Capitolo 38

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Sono appena tornata a casa dopo questo pomeriggio ricco di emozioni.
Matt è stato dolcissimo e ancora fatico a credere che abbia detto così tante cose ad una ragazza come me.

Fino ad un mese fa ero quella che nessuno avrebbe mai frequentato, quella che veniva presa in giro da tutti e quella che non avrebbe mai reagito perchè troppo debole.
Ero il clown della scuola e non facevo nulla per cambiare la situazione perchè tutte quelle parole meschine rivolte a me, mi hanno fatto pensare che forse ero davvero sbagliata, forse dovevo realmente cambiare, forse ero veramente "grassa", "brutta" e un "mostro".
Ho impresse nella mente e nel cuore tutte quelle frasi orrende che mi urlavano contro e che continueranno a ripetersi nella mia testa per sempre. Tutti quei "ma ti sei vista? Un mostro è più carino di te", o il solito "Frankenstein ha chiamato, rivuole indietro la sua faccia" o anche "ti vesti come mia nonna, ah no, lei indossa vestiti più decenti" e soprattutto "un giocatore di rugby obeso e in calzamaglia riuscirebbe ad essere più femminile di te".
Tutte le parole che mi ripetevano, che mi scrivevano nei messaggi, sui social, sui quaderni o su stupidi bigliettini che poi attaccavano al mio armadietto, non potrò mai dimenticarle.

Ero arrivata al punto di scrivere sul mio quaderno tutti gli insulti che mi dicevano e li aggiungevo man mano che la fantasia dei miei compagni iniziava a lavorare. Con quelle parole sgradevoli sono riuscita a riempire otto pagine intere.
Otto pagine di sofferenza.
Otto pagine che distruggevano la mia autostima ogni giorno un po di più.

Ho riletto i miei "appunti" tutti i giorni cercando di eliminare quanti più difetti potevo.

Mi vestivo male? Andavo a fare shopping.
Ero grassa? Mi mettevo a dieta e correvo tutti i giorni.

Ricordo addirittura che un giorno mia madre mi portò da un nutrizionista perchè avevo perso così tanto peso che svenivo almeno due volte a settimana. Pensavo che in quel modo gli altri mi avrebbero accettata, magari avrebbero smesso di prendermi in giro almeno per il peso, visto che anche una bambina di 12 anni aveva un paio di chili più di me. Invece no, hanno sempre continuato a deridermi in un modo o nell'altro. Se prima ero grassa ora ero "l'anoressica" o "lo scheletro".

Ero consapevole del fatto che non mi avrebbero mai lasciata in pace, e mi autoconvincevo che se lo facevano ci doveva essere un motivo.
Logicamente iniziai a pensare che la causa fossi io.
Ogni volta che miglioravo un aspetto che loro odiavano di me, trovavano qualcos'altro che non andava bene.

Ricordare queste cose fa malissimo, ma non riesco a non pensarci.
Ho paura che il passato continui a perseguitarmi rovinando anche il presente, il presente che sto vivendo con Matt.
Non voglio che il mio ragazzo venga a conoscenza di qualche voce non vera. Non voglio che qualcuno ci separi e non voglio che siano i miei difetti ad allontanarci.

Sono cambiata tanto negli ultimi quattro anni al liceo e questo per colpa di quelli che dovevano essere i miei amici. Non so cosa io abbia fatto per meritarmi questa specie di persecuzione nei miei confronti, ma sono sicura di una cosa: lotterò con tutte le forze per non ricadere di nuovo in depressione.
Non voglio rovinare il mio rapporto con le persone che ho intorno solo perchè sono triste o come diceva il mio psicologo "depressa".
Non voglio e non succederà.

Solo i miei genitori sono a conoscenza dell'inferno che ho passato e temo che se Matt lo venisse a sapere mi lascerebbe immediatamente, abbandonandomi, così, al mio destino. So che è un ragazzo d'oro e che probabilmente non farebbe mai nulla di tutto ciò, ma la mia mente non fa altro che crearsi questi film mentali che mi convincono.

Sono cambiata per loro anche se so che non dovevo.
Sono cambiata e se oggi sono così è solo ed esclusivamente a causa loro.
È per questo che ogni volta che accade qualcosa di sgradevole penso subito al peggio, come per la storia tra Valentina e Matt, non gli avevo dato neanche il tempo di spiegare come stessero davvero le cose perchè già avevo immaginato tutto nella mia testa.

Odio ammettere che non riuscirò mai ad uscire da sola da questo tunnel senza fine chiamato "depressione", perchè se fossi "guarita" oggi non penserei più a queste cose e non ci piangerei, come invece sto facendo in questo momento.

Dico che Matt sarà la mia felicità perchè quando sono con lui mi sento perfetta, perchè lui riesce a farmi sentire speciale ed azzera tutti i pensieri negativi che mi passano per la mente.
Lo considero il mio angelo custode e forse, se tutto andrà bene, potrò considerarlo la mia "luce in fondo al tunnel".

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