Il mese di marzo si preannunciò umido e piovoso. Non che fosse una novità del resto, visto che ogni anno, puntualmente, in quel periodo Londra si ritrovava pressoché allagata.
In quelle prime settimane del mese Draco ebbe modo di scoprire che Billy era meteoropatico. La pioggia lo abbatteva, rendendolo mogio e inconsolabile. Anche il fine settimana, quando avrebbe voluto uscire a giocare in St. James Park, e invece era costretto a stare in casa per evitare di bagnarsi fino al midollo, trascorreva i pomeriggi in veranda, a osservare con aria triste il giardino falciato dall’acqua.
Draco ovviamente all’inizio aveva sminuito la faccenda, come suo solito, liquidandola con un’ampia scrollata di spalle, salvo poi aprire gli occhi e realizzare che il bambino era davvero in uno stato di melanconia che minacciava di degenerare.
Fu quindi con somma riluttanza che era ricorso all’aiuto di Weasley e Potter, facendosi “prestare” i loro pargoli quasi ogni sabato pomeriggio, così che rischiarassero un po’ l’animo cupo del bambino. E in effetti sembrò funzionare. Quando in casa c’erano Maya e Albus, il Marmocchio ritrovava la vivacità che il cattivo tempo pareva avergli risucchiato via. Certo, a rimetterci erano i poveri nervi di Malfoy, il quale non riusciva ad avere un attimo per lavorare nel suo studio, leggere il giornale o anche solo gustarsi un bicchiere di Acquaviola in santa pace. Ma tutto sommato vedere che i suoi sforzi fruttavano, ed essere ripagato dai sorrisi di Billy, poteva essere la giusta ricompensa.
Quando però il sole decise di fare di nuovo capolino tra le nubi gonfie di pioggia, e riportare un po’ di calore nel freddo umido che appestava la città, Draco decise che fosse giunto il momento di trascinare il Nano da qualche parte e dargli il via libera.
Fu così che quella domenica mattina di metà marzo svegliò il bambino, profondamente addormentato al suo fianco, con insolita energia.
— Alzati Marmocchio. — lo incitò, allungando le mani sotto il piumino e afferrandogli gli alluci. Immediatamente Billy spalancò gli occhi, un po’ intontito e un po’ sorpreso per quell’attacco improvviso.
Quando poi Draco cominciò a tirarglieli scherzosamente, una bassa risata si sprigionò dalla sua piccola gola.
— Mi fai il solletico. — pigolò divertito.
— Ma non dovrei farti male? — domandò perplesso. — Avanti pelandrone, alzati, il tempo è tiranno.
— Perché così presto? — mugolò dando uno sguardo alla sveglia che segnava solamente le sette del mattino.
Generalmente la domenica entrambi dormivano fino alle dieci. O meglio, Malfoy dormiva fino a quell’ora, e avrebbe potuto tranquillamente arrivare fino a mezzogiorno, se il Microbo non avesse avuto una specie di orologio biologico che gli impediva di poltrire oltre le dieci. D’altra parte era un bambino, e i bambini sono sempre pieni di un’energia che Billy si era visto reprimere a badilate da quel tempo orribile.
Draco non lo considerò. Si diresse verso la finestra della stanza e la spalancò, lasciando entrare un timido raggio di sole.
Tanto bastò. Come spinto da una molla interiore, Billy scattò in piedi sul letto, gli occhi talmente sgranati dalla contentezza che sembrava non vedessero il sole da almeno dieci anni.
— Oggi ce ne andiamo da qualche parte. — annunciò Draco soddisfatto.
L’urlo estatico di Billy gli trapanò le orecchie. Il bambino prese a saltare sul letto con foga, per poi fare un salto senza preavviso, costringendolo ad afferrarlo al volo per evitare che si schiantasse sul pavimento.
— Puoi contenere la tua gioia? — domandò accigliato il mago.
— Può venire anche Hermione, eh? Dai, dai, la chiamiamo? — strillò Billy, muovendosi come un ossesso tra le sue braccia. In quel momento gli ricordò James Sirius Potter, tanto era il chiasso che stava facendo. Si affrettò a posarlo per terra, deciso a non beccarsi una pedata nello stomaco.
STAI LEGGENDO
Diventar padre è (decisamente) molto più semplice che esserlo
Fanficby Rivaleth Malfoy ha solo trent'anni e tutto ciò che un uomo possa desiderare: potere, successo, soldi e donne. La sua vita è finalmente perfetta. Ma si sa, i bei momenti sono destinati a durare poco, e lui stesso lo scopre a proprie spese il giorn...