Il giorno seguente io, Jason e Nicole eravamo nel salone della mia grande casa e stavamo progettando il nostro viaggio segreto a Detroit.
Ero riuscita a convincere Clarissa, la mia governante, a prendersi dei giorni di riposo, rassicurandola che avrei pensato io alla casa.
<<Cassidy sei ancora tra noi ?>> alzai lo sguardo e vidi Nicole che mi fissava divertita.
<<Si, scusa Niki...allora quando partiamo?>> chiesi goffamente
<<Partiamo questa notte, ho appena parlato con Axel, mi ha detto che l'appuntamento è per le 22 ai vecchi magazzini della città. Ci incontriamo li, lasciamo la nostra macchina e andiamo tutti insieme con la sua in aeroporto. Il volo parte per mezzanotte.>> Disse Jason lanciando una cartellina piena di documenti aul piccolo tavolo che si trovava davanti a lui.
<<Mi ricordate perché partiamo?>> chiese Nicole gurdando dritto davanti a sé.
<<Perché io e Axel abbiamo un amico li che ci potrebbe aiutare a sconfiggere definitivamente Tristan e il suo mentore Jonathan.>>
<<Lo dici come se fosse una semplice routine>> Nicole guardò Jason non sapendo cos'altro dire
<<Per me lo è.>> disse Jason freddamente e nel mentre prese in mano quei documenti che aveva davanti e iniziò a leggere attentamente foglio per foglio.
Si creò un imbarazzante silenzio tra noi 3 che Jason ruppe con la sua solita no chalance. <<Torres, com'era Cuba? I ragazzi erano belli quanto me?>> mi girai di scatto e vidi che aveva in mano il mio passaporto <<La smetti di ficcare il naso nella mia roba?>> gridai.
<<Mm...vediamo...no!>> rispose scoppiando a ridere. Ma era bipolare?
<<La smettete di comportarvi come bambini? Iniziate a preparare le valigie perché mi risulta che questa sera abbiamo un volo da prendere, che staremo fuori una settimana e che nessuno di noi non abbia iniziato a preparare neanche un paio di calzini.>> disse Nicole alzandosi e dirigendosi verso le scale.
<<Ma ha iniziato lu->> fui interrotta dalla mia suoneria. Guardai il display e lessi il nome di Sean sentendomi in colpa per non avergli ancora fatto dal vivo le mie scuse per avergli dato buca.
Girai lo schermo dall'altra parte, non mi andava di rispondergli.
<<Chi è?>> chiese Jason concentrando tutta la sua attenzione su di me.
<<Oh...un fotografo che non ha capito che non voglio collaborare con lui.>> Perché non sono ancora stata candidata ai Golden Globe?
<<Se ti serve una mano per toglierti quest'uomo dalle palle basta chiedere..>>
<<Jeson! Il linguaggio!>> gridai.
<<Okok la smetto. Adesso andiamo a preparare le valigie, non possiamo fare tardi.>>
<<Si signore>> dissi ridendo.
<<Vedo che siamo allegri oggi>> disse Jason con fare compiaciuto
<<Zitto e cammina>>
<<Com'era prima? Si signorina Torres.>> la sua allegria era contagiosa, così mi chiusi in camera a preparare la valigia non vedendo l'ora di stare una settimana con lui e Nicole.
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My bodyguard
Random> Quella frase. Quella frase rappresentava la realtà, la mia realtà. Una cosa per noi è vera fino a quando qualcuno non la mette in dubbio e fino a poco tempo fa non credevo che qualcuno potesse riuscirci veramente. Come può qualcuno entrare nella...