4. Primi incontri

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Dopo aver dato all'elfo le disposizioni per la cena, Draco e Billy si incontrarono davanti al caminetto, attraverso il quale avrebbero raggiunto il Ministero della Magia. Il bambino sembrava piuttosto emozionato da ciò che stavano per fare. Prese la mano che Draco gli tese senza molte esitazioni, aumentando la stretta quando lui si raccomandò di non allentare la presa per nessuna ragione al mondo.

- Ministero della Magia! - urlò Draco, forte chiaro, lasciando cadere la manciata di Metropolvere ai loro piedi. Fiamme verdi si sprigionarono, inghiottendoli entrambi.

Apparvero a diversi chilometri di distanza, sbucando in mezzo all'Atrium del Ministero. Draco era perfettamente immacolato, impeccabile nel suo completo da uomo d'affari. Billy, poverino, era tutto fuligginoso, e tossiva come un dannato.

- Cosa hai combinato? - sbottò Draco. - Detergeo. - disse puntando la bacchetta sul viso del piccolo, che tornò perfettamente pulito insieme ai vestiti.

Il piccolo ringraziò a bassa voce, guardandosi intorno spaesato. In mezzo a tutta quella gente sarebbe stato sin troppo facile perdere un cosino come Billy, pensò Malfoy tetramente, e d'altro canto anche il piccoletto, per quanto non osasse toccarlo, sembrava deciso a restare quanto più appiccicato alle sue gambe. Così non gli rimase altra scelta che prenderlo per mano.

Percorsero tutto l'Atrium dirigendosi con molta fatica verso uno degli ascensori che li avrebbero portati al quinto piano. Draco incrociò diversi colleghi, ma per fortuna nessuno di loro fece caso al bimbo che si stava portando appresso, troppo impegnati a non perdere la propria rotta e a non farsi sballottare dalla moltitudine della folla.

Quando raggiunsero l'ascensore la ressa di maghi aumentò. Tutti volevano entrare, e Malfoy, che non era un tipo paziente, rientrava tra quei tutti. Spinse Billy dentro l'ascensore, seguendolo a ruota e chiudendo la grata di ferro alle loro spalle. Per qualche minuto nell'ascensore regnò il silenzio assoluto, poi Draco sentì una leggera pressione all'altezza del ginocchio, abbassò lo sguardo e vide che il Marmocchio stava cercando di attirare la sua attenzione tirandogli i pantaloni.

- Non respiro. - disse il bambino. Sembrava tremendamente dispiaciuto, come se fargli notare che stava soffocando potesse arrecargli un'ulteriore seccatura.

Draco non disse niente, si chinò leggermente, per quanto gli fosse consentito dall'esiguo spazio di manovra, e lo prese in braccio, facendo ben attenzione a non guardare in faccia nessuno dei presenti. La situazione era già abbastanza imbarazzante, ci mancava solo che qualche suo conoscente gli domandasse chi fosse quel bambino che teneva in braccio.

Quando la grata si aprì al quinto piano, Draco fu ben lieto di poter posare a terra Billy, invitandolo a seguirlo fin nel suo ufficio.

- Qui nessuno ci disturberà. - disse Draco una volta entrati. Billy sembrò subito molto interessato alle poche fotografie appese alla parete. Erano in tutto quattro, e in tutte quante c'era Draco, ovviamente.

La prima era stata scattata ai tempi di Hogwarts. Draco sorrideva in compagnia di Theodore Nott e Blaise Zabini, i suoi migliori amici, i quali si divertivano a fare smorfie indecenti. Quella foto gli aveva sempre provocato uno strano senso di nostalgia. Forse perché gli mancavano i suoi amici, entrambi andati a vivere all'estero dopo la fine della guerra. Un giorno o l'altro avrebbe dovuto spedir loro una lettera, almeno per informarli di essere -forse- papà da sei anni senza neanche saperlo.

La seconda foto era stata scattata qualche mese dopo la guerra, forse da Andromeda, la sorella minore di sua madre. Lui, Narcissa e Lucius erano seduti nel salotto di Villa Malfoy, e guardavano nell'obbiettivo con facce lugubri. Narcissa muoveva le labbra e sembrava che stesse dicendo di non fotografare. Non era una gran bella foto in effetti, e Draco non poté fare a meno di chiedersi come fosse potuta finire su quella parete.

Diventar padre è (decisamente) molto più semplice che esserloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora