L'uomo ricco di disperazione raccontami, o Musa, che a lungo errò dopo ch'ebbe cercato una parola sul dizionario; di molti verbi il significato vide e conobbe il paradigma, molti dolori patì a scuola sul banco, lottando per la sua vita e per un buon voto. Ma non ci riuscì, benché tanto volesse, per sua propria follia si perse, pazzo!, che scambiò un genitivo per un accusativo e la prof distrusse il giorno del suo trionfo. Anche a noi dì qualcosa di queste avventure, o dea, figlia di Zeus. Allora tutti gli altri, scampati dall'insufficienza e dalle punizioni; lui solo, che sospirava il telefono e il wifi, la veneranda madre, la crudele donna, tratteneva negli antri profondi, volendo che il suo dolore fosse infinito. E quando anche l'anno arrivò, nel girare del tempo, in cui gli filarono i numi che in vita tornasse, in casa neppure là doveva sfuggire alle prove, neppure fra i suoi. Tutti gli dei ne avevan pietà, ma non la madre; questa serbava rancore violento contro il povero studente, prima che il telefono gli fosse tornato.
(Omero)La foto della Umbridge ci stava troppo❤️
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Vita da classicista
RandomSe sei al classico Se hai un amico al classico Se vuoi iscriverti al classico Se hai frequentato il classico Se sei triste e vuoi ridere Se sei autolesionista e vuoi deprimerti Sei nel posto giusto E come Virgilio guidò Dante Io guiderò te, dolce e...