Cap. 3

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Iniziò una nuova serata scolastica. Ci svegliammo alle sette di sera. Era tardi. Ci lavammo con l'acqua del pozzo e ci cambiammo in fretta nella casupola abbandonata lì vicino. I compagni iniziarono come al solito a deriderci puntando soprattutto Aya ed Aria, ma io e le altre ci difendemmo fieramente. Notai che i Sakamaki e i Mukami ci tenevano sott'occhio da un pezzo... Forse anche Kitana aveva avuto qualche problemino... Andammo nelle varie classi. C'era la lezione di cucina assieme ad un'altra classe, ricetta da preparare: crostata con qualsiasi gusto. Io fui messa in coppia con un certo Kou Mukami e Raito Sakamaki fu messo con... Kitana? Oh, giusto, lei era nella sua stessa classe, ma fu comunque una strana coincidenza. Scelsi di fare la crostata al cioccolato e Kitana la volle fare alla ciliegia. Raito si volse verso Kou e gli sussurrò qualcosa.

Raito: Senti Kou ho sentito dire che ti piacciono di più le crostate alla frutta che quelle al cioccolato. 

Kou: Ho capito, vuoi fare scambio. Va bene.

Capii da subito che Raito intendeva farsi spiegare l'accaduto di ieri più che mangiare la crostata. Lo guardai leggermente intimorita e volsi la mia attenzione verso qualcos'altro per evitare che mi faccia domande, ma, ovviamente, non funzionò.

Raito: Bene dolcezza. Ieri mi hai lasciato tutto solo quando ti ho chiesto perchè eri a casa mia. Non pensi che il momento delle spiegazioni sia arrivato?

Mi guardò nei miei occhi color cioccolato ma io non ci cascai. Erano in tanti quelli che provavano ad incantarmi coi loro occhi ma io non mi sono mai lasciata fregare. Non potevo più fuggire, stavolta mi toccava affrontarlo ma non ne ebbi il coraggio sapendo che la verità sarebbe costata anche alle mie sorelle.

Io: Te l'ho già detto: ho visto quelle rose e ne ho voluta una.

Raito: Hm...non è facile farti dire la verità piccola.

Io: Non sono piccola!

Raito: In confronto a me lo sei.

Sorrise compiaciuto. Io lo guardai torvo.

Io: Anche se dormo sotto i ponti non vuol dire che non valgo nulla.

Raito: Ma che presuntuosa... pensi davvero di valere?

Io: Perchè, tu vali per caso?

Raito: Ma è ovvio piccola, sono un nobile.

Io: Voi nobili siete tutti uguali, per voi chi dorme sotto i ponti non ha una dignità...

Lui si confuse per una attimo, ma si riprese.

Raito: Ma io non volevo dire questo...

Io: Ah no? E cosa volevi dire allora? Pensi che sia davvero così scema?!

Misi la crostata nel forno. Ero tanto offesa che non mi accorsi che mentre ero lì lui mi era venuto dietro. Mi prese per i fianchi, mi volse verso di sè e mise una gamba in mezzo alle mie bloccandomi. Cercai di divincolarmi ma stavolta mi tenne stretta a sè. Avvicinò il volto al mio orecchio.

Raito: Ma guarda un pò che permalosa. Cosa ti dovrei fare?

Capii che cosa voleva. Iniziò a scoprirmi la spalla. Ero terrorizzata all'idea di come avrei potuto reagire di fronte agli altri, facendo scoprire la mia vera forma e identità.

Prof. : Tra un minuto controllerò le vostre crostate!

Raito: Uff...mi stavo divertendo...

Mi lasciò andare e io mi allontanai da lui. Non potevo permettermi di farmi scoprire, così mi voltai prima che mi potesse guardare in faccia e mi abbassai. Presi la crostata. Era cotta a puntino. La misi sul tavolo a testa bassa. Quando sentii che i miei occhi erano tornati normali rialzai la testa. La prof assaggiò la nostra crostata. Fece un sorriso soddisfatto e io trassi un sospiro di sollievo.

Prof: Vi meritate un bel dieci e lode entrambi. E' ottima!

Ci lasciarono portare a casa le crostate. All'uscita Raito si avvicinò a me.

Raito: Oggi vorrei che tu venga a casa mia.

Io: Uhm... o-ok...

Mi fece il solito sorriso pervertito e si riunì ai suoi fratelli.

Diabolik Lovers X Ghoul SistersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora