infatti poco dopo un forte schiaffo raggiunge la guancia di Liam. Zayn prende per un braccio Liam e lo trascina fuori dalla doccia, lo sbatte con forza sulla scrivania della sua camera e fruga in un cassetto. Dopo poco tira fuori delle corde e lega i suoi piedi e le suoi mani con le corde al tavolo.
«Ora imparerai che non puoi rispondermi. Conta ogni schiacciata e se non lo fai ricomincio da capo. Chiaro?» Dice il grande con uno sguardo freddo in volto. "Perché mi fa tutto questo?" Dice Liam tra se e se, dando poi risposta alla domanda del patrigno.
«S-si.» Balbetta il giovane con voce tremante.
«Si cosa?» Aggiunge il maggiore con tono più alto di voce.
«Si papino.» Risponde correttamente il giovane. Le lacrime da poco placate, avrebbero ricominciato a scendere a breve.
Un forte schiaffo raggiunge la natica destra del ragazzo e un piccolo urlo esce dalle sue labbra.
«Conta.» Istruisce con voce dura il corvino.
«U-uno.» Un altro schiaffo raggiunge il sedere poco dopo.
«D-due.» Uno schiaffo più forte dei precedenti viene lanciato dal maggiore.
«T-t-tre.» Le lacrime, come già il ragazzo credeva prima, hanno rincomimciato a scendere copiose sulle sue guancie.

Quando arriva alla nona sculacciata, il sedere al giovane fa malissimo, il pianto del ragazzo è diventato sempre più singhiozzante. Poco dopo un altro schiaffo arriva sulle natiche del ragazzo, e lui finisce la sua conta:
«D-dieci.» Dice il ragazzo, con le guance bagnate e saporite dalle lacrime. Poco dopo il maggiore si sposta, liberando mani e gambe del ragazzo dalle corde. Quando il giovane sente le gambe libere, quando prova a rimettersi in piedi, cade a terra, avendo i muscoli intorpiditi e dolenti dagli schiaffi.
Si sente davvero debole.
Non riesce a muoversi quasi.
Con il giovane a terra, dal maggiore si vede quasi emergere un briciolo di bontà: prende il castano a mo di sposa e lo porta sul suo letto, lo riveste e lo copre. Liam per la debolezza aveva gli occhi aperti a stento, ma quando sente la delicatezza del corvino nel vestirlo, si sente invaso da una sensazione strana. Questo atteggiamento di Zayn per lui era davvero particolare: come poteva essere lo stesso ragazzo che poco prima lo aveva sculacciato violentemente? Con Liam completamente vestito, si sente il moro sdraiarsi vicino al castano. Lo avvolge alla vita e lo finge a se, come per farlo riposare sul suo corpo. Liam capisce che forse per capire l'uomo, deve solo conoscerlo. Debole, si addormenta sul petto del grande, anche se aveva dormito tutta la notte.

«Liam...sveglia.» Sente Liam sussurrare alle orecchie. Si stropiccia gli occhi e li apre lentamente. Aperti? trova Zayn vicino a lui, che lo guarda.
«Liam dobbiamo mangiare. Tra poco arriva la tua insegnante e alle cinque vengono Daniel e Niall.» Aggiunge il maggiore, prima di avviarsi alla porta per andare al piano di sotto. Liam annuisce e piano piano anche lui si alza. Il sedere gli faceva ancora male, ma riesce lo stesso a camminare senza far intravedere il fastidio.
Va nella sua stanza e prende una T-Shirt nera, che abbina con una felpa chiara e un paio di pantaloni di tuta grigio scuro. Quando scende, la merenda è in tavola e Zayn stà già mangiando. «Non mi ha neanche aspettato...» dice tra se e se il castano.
Si siede davanti a lui, senza fiatare e comincia a mangiare in silenzio.
Nessuno dei due proferisce parola, e a Liam piace questo fatto che il moro non gli stesse parlando. Liam sa di avere pensato di conoscerlo, che gli sembrava una persona per bene, però non voleva parlarci in quel momento, soprattutto per ciò accaduto nella tarda mattinata. Sperava di vivere finalmente una vita normale, invece si ritrovò a vivere con un perfetto, pazzo, maniaco, oltretutto bipolare.
Il campanello distrae il castano dai suoi pensieri. Zayn, da perfetto padrone di casa, si alza e va ad aprire alla porta.
Al ritorno, vicino a lui si trova questa ragazza, dall'aria abbastanza vecchiotta, lunghi capelli color cioccolato, sbiaditi verso il bianco, e occhi verde menta.
«Liam, lei è Annabeth, la tua insegnante.» Presenta Zayn, con un sorriso perfetto, da conquistatore, stampato in faccia. Lei allunga la mano verso il castano, che la stringe. Anche se a primo impatto non le piace come persona, lascia perdere, poiché intanto doveva solamente sopportarla come insegnante.
Con aria contenta, Zayn prende da una libreria un manuale, e si avvia verso il suo studio. «Allora ci vediamo dopo la lezione, qualsiasi cosa sono qua vicino». Dice aggiungendo un piccolo saluto.
«Va bene. Questo è il mio numero, se deve disdire una lezione,  o per altro, chiami pure.» Aggiunge la docente con un sorriso in faccia. Quel "o per altro" lascia intraprendere nell'acqua un qualcosa di sporco.
Il moro sorride e si annuisce, salutando i ragazzi per avviarsi al suo studio.

Obsessed (Daddy)- Ziam Mayne [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora