13. Per il suo perdono

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AVVISO: la terza e quarta parte sono FLASHBACK, e si riferisce alla sera prima. Leggete e capirete ;)

Per il suo perdono 
 

Il letto quella mattina sembrava più comodo del solito. Draco si sentiva particolarmente stanco, ma non sapeva spiegarsi il perché. Probabilmente era tutto dovuto alla quantità estrema di lavoro che dovevano sopportare i suoi poveri nervi. Sì, sicuramente era per quello che si sentiva svuotato di ogni energia.

Eppure c’era qualcosa di diverso. La sua era una stanchezza piacevole, gradita. Una stanchezza che conosceva bene, e che non aveva niente a che fare col lavoro. Era il genere di spossatezza che provava ogni volta dopo una sana dose di sesso.

Possibile che...?

Gli bastò aprire gli occhi per mettere a fuoco la figura della donna addormentata al suo fianco. Era coricata su un fianco, voltata verso di lui. Sebbene le coperte la coprissero fino alla vita, lasciando intravedere solo un fianco e un braccio, era facile intuire che fosse nuda. Completamente nuda.

A Draco per poco non venne un colpo: era la Granger.

Stava quasi per mettersi a urlare, tanta era la sorpresa. Istintivamente arretrò nel letto, rischiando peraltro di cascare dal materasso.

Perché la Granger era nuda nel suo letto?

La ragazza non sembrava essersi infastidita per quell’improvviso movimento. Si mosse un poco nel letto, raggomitolandosi sotto le coperte. I lunghi capelli ricci scivolarono in avanti, coprendole il collo. Malfoy deglutì alla vista di un seno candido, subito celato da una ciocca scura. Cercò di ricordare in che modo fossero giunti a quel punto, con lei addormentata insieme a lui, presumibilmente dopo una notte passata a rotolarsi tra le coperte.

Eppure ricordava poco o nulla. O meglio, ricordava di aver bevuto un po’ troppo, e il vago senso di nausea glielo stava confermando.

Incerto, riprovò ad avvicinarsi alla magnifica creatura che riposava pacifica a pochi centimetri da lui. Si girò sul fianco, sorreggendosi la testa con una mano e osservandola in silenzio.

Hermione respirava piano, e aveva un’espressione serena. I capelli erano decisamente sconvolti e arruffati, molto diversi da quelli perfetti delle donne che avevano dormito in quel letto. In uno slancio non proprio romantico li paragonò a quelli dell’Hermione Granger di undici anni, la bambina con la chioma ribelle che sembrava uscita indenne da un incontro ravvicinato col Platano Picchiatore. Il viso però, quello era bellissimo. Aveva una pelle diafana, che Draco immaginò di poter toccare, e sentirla liscia e morbida sotto i polpastrelli. La bocca era dischiusa contro le dita della mano, che giaceva appena al di sotto del mento. La lunghezza delle ciglia truccate rafforzava la ferocia della sua bellezza.

Senza riuscire a impedirselo, permise alla propria mano di sfiorarle deliberatamente una spalla, lasciando che la coperta le scivolasse lungo il corpo, scoprendolo, e adorandolo in religiosa contemplazione.

Era ancora preso a studiare con devozione la linea dolce del suo fianco quando Hermione diede segni di vita e attività carebrale, aprendo gli occhi e beccandolo a fissarla con uno sguardo che più che sexy avrebbe potuto sembrare maniacale.

Rimasero a fissarsi per alcuni secondi buoni, zitti e imbarazzati come due completi estranei.

Poi la Granger parve ricordarsi di botto che era nuda, e allora lanciò un urlo.

— Malfoy! — strillò abbrancando l’orlo del piumone e tirandolo fin sotto il mento. — Cosa ci fai qui?!

Draco le rivolse uno sguardo divertito.

Diventar padre è (decisamente) molto più semplice che esserloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora