<<Cassidy, c'è Nicole vieni>> Corsi per le scale al pensiero che dopo settimane che non vedevo la mia migliore amica a causa del lavoro dei suoi genitori, avrei potuto finalmente riabbracciarla.
<<Nikiii>> la abbracciai sorridendo.
Un sorriso malinconico ma forse, uno dei più veri che avessi mai fatto.
<<Cassidy calma! Ragazza mia lo so che di una come me non ci si scorda mai e, tra parentesi, non mi eliminerai così facilmente>> Rise ed io l'accompagnai facendo comparire delle fossette sulle mie guance rosee.
<<Nicole sei mancata anche a noi e, prima che tu dica qualcosa, ho un avviso da fare ad entrambe>> guardai prima mio padre e mia madre per poi rivolgere uno sguardo confuso a Nicole.
<<Cosa c'è signor Torres?>> Chiese Nicole sorridendo ma si vedeva che era abbastanza curiosa e allo stesso tempo preoccupata.
<<Come sai, tuo padre mia cara Nicole viaggia spesso>>
<<Si, fino a qui la seguo>>
<<Ecco, noi per 2 mesi andremo via e, in questo viaggio lavorativo saranno presenti anche i tuoi genitori>>
<<Si mi sembra che mi avevano detto qualcosa riguardo ad un viaggio>>
<<Non so se Cassidy ti ha detto che rimarrà qui perché comunque oltre al fatto di avere 18 anni, ha un lavoro importante e redditizio>>
<<No, non le ho detto nulla papà, stavo per farlo comunque>> dissi più confusa di prima.
<<I tuoi genitori Nicole hanno detto che lasceranno anche te qui, quindi siamo stati tutti d'accordo sul fatto che voi due vivrete insieme qui e, Jason vi sorveglierà entrambe.>>
<<Frena, frena, frena ... Chi è Jason?>>
<<Lo scoprirete tra pochi minuti>> Disse ridendo.
Lo guardai incredula mentre cercavo di capire quello che stava succedendo.
<<Cosa? Cioè sta venendo qui? Quando volevi dirmelo!>>
Stava per rispondere quando vedemmo la domestica correre verso la porta d'ingresso.
<<Signor Torres, il signorino Star è qui>>
<<Lo faccia entrare pure Clarissa.>>
<<Papà ma non può guardarci clarissa? E poi, che ne sai delle intenzioni che ha questo Jason ..>>
<<Fidati, lo conosco abbastanza bene e comunque Clarissa verrà con noi>>
<<Ma buongiorno!>> disse una voce maschile.
Non era una voce tutta d'un tono, era una voce fresca, giovane e melodica.
<<Jason vieni pure>> disse mio padre sorridendo e facendo un occhiolino a me e Nicole che ci guardavamo ininterrottamente.
La porta si apri rivelando un ragazzo stupendo. Era alto, muscoloso, con i capelli castani dal riflesso biondo e degli occhi color miele.
<<Signor Torres>> disse Jason abbracciando mio padre <<la splendida signora Torres>> disse baciando la guancia a mia madre.
<<Jason, lei è mia figlia Cassidy.>> disse indicandomi <<sarà lei la ragazza di cui dovrai prenderti cura>> gli diede una pacca sulla spalla.
I suoi occhi color miele si posarono su di me spalancandosi. Iniziò a squadrarmi da capo a piedi rimandando in una specie di stato di trance.
<<Io sono Cassidy>> dissi attirando la sua attenzione mentre gli tendevo la mano.
<<Jason ma, penso che tu già lo sappia>> mi strinse la mano e me la baciò facendomi un sorriso da emerito cretino.
<<Allora, noi andiamo amore, spero stiate bene.>>
<<Mi mancherai>> disse mia mamma abbracciandomi. <<Divertitevi>> disse uscendo dalla porta.
<<io vado a fare i bagagli per trasferirmi qui!>> Disse Nicole euforicamente.
<<Diamine non vedo l'ora di stare 2 mesi con te!>> Dissi ridendo mentre l'abbracciai.
Nicole uscì lasciando me e Justin nel silenzio più totale.
<<Fai sempre così?>> Disse Justin ridendo.
<<così come?>> Chiesi timidamente.
<<Sei sempre così taciturna? Aspetti sempre che qualcun altro dica qualcosa per iniziare una piccola conversazione?"
<<No>> dissi con insicurezza nel tono di voce.
Sapevo che non era così però non volevo che capisse come sono realmente così che poi possa farmi vivere un inferno.
<<A me sembra di sì>> disse avvicinandosi.
<<Ma chi ti credi di essere?>>
<<Scusami?>> disse lui ridendo.
Aveva un sorriso meraviglioso.
<<Hai capito>> dissi con no-chalance.
<<Voglio che me lo ripeti>> si avvicinò bloccandomi al muro <<avanti, dillo di nuovo>> mi sfidò.
<<Ho chiesto, chi credi di essere?>> Dissi provando a sembrare il più convincente possibile ma mi tradii iniziando a guardare le sue labbra e mordere il mio.
Si avvicinò sempre dipiù ....
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My bodyguard
Random> Quella frase. Quella frase rappresentava la realtà, la mia realtà. Una cosa per noi è vera fino a quando qualcuno non la mette in dubbio e fino a poco tempo fa non credevo che qualcuno potesse riuscirci veramente. Come può qualcuno entrare nella...