Capitolo 3 (Is there someone?)

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Era lunedì,Alison si è preparata psicologicamente a ricevere insulti,uscì voltandosi malinconica verso la porta della sua camera che non veniva aperta da mesi...,Lorenzo la seguì a ruota nonostante si era stufato di stargli dietro come un cagnolino.La bionda non badò agli sguardi truci e le persone che ridevano al suo passaggio,semplicemente si diresse verso la sua classe timorosa. La lezione incominciò e,come al solito,si lasciò cullare dal silenzio degli alunni per viaggiare con la fantasia. Di algebra non gliene fregava granché,se fosse stata bocciata se ne sarebbe fatta una ragione anche se voleva finire l'anno così sarebbe stata libera
veramente.Lorenzo intanto cerca di decifrare quello sguardo impassibile di sentimenti,non riusciva a capire a cosa stesse pensando quella misteriosa ragazza,per lui è strano, il ragazzo seduto sul cornicione sporgente della finestra che dava sulla classe era capace di risolvere ogni algoritmo,ogni equazione quando si trattava di capire i sentimenti dell'altro,ma in lei è diverso...
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Le ore passarono velocemente,la bionda si rifugiò nella sua felpa,raccolse lo zaino e imboccò un vicolo stretto poco illuminato. Tre ragazzi si stavano avvicinando a Alison,la quale non si è accorta di nulla.Lorenzo riuscì a scorgerli anche se in penombra,atterrò di fianco ad Alison. La ragazza sbarrò gli occhi e incominciò ad agitarsi,il moro non capiva il perché di tutta quella agitazione, la bionda cercò di cambiare direzione ma un ragazzo più alto degli altri tre si avvicinò con passo deciso e un ghigno divertito sulla faccia."Pensavi non ti avessimo visto stamattina?mia cara Alison"
"Lasciatemi stare,stronzi!" La ragazza lo urlò con gli occhi velati,ma non doveva mostrarsi fragile perciò ricacciò dentro le lacrime,sospirò sonoramente mentre Lorenzo guardava la scena immobile.Incominciarono a tirargli calci,pugni,ma lei non rispondeva,subiva tutto in silenzio,quando ebbero finito la lasciarono lì,nel vicolo per terra. Lorenzo era sbalordito, non aveva fatto nulla,ma gli piaceva vederla così,semplicemente gli piaceva vedere le persone soffrire.Gli accarezzò il viso delicatamente,la bionda aprì gli occhi rossi e di nuovo si rimesse in piedi,anche questa volta si era rialzata ma c'è l' avrebbe fatta un'altra volta?
La bionda scelse di rimanere di ghiaccio comunque,non vuole ma ora non ha neanche scelta.
***
Il suono di una nuova mail mi fece sussultare,mi raddrizzai la colonna vertebrale scrocchiando sonoramente il collo. Puntai l'indicatore sopra l'icona della posta,cliccai col sinistro ancora in veglia per il sonnellino appena fatto, veniva dalla terra:di solito i messaggi terrestri non portano buone notizie perché la maggior parte segnalano comportamenti inadeguati degli angeli...Proprio quello che mi aspettavo: nella mail c'era scritto così"Buongiorno maggiore,nonostante qui sulla terra abbiamo molti problemi di questo tipo,non posso non documentare e riferire che l'angelo Lorenzo Ostuni non esegue il suo lavoro.Essere un angelo custode di una diciannovenne non deve essere semplice ma il comportamento inappropriato mantenuto questo pomeriggio,quando Alison Payton,l'affidata,è stata vittima di bullismo davanti agli occhi divertiti del ragazzo non è accettabile. Si chiedono provvedimenti immediati.
L'angelo in comando." Così non funziona,dovevo trovare un modo di far uscire il lato dolce e premuroso di quel ragazzo,avrei potuto... No,sarebbe contro il regolamento,anche se sono sicuro che lei lo cambierebbe.
***
La ragazza tornò a casa dopo quella,troppe volte fatta,esperienza. In questo momento si sentiva una nullità,un errore,una ragazza senza pensiero:una ragazza di carta.
Osservò la sua camera completamente in ordine,non venivano spostati oggetti da quando suo padre era scomparso,osservò come la polvere avesse ricoperto tutto come un velo di ricordi,fece scivolare un dito sul piano della scrivania biancastra,una linea dritta si dipinse sul legno di betulla. Riuscivi a distinguere tutte le azioni compiute come aver spostato la scrivania per bloccare la porta:le impronte della salda presa della bionda erano impresse sui limiti del tavolo,come dimenticarlo dopotutto.Per un istante gli occhi in tempesta di Alison entrarono in contatto con quelli marroni del ragazzo,un brivido le percorse la colonna vertebrale,Lorenzo cercava di immergersi in quel mare di disperazione,voleva capire perché era diventata così,ma invano,nelle sue pozze blu ci si perdeva e basta,facevi solo fatica ad uscirne. Per lei era difficile questa situazione,ma accettava tutto, ormai si considerava un corpo senz'anima,Alison crede che questa sia la morte peggiore che chiunque possa fare,morire per colpa di se stessi,avere paura come la notte ha paura del buio.
Lorenzo era impassibile,immobile,sorpreso da quanto emotivi fossero gli occhi della bionda,da quanto il suo viso dai dolci lineamenti fosse stressato,solo ora si accorgeva che quella ragazza non fingeva,che Alison stava male davvero,che non è un esibizionista. Di lei le piacevano le forme,è vero,non provava altro,questo influiva negativamente a Alison.In questo momento lei si sentiva come tante di quelle citazioni di Tumblr,per questo si giudicava patetica e ridicola,"Non fatevi trattare come le sigarette,semplicemente vi usano quando sono annoiati e quando hanno finito vi calpestano.Siate come le droghe:fateli morire per te."Per quanto fosse una frase fatta era vera ed alla ragazza continuava a risuonare nella testa come un rimprovero,lei avrebbe voluto tanto essere una droga,non avrebbe sofferto e avrebbe visto persone dipendere da lei,non tradirla. L'avrebbero amata fino ad uccidersi.Lorenzo osservava con interesse i movimenti quasi ritmici della bionda,la quale si stava cambiando ignara della presenza del moro. Non voleva mostrarsi tremendamente esagerata, si è cambiata solo per mettere qualcosa di più caldo e che coprisse i lividi.Prima di indossare la felpa sopra la maglietta a maniche corte si diresse in bagno,apri l'acqua fredda e come quasi un gesto meccanico si bagnò l'intera faccia,cercava così di tornare alla realtà invano. Si medicò i piccoli tagli sulle braccia per poi finalmente indossare la felpa.Lorenzo non aveva fatto altro che pensare a che corpo perfetto avesse,spavaldo attraversò la porta del bagno,ma sbalordito invece di passarci attraverso ci sbattè addosso. Com'era possibile? Dalla stanza di fronte la ragazza abbastanza spaventata mugolò "C'è qualcuno?" Nonostante l'avesse detto a bassa voce il moro lo sentì comunque. L'aveva sentito?come poteva?

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