<<Una modella deve essere sempre perfetta>> ripetei mentre aggiustavo i capelli.
Guardavo il mio riflesso allo specchio e ammiravo i miei lunghi capelli castano chiaro, fuori pioveva ed era incantevole come il cielo, sempre blu, buttava giù dell'acqua per poi tornare sereno. Come se un essere umano piangesse e successivamente si fosse liberato di tutti i suoi problemi.
<<Cassidy scendi sono arrivati i fotografi>>
La voce di mio padre mi chiamò via da tutti i miei pensieri, scesi di sotto e trovai una donna e due uomini con delle macchinette e un book fotografico .
<<Allora cara noi siamo Chantal, Daniel e Luke>> salutai educatamente ognuno come mi era stato insegnato e ovviamente baciai la guancia alla donna rimanendo in una postura corretta ed elegante.
<<Piacere Cassidy>> dissi
<<Sei ancora più bella di quanto potessi immaginare>> disse mettendosi una mano sulla bocca mentre rideva.
Io non mi vedevo bella ... Ero la classica ragazza dai capelli castano chiaro e gli occhi azzurri, mantenevo sempre la schiena dritta, il mento in su e la pancia in dentro come mi ripetevano di fare i miei genitori e il mio agente.
<<Non esageri così mi mette in imbarazzo>> dissi sorridendo.
<<Dammi del tu>> ci scambiammo un sorriso.
<<Ascolta Cassidy, ora mettiti dove ti dicono loro e cerca di tirare fuori la modella che è in te, pronta?>>
Annuii e mi posizionai di spalle sul balcone facendo tutte le pose che mi passavano per la testa.
<<Fantastico! Non ci sono parole per descriverti>> disse Chantal battendo le mani.
<<Grazie! Ho fatto quello che potevo>>
Andai di sopra e mi cambiai mettendo qualcosa di più adeguato ma pur sempre elegante.
<<Cassidy devo parlarti>> disse mio padre entrando in camera mia.
<<Cosa devi dirmi?>>
<<Ci ho pensato e... Io dovrò partire molte volte con tua madre a causa del mio lavoro e non voglio che resti sola a casa.. Sei Cassidy Torres una delle modelle più brave in questo campo e non voglio che ti succeda qualcosa mentre noi non ci siamo.>> Rimasi confusa per un momento.
<<Quindi? Arriva al sodo papà.>> Sbottai.
<<Ho assunto una guardia del corpo per te.>>
<<Cosa?>>Chiesi scandalizzata da tutto ciò.
Cioè, com'era possibile che mio padre, l'uomo più "importante " della mia vita abbia assunto una persona per sorvegliare una ragazza di ormai 18 anni. <<Non puoi essere serio>> Dissi gettano le braccia all'aria.
<<Oh sono serissimo, ho assunto una guardia del corpo che ti terrà d'occhio per esattamente 2 mesi>>
<<E' un uomo o una donna?>>
<<Ragazzo>>
<<Immagino>> Dissi monotonamente. <<Quanti anni ha, 87?>>
Fece finta di ridere prima di aprire nuovamente bocca. <<Da quando in qua sei così simpatica?>>
<<Davvero, quanti anni ha?>> Chiesi esasperata sperando di finire velocemente la conversazione.
<<21 anni ... Non mi sembra così vecchio>> Disse lanciandomi un'occhiatina scherzosa mentre io lo guardai con sguardo omicida <<e poi mi sembra uhm.. Come dire voi ragazze tra di voi, mi è sembrato niente male">> arrossì di colpo
<<Sei impazzito papà?>>
<<Vedremo, ti piacerà.>>Disse dandomi una pacca sulla spalla.
<<Okay, ma non ti prometto di fare la brava né tantomeno la persona accogliente che spera lui.>>
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My bodyguard
Random> Quella frase. Quella frase rappresentava la realtà, la mia realtà. Una cosa per noi è vera fino a quando qualcuno non la mette in dubbio e fino a poco tempo fa non credevo che qualcuno potesse riuscirci veramente. Come può qualcuno entrare nella...