Lei era sola,gli occhi viaggiavano sul display come calamite attratte da una forza opposta,osservava whatsapp consapevole che era da mesi che non gli arrivava una notifica in generale.Lesse l'ultimo messaggio inviatogli da Anness,la sua unica amica,la sua ex unica amica.
"Mi dispiace Alison..."
Ancora non riusciva a capire perché si fosse unita al gruppo dei "popolari",loro l'hanno rovinata,l'hanno divorata dall'interno togliendoli l'unica parte ancora intatta del suo cuore pulsante,dicendogli:puttana,cosa ci fai qui testa di cazzo,troia,sfigata...parole taglienti che neppure il suo ragazzo era riuscito ad alleviare.Quel giorno la ferita era stata aperta ancora ma il sangue non finiva di uscire lasciando Annes interdetta tra la voglia di mollare e quella di essere forte.Chiamò Manuel,il suo fidanzato,dicendogli un semplice addio;poi chiamò la bionda che era talmente occupata ad autodistruggersi con la lametta che non ascoltò il cellulare,non voleva sentire niente,soprattutto altre persone.È stata colpa sua,"se non fossi stata egoista e avessi risposto avrei potuto salvarla",continua a ripetersi la ragazza,invece poté leggere soltanto quel messaggio quando ormai era troppo tardi,si era affogata nel lago del paese,malgrado le volesse bene non riuscì a far uscire nessuna lacrima quel giorno.Tutti i suoi parenti la guardavano con disprezzo come se fosse stata Alison ad averla uccisa,dopo quell'accaduto Annes era la ragazza che tutti avrebbero voluto avere come amica o come fidanzata:dopotutto il suo desiderio era stato concesso,ora era la ragazza amata da tutti.Aveva solo dovuto pagare il prezzo con la sua vita.Nonostante le giornate monotone che passavano davanti ai suoi occhi lasciava che la poca grinta che possedeva la abbandonasse.Ora piccole lacrime bruciano sul suo viso,lasciando lunghe scie brillanti alla luce del sole.
Alison si alzò di scatto uscendo dalla casa abbandonata,si diresse verso un'incrocio della strada recuperando delle chiavi dal suo zaino,le fece tintinnare indecisa fino a raggiungere una Clio malmessa e aprire imperterrita.Entrò senza degnare di uno sguardo il parcheggio,non aveva la patente ma non gliene è mai fregato,era una macchina che aveva comprato da un contrabbandiere,inserì le chiavi nella serratura del cruscotto girandole bruscamente di mezzo giro mettendo in moto il motore.Lasciandosi trasportare dai ricordi e la musica alta raggiunse le 4 ore di guida,non sapeva dove era diretta ne dove si trovava ma niente importava in quel momento,solo lei,l'auto e l'unica via possibile,la strada.
***
Una luce accecante non mi permise di osservare i passi falsi di Alison,svolazzavo sopra la sua macchina in attesa che si fermasse ma non sembrava sua intenzione.Appena il bagliore si allontanò vidi la Clio rovesciata su se stessa in un angolo della strada,il muso accartocciato e i finestrini completamente frantumati.Persi un battito a quella vista,che Alison fosse morta? Mi avvicinai all'auto soltanto dopo lunghi respiri di riflessione.Le ambulanze stavano raggiungendo il luogo dell'incidente,si capiva dal forte rumore delle sirene che spezzava la quiete di quel paesino sperduto.La bionda era coricata con la testa appoggiata alla spalla sinistra.Non volevo vedere altro,mi allontanai velocemente,e...piangevo? Era da undici anni che non lasciavo vincere le emozioni lasciando i miei occhi senza traccia di vita,e adesso non ce l'avevano per davvero.Ero solo uno scarto della società divenuto uno scarto degli Dei,fantastico no? Dopo non so bene quanto,la mia pelle comunque chiara stava piano piano scomparendo,aveva bisogno di me e l'avrei aiutata a rialzarsi ancora,raggiunsi l'auto dell'ambulanza entrando insieme al soccorritore che portava la barella con adagiato sopra l'inerte corpo della ragazza.Il battito scendeva e io scomparivo,cominciai a parlargli,a dirli di non mollare,di non lasciarsi andare...i suoi occhi rimanevano chiusi e i miei sempre più lucidi.Perchè provavo tutto questo,dopotutto non mi importava di lei giusto?
***
La volante partì lasciando il trambusto creatosi raggiungendo l'ospedale più vicino,le condizioni critiche della bionda non permettevano errori,il tempo era poco e il rischio troppo,stava perdendo battiti velocemente lasciando i medici in silenzio.All'interno dell'edificio fu subito portata in sala operatoria e dopo qualche ora infinita a parere dell'angelo appoggiato di spalle al muro della stanza, la ragazza uscì,finalmente.Lorenzo curiosò nella cartella medica e si rassicurò leggendo niente di grave importanza.Le prese la mano libera dalla flebo sentendo la pelle della bionda rabbrividire al suo tocco.Lorenzo si allontanò lentamente con la testa bassa che ogni tanto girava in direzione della stanza di Alison.Stava percorrendo corridoi vuoti e tristi di un bianco tenue che rendeva tutto più solo,passò difianco una stanza di una bambina di forse 8 anni ma stranamente vide una ragazza piangere inginocchiata vicino al lettino che occupava la bimba.Questa ragazza però non era una persona,era un angelo,un angelo luminoso dalle ali bianche.La stava osservando con uno sguardo di stupore quando lei si girò mostrando gli occhi rossi e gonfi,si alzò scomodamente dalla posizione mantenuta,rivolse un leggero sorriso al moro che ricambiò.
***
"Non sei l'unico"non capivo casa intendeva
"Ne sono passati altri,le nostre dimensioni si uniscono perché la mia sta crollando per colpa del cancro allo stato terminale di Alice" lo disse tutto di un fiato con una punta di disprezzo indicando il piccolo corpicino della bambina.
"Sei il suo angelo custode?" Chiesi sorpreso che un cancro potesse fare strage anche di persone così giovani.
"Lo ero,cosa ho da proteggere ora?"
" Rendi quel che rimane di tempo il miglior mai speso,comunque sono Lorenzo"
" Io mi chiamo Federica,piacere,mi chiamavo...ma,toglimi una curiosità,perché non la stai aiutando?"
"Eh..?"
"La tua affidata"
"Non sapevo si potesse.."
"Lorenzo ma gli angeli custodi a cosa servono!" Mi sgridò prendendomi per mano trascinandomi fuori
"Qual'è la stanza?"
"Credo 35 di questo reparto" dissi vagando per i corridoi mano nella mano con la ragazza.
"Ferma"puntai il dito contro la bionda.
"E ora?" Chiesi.
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Trust me ~Lorenzo Ostuni~
FanfictionCosa succede se colui che dovrebbe aiutarti sempre non c'è?