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Blair's POV

"Blair! La cena!"

Seguo la voce di mio padre fino in cucina dove sta in piedi, mescolando salsa di pomodoro in una pentola. Mi sorride quando entro. Do un'occhiata agli spaghetti.

"Ho pensato che sarebbe stato giusto," dice. "Farle il suo preferito."

Annuisco. Mi siedo al tavolo della cucina mentre taglia altri pomodori. Osservo la lama del coltello muoversi su e giù ritmicamente. Mi immagino improvvisamente il coltello scavare nella mia carne fino a che il sangue non fluisce liberamente, prosciugandomi la vita. Scuoto la testa con orrore. Che c'è di sbagliato in me?

"Stai bene, Blair?" Mio padre chiede.

"Sì... mi sento solo... un po' male," dico.

"Beh, spero che tu sia affamata," dice. Versa la pasta in due piatti, facendone scivolare uno verso di me. Si siede di fronte a me al tavolo, girando la sua forchetta nella pasta.

Fisso il mio piatto, e il mio appetito diminuisce rapidamente. Mio padre smette di masticare, fissandomi. Guardo il mio piatto, il mio stomaco diventa nauseato.

"Perché non stai mangiando, Blair?"

"Non ho fame," sussurro, fissando il modo in cui gli spaghetti si intrecciano nella salsa.

"Perché no?"

Scrollo le spalle.

"Blair, se è il problema è il posto in cui ci troviamo, possiamo tornare a casa," dice tranquillamente.

"No, amo questo posto," replico. "Sai che amo questo posto." Il mio stomaco si rivolta e sento la bile risalirmi in gola. "Scusami," dico, camminando in modo svelto al bagno. Mi piego sul water e lascio uscire i contenuti del mio stomaco, tossendo e sputacchiando. Cosa c'è di sbagliato in me?

"Blair? Blair!" Mio padre martella sulla porta. "Che succede?"

Apro la porta, mettendo i miei capelli in una crocchia. "Non--non mi sento bene," dico.

"Sei... sai, incinta?"

Mi cade la mascella. "Certo che no! Non sto frequentando nessuno!"

Preoccupazione è incisa in ogni singolo angolo del viso di mio padre. "Blair, stai prendendo... le pillole?"

Mi manca un battito. "Oh, Dio," dico. "Le pillole... le ho lasciate da Harry." Lacrime si accumulano nei miei occhi mentre ricordo i giorni oscuri prima degli antidepressivi, quando tutto ciò che volevo era la morte.

"Blair, andiamo," dice mio padre. "Prendi le tue cose. Dobbiamo tornare a casa."

"Papà--"

"Blair, questa è una questione di salute. Dobbiamo andare--"

"No, papà, per favore. Mi sentirò meglio in mattinata, potremo andarcene allora. Mi serve solo del riposo."

Mio padre mi guarda cautamente prima di annuire. "Se ti senti male, però--"

"Lo so, lo so. Mi serve solo un po' di riposo." Forzo un sorriso. Annuisce lentamente, insicuro se potersi fidare di me. Sospiro dopo che mi lascia da sola in bagno. Mi alzo, le mie ginocchia che tremano sotto il mio peso. Bagno un asciugamano e lo faccio scorrere sulle mie guance. Il vomito ha lasciato un gusto acido nella mia bocca.

Dopo aver risciacquato la mia bocca, cammino nella mia stanza. Scavo nella mia borsa, estraendo un paio di pantaloncini. Scivolo nel pigiama e avanzo sul letto. Chiudo i miei occhi e mi addormento quasi all'istante.

Le mie dita scavano nei detriti all'estremità della scogliera. Sospiro, desiderosa di essere libera. Non posso fare a meno di domandarmi se fossi stata un uccello in una vita passata. Mi sento però come se fossi in grado di volare via se saltassi. Allungo le mie braccia al massimo, osservando la loro lunghezza. Posso quasi immaginarmi le piume bianche spuntare dalle mie dita. Il vento mi sfiora, voltandomi con la sua corrente. Muovo i miei piedi nudi lentamente all'estremità, il vento che mi culla.

"Blair," sento la sua voce che mi ferma. Mi giro per vedere i suoi ricci castani sollevarsi con il vento. Posiziono di nuovo il mio piede sul terreno. Allunga il braccio per raggiungere la mia mano, tirandomi lontana dall'estremità. Mi tira vicino mentre respiro il suo profumo. Non me ne ero resa conto prima, ma il mio viso è bagnato con lacrime. "Blair," sospira nei miei capelli.

"Devo andare," mi sento dirgli. Andare dove? Perché devo lasciarlo?

"No non devi, puoi stare con me, Blair," dice urgentemente, i suoi occhi che cercano i miei. Combatto contro me stessa mentre distolgo lo sguardo. "Blair, per favore resta con me. Posso proteggerti." Scuoto la testa guardando l'oceano. Come se fossi in trance cammino verso l'estremità ancora.

"Ti amo, Harry," sussurro nella brezza.

"Per favore, Blair," prega. "Ho promesso a Madeleine che ti avrei tenuta al sicuro. Per favore, ti amo!" Piange, allungandosi per raggiungermi.

"Cara, ascoltalo." Mi giro per vedere mia madre librarsi sull'oceano come un angelo.

"Mamma," piango, allungandomi perché mi tenga. Scuote soltanto la testa. "Non puoi stare con me ancora, piccola ragazza. Sei destinata a stare qui," dice, la sua voce suona attorno a me con il soffice sussurro del vento. "Sei forte abbastanza per stare senza di me."

"Blair, per favore resta con me," prega Harry ancora dietro di me. Guardo di nuovo verso l'oceano per vedere che mia mamma è scomparsa. Guardo di nuovo Harry, allungandomi verso di lui. Le sue dita toccano a malapena le mie quando cado, ruzzolando contro l'acqua. Grido a Harry mentre cado, guardando la sua figura forte restringersi, la sua sagoma nera contro la luce. Quando colpisco la superficie dell'acqua, ogni cosa è inghiottita dall'oscurità. Le mie luci sono andate.

"Blair! Blair!" Mio padre mi scuote nella realtà, i suoi occhi preoccupati.

Sobbalzo sul letto, i miei capelli umidi con sudore e il mio viso coperto dal sale delle mie lacrime. La luce del mattino striscia dai nascondigli della mia stanza.

"Stavi urlando nel sonno," dice mio padre. "Per Harry e per... per mamma."

Mi metto la testa tra le mie mani. "Ho bisogno delle mie pillole," dico con voce roca.

Annuisce velocemente. "Vestiti e ci avviamo."

Lights (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora