Cap. 5

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Al nostro risveglio ripensai all'appuntamento con Raito. 

Hariana: Mira...

Io: Dimmi Hari.

Hariana: Che ci facevi insieme a quel tipo?

Io: Ehm...ahem...nulla...gli è piaciuta la crostata che ho preparato nell'ora di cucina e mi ha invitata a casa sua.

Hariana: Sei sicura fosse per quello?

Io: Sì...credo.

Hariana: Mira anche se lui magari ti ha beccato mentre prendevi le rose, quel giorno, noi non ci arrabbieremo. Dopotutto ci siamo fatte scoprire anche noi e non solo tu. E se anche non fosse stato così non ci infurieremo con te...non devi aver paura.

La guardai. Era seria. Sapendo che quel che diceva era vero raccontai loro del nostro incontro in giardino omettendo il modo in cui mi ha bloccata per il semplice fatto che era molto imbarazzante.

Hariana: Sono felice per te. 

Sheyla: Già. Forza piccolo piccioncino, fatti avanti e digli...

Io: Non sono innamorata! Caspita, è solo il terzo giorno che lo vedo!

Ridemmo tutte insieme. Una voce maschile risuonò nella via deserta.

???: E così abbiamo trovato le inquiline inaspettate.

Ci voltammo tutte verso il proprietario di quella voce e vedemmo i Sakamaki e i Mukami che ci guardavano curiosi. Uno di loro pronunciò un incantesimo che ci fece sentire le palpebre pesanti. Mi risvegliai in un bel letto col baldacchino scarlatto. Capii che mi avevano svestita per il semplice fatto che indossavo una vestaglia, cosa che non avevo mai avuto. Mi spaventai pensando alle possibilità di essere ancora vergine. Mi presi un colpo vedendo Raito seduto sul mio letto con uno sguardo pervertito stampato in faccia.

Raito: Cosa c'è dolcezza, sei spaventata dal tuo letto o non ti piace la vestaglia?

Io: I-i-i-io...s-s-sono ancora...vergine...vero?

Raito: Ovvio, ma non per molto.

Lo guardai risalire il letto. Mi bloccò la mano col suo braccio e l'altra me la tenne stretta in modo da non potermi muovere. Si avvicinò al mio collo tanto da farmi sentire il suo respiro sulla mia pelle.

Raito: Cosa vuoi che ti morda per primo? Il collo? La spalla? Le gambe?

Io: N-nessuna di esse!

Raito: Allora sceglierò io per te.

D'un tratto lo spinsi via. Mi sembrò un prepotente, come se pretendesse che mi concedessi a lui quando gli pareva.

Io: Vacci piano e bada a quello che fai, chiaro?!!!

Raito: Mi piaci quando sei arrabbiata ma ti preferisco spaventata.

Quelle parole mi fecero arrabbiare ancora di più.  Mi inginocchiai sul letto con fare minaccioso mentre lui mi guardava stupito e feci per tirargli un pugno. D'un tratto un tipo spalancò la porta ed entrò nella stanza. Aveva uno sguardo severo, gli occhi rossi e gli occhiali. I capelli erano nerissimi.

Reiji: Raito è maleducazione fare arrabbiare così una signorina.

Raito: Peccato. Volevo godermela ancora un pò.

Io: Non sono un oggetto!!!!

Reiji: Perdonalo, ma non è mai stato molto educato già da sè. Vestiti e vieni a fare colazione.

Reiji era appena entrato e fulminò il fratello con lo sguardo. Ci lasciò soli. Tornai a guardare Raito con aria minacciosa. Lui mi guardò negli occhi, improvvisamente stupito.

Raito: Il tuo occhio...stai bene?

Io: Il mio...che? Oh no, hai visto qualcosa?Oh nonono non va per niente bene. Vai via.

Raito: Ne sei sicura?

Io: Non fartelo ripetere.

Se ne andò con un'aria preoccupata. Mi diressi velocemente verso l'immenso armadio che dominava la stanza e occupava una parete intera e mi cambiai con un vestito rosso stile gotico con la scollatura quadrata e i pizzi neri. Scesi al piano di sotto. Tutte le mie sorelle erano riunite lì tranne Kitana, Aria e Ryana.

Io: Dove sono le altre?!

Reiji: Calmati. Le abbiamo affidate ai Mukami. Anche loro le hanno beccate nel cortile.

Io: Non hanno fatto loro del male vero? Mi sa che in quel caso non vivranno abbastanza a lungo per scusarsi...

Reiji: In verità...

Diabolik Lovers X Ghoul SistersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora