Erano le 19:30, Nicole era tornata a casa e mi stava letteralmente tartassando di domande come:
<<Ma che avete fatto?>> oppure <<ti vedo così allegra cos'è successo?>>
E, come se non bastasse, Justin si comportava da precisino.
Insomma, la precisina dovrei essere io, so che la maggior parte della gente pensa questo ma, io vivo in una società che è stata "plasmata" apposta per me.
Non posso tirarmi indietro.
Non posso fare questo.
Non posso farmi questo.
Non dopo tutti i sacrifici che i miei genitori avevano fatto per me.
<<Nicole, Cassidy, la cena è pronta.>>
Rimasi sbalordita, l'idiota sapeva davvero cucinare?
Scesi le scale e un dolce odore arrivò alle mie narici. <<Ma cos'è questo odore delizioso!?>> Disse Nicole entrando in cucina.
Jason rise e fece un mezzo sorriso. Li guardai per vedere come la situazione si evolveva.
Era strano ... Lo conoscevo da meno di un giorno e mi sentivo ..."Gelosa".
<<Terra chiama Cassidy, ci sei ancora?>> chiese Nicole guardandomi e schioccando le dita per farmi svegliare dal mio (quasi) stato di trance .
<<Lasciala stare nel suo mondo di unicorni e altre cose da ragazzina snob>> disse Jason scoppiando a ridere .
Lo fulminai con lo sguardo e con calma dissi <<Jason, devo darti un paio di regole:
1) non uscire dal ruolo che ti è stato dato, fino a prova contraria non sei niente se non solo la mia guardia del corpo.
2) Non venirmi contro perché tu non hai la minima idea di tutto quello che ho passato, e non l'avrai mai, quindi se non vuoi vedere una parte di me che nessuno conosce, non provocarmi.>> Mi lanciò uno sguardo fumante di rabbia che ignorai nonostante la tensione che si era creata tra di noi.
<<Io andrei a dormire>> disse goffamente Nicole.
<<Ottima idea, ti seguo volentieri>> Feci per andarmene quando sentii
un'improvvisa stretta sul polso.
<<Sentimi bene, se pensi che sia un coglione stai parlando con la persona sbagliata -disse aumentando la presa sul mio polso facendolo diventare bianco- tuo padre mi ha detto che sei una ragazza difficile, se non era per lui io una ragazzina viziata come te non l'avrei vista nemmeno per gioco. Quindi Guardami bene ragazzina -vi mentirei se dicessi che non volevo piangere, perché, volevo e lo volevo veramente...- la prossima volta che mi risponderai così chiamerò tuo padre e ti farò passare dei guai, chiaro?>> Annuii e corsi di sopra senza dire nulla .
Chiusi la porta alla mie spalle e mi accoccolai per terra a me stessa.
E' sempre stato così, io, da sola, contro il mondo... Quando incontrai Nicole mi sembrava un sogno dato che fino a qualche mese fa studiavo da privatista solo per ottenere un titolo di studio.
Quando Jason mi ha parlato così ho sentito una cosa che non sentivo da circa 3 anni,
Pressione.
Quella pressione che mi mettevano i miei genitori, i professori, i compagni di classe...
A riportarmi alla realtà fu il suono di una meno che batteva sul duro e freddo legno della porta.
<<Cassidy, posso entrare>> disse la calma voce di Jason dall'altro lato della porta.
Mi alzai da terra sistemando il vestito e cercando di scacciare le lacrime, mi rimisi a schiena dritta come sempre e aprii la porta <<Entra>> dissi facendogli spazio.
<<Ascolta.. Mi dispiace>> disse mettendosi goffamente una mano dietro la nuca.
<<Che?>> dissi guardandolo negli occhi confusa.
Quando alzò lo sguardo i suoi occhi si incrociarono con i miei e tirò su una mano portandola sulla mia guancia, scacciando una lacrima che aveva appena rigato quest'ultima.
<<Hai pianto?>>
Guardai in basso e non risposi .
Farmi vedere debole era una cosa che odiavo.
<<Cassidy, hai pianto?>> chiese nuovamente attendendo una risposta.
<<Che ti importa?>> Dissi e lui mi guardò
<<Perché rendi tutto così difficile?>>
<<Che cosa?>>
<<Nulla, fai finta che non sia successo niente.
Vado da Nicole.>>
Lo guardai uscire e mi buttai sul letto.. Mi trovai a piangere senza nemmeno sapere il perché .
Avevo giurato che se mi avesse dato fastidio gli avrei rovinato la vita ma.. Lui senza fare niente stava lentamente distruggendo la mia.
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My bodyguard
Random> Quella frase. Quella frase rappresentava la realtà, la mia realtà. Una cosa per noi è vera fino a quando qualcuno non la mette in dubbio e fino a poco tempo fa non credevo che qualcuno potesse riuscirci veramente. Come può qualcuno entrare nella...