XIII - XVII secolo: la cospirazione satanica

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Nel XIII secolo, l'idea di una cospirazione satanica divenne sempre più popolare. La Chiesa aveva cambiato completamente strategia, di fronte al fatto che la superstizione tra il popolo e il basso clero si era dimostrata indistruttibile. La stregoneria non era più vista come una fantasia, ma come una realtà che doveva essere affrontata. La Chiesa decise quindi di rafforzare la sua azione contro le streghe, piuttosto che cercare di agire contro la superstizione popolare.

La connessione tra il demonio e le streghe divenne sempre più evidente. Le streghe adesso erano, a tutti gli effetti, divenute serve del diavolo, secondo questo mito demoniaco. Esse rappresentavano ormai l'incarnazione del male. Considerando che, non molto tempo prima, erano viste come vittime innocenti di demoni notturni, le cose erano cambiate in maniera evidente: adesso si parlava esplicitamente di creature che volontariamente avevano scelto di servire il demonio.

Le donne anziane

E' interessante notare che al contrario di ciò che comunemente si pensa, la maggior parte delle vittime della persecuzione contro le streghe nel nord Europa furono donne anziane. Molte di loro erano già note da anni come "erboriste". Secondo l'idea comune quasi tutte ad una certa età, si resero improvvisamente. L'immaginario popolare a quel tempo era fortemente stimolato dall'idea che le donne anziane rappresentassero perfettamente l'incarnazione del male. Esse erano viste come partner privilegiate di Satana. La donna vecchia e brutta era infatti considerata un simbolo di morte, i suoi occhi erano spenti ed il suo corpo solo uno scheletro di pelle ed ossa. Questa immagine è chiaramente relativa all'idea neo-platonica della bellezza, che rappresenta la bontà. Di conseguenza, la bruttezza essendo il suo contrario non poteva che rappresentare il male.

Le donne malvagie

L'importanza del cattolicesimo nella nostra cultura è stata determinante per l'immagine della donna. Nel XIII secolo, la paura delle donne (seduttrici) divenne sempre più evidente e gli scritti religiosi divennero ancora più antifemministi. La "ecclesia planctu" del 1330 citava infatti non solo i peccati generici degli uomini e delle donne, ma ne elencava sette che erano da considerarsi esclusivamente femminili:

1. le donne sono causa della rovina umana e strumento del diavolo (Eva);

2. Le donne conducono gli uomini nel caos con le loro menzogne;

3. Le donne sono cartomanti senza Dio che praticano la stregoneria;

4. Le donne stimolano sempre la miscredenza religiosa;

5. Le donne adorano il corpo;

6. Le donne sono stolte e parlano troppo, conducono al litigio, sono colleriche e instabili e portato sfortuna ai loro mariti;

7. Le donne disturbato le attività della Chiesa (soprattutto perché era noto che anche molti preti si intrattenessero con loro).

Legge secolare

Dal XIII fino al XVI secolo, esistevano diverse sanzioni contro le streghe. La vecchia legge fiamminga del XIII secolo stabiliva la rimozione delle viscere ed il rogo come possibili metodi appropriati di punizione, ma queste terrificanti pratiche erano raramente erano raramente utilizzate fino all'inizio del XIII secolo, quando la stregoneria era ancora largamente tollerata, e ci furono oggettivamente quasi mai terribili conseguenze per chi veniva accusato. In seguito, però le pena divennero assai più severe.

L'atteggiamento intollerante del XVII secolo è stato preparato da una crescente sfiducia nell'opinione pubblica, e soprattutto da una crescente influenza del diritto canonico all'interno dello stato. Nel XVII secolo, non c'era praticamente alcuna differenza tra diritto canonico e secolare.

Diritto canonico: la bolla papale del 1484

La giustificazione teorica per la persecuzione delle streghe è stata ufficialmente proclamata per la prima volta con la "bolla" pubblicato da papa Innocenzo VII nel 1484. Questo documento servi ad affermare ufficialmente la posizione della Chiesa: la stregoneria non era più vista come qualcosa di immaginario, ma come una pericolosa realtà. Inoltre, questa bolla introdusse per la prima volta la figura del "cacciatore di streghe", al quale veniva riconosciuto il potere di catturare e punire donne che venivano accusate (o anche solamente sospettate di stregoneria) come essi ritenevano necessario, o come preferivano. Non era prevista alcuna limitazione.

C'è da dire che all'inizio queste misure incontrarono molta resistenza da parte dei vescovi locali, che avrebbero preferito organizzare processi contro le streghe, a modo loro. La posizione del Papa ed il contenuto della "bolla" portarono in seguito alla pubblicazione del "Malleus malificarum" (il martello della strega) nel 1486 , un manuale unico per la caccia alle streghe.

Il "Malleus malificarum" era in effetti un manuale che dava istruzioni, che dovevano essere valide in tutti gli stati cristiani, sul modo in cui le streghe dovevano essere giudicate. Questo libro terribile fu considerato un'assoluta ed influente guida per la caccia alle streghe fino alla fine del XVII secolo. Alcune "incomprensioni" che si verificarono a causa di precedenti scritti religiosi furono liquidate immediatamente.

La stregoneria, secondo gli autori, era una realtà del male che doveva essere combattuto con tutti i mezzi possibili, anche usando gli stessi strumenti del malvagio. Coloro i quali dubitavano dell'esistenza delle streghe o della stregoneria dovevano a loro volta stare molto attenti, visto che erano considerati sostanzialmente eretici. Il credo delle streghe era fondato, secondo il manuale, su quattro elementi fondamentali:

1. l'accoppiamento con il diavolo;

2. La trasformazione in animali;

3. Il culto di satana;

4. Le pratiche magiche (malificarum).

L'importanza del libro è in gran parte dovuta al fatto di aver riunito le diverse idee esistenti di stregoneria in un unico libro. Il fatto che questo libro sia stato poi accettato molto rapidamente è probabilmente dovuto al potere di convinzione degli autori che erano frati e quindi godevano della reputazione di di dotti e sapienti.

Opinione pubblica

L'opinione pubblica sulle streghe (e sulle donne in generale) è dipesa in quei secoli, e non solo, in gran parte dalla Chiesa cattolica. Le donne sono state un vero pericolo per la Chiesa, specialmente dal momento in cui divenne evidente che molti preti avevano le concubine. Per ovviare a questo problema, vennero in seguito adottate alcune misure per proteggere i confessori contro le tecniche di seduzione pericolosa delle donne. I confessionali vennero muniti di sbarre e grate, per evitare il contatto fisico e fu introdotta un'età minima per i confessori. I libri confessionali furono diffusi, stimolando la diffidenza naturale nei confronti delle donne. Questo potrebbe a tutti gli effetti essere definito un vero fenomeno di antifemminismo.

Inoltre, il popolarissimo culto di Maria metteva le donne ancora più in difficoltà. L'ideale impossibile della "Vergine Madre" era irraggiungibile per le donne comuni ed il paragone non poteva che dar loro una cattiva reputazione. L'innocenza e la purezza di Maria erano chiaramente inarrivabili così la vera e propria idolatria legata alla figura della Madonna ha fatto di ogni donna una donna perduta. La strega è diventata sempre più l'immagine negativa di Maria, una vera e propria antitesi.

Le streghe uccidevano la fertilità praticando l'aborto ed erano creature profondamente legate alla sessualità. Il "Malleus malificarum" era quindi rivolto soprattutto contro le donne. Il suffisso femminile "-arum" ben evidenzia la questione: la stregoneria era una pratica legata in modo specifico alle donne. Il forte accento posto sulla sessualità nel libro non lasciava dubbi sulla natura perversa delle donne.

Le streghe son tornate!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora