Capitolo Venti; Passare Oltre

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Andy's POV

È già venerdì e sono appena arrivato in California. Vado verso il mio appartamento e apro la porta. Quello che vedo quando la apro non è quello che mi aspettavo. Jake, Jinxx, Ashley e CC sono nella stanza tutti con una birra in mano.

"Sorpresa!" gridano.

"Che cazzo? Non dovevate ragazzi!" sorrido.

"Beh, ragazzino. Sei la nuova aggiunta alla band, dovevamo fare una festa di qualche genere." grida CC.

"Vieni, andiamo a prendere le tue cose." dice Ashley saltando in piedi.

Andiamo tutti di sotto per prendere le cose dal camion e prendiamo tre scatole per uno. Posso dire che mi divertirò qui con i ragazzi.

Mettiamo giù tutte le scatole e facciamo una pausa.

"Hey, vuoi una birra?" mi chiede CC.

"Ho 16 anni." alzo un sopracciglio.

"Nessuno deve saperlo." Ashley mi fa l'occhiolino.

Jinxx me ne lancia una e me la tracanno tutta, non me ne frega di quanti anni ho, è una sensazione così bella. Mi sento come se stessi dimenticando qualcosa.

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Portiamo nell'appartamento le ultime scatole e le mettiamo sul pavimento della mia camera.

"Hey, puoi stare da me fino a che non ti sistemi qui." Ashley mi sorride.

"C'è una cosa a cui non abbiamo ancora pensato, ed è il nome della nostra band." dice Jinxx.

"Ne ho uno...ehm...che ne dite di 'Black Veil Brides'?" balbetto e apro il mio quaderno per far vedere loro gli schizzi che ho fatto del possibile logo.

"Wow! È fantastico!" esclama CC.

"Quindi...lo useremo?" chiedo.

"Sì!" grida Jake.

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Sono a casa di Ashley ora. Lui è fuori da qualche parte a fare quello che fanno i Purdy.

Vado in bagno e mi esamino. Sembro lo stesso, ma non mi sento lo stesso. Sono felice di aver fatto quattro nuovi amici? Certo, ma Juliet mi manca un sacco. Mi chiedo come se la stia passando.

No, Andy, lasciala stare. Probabilmente sta bene senza di te. In più...è ora di cambiare, trovare un'altra ragazza.

Sono in una band ora, sto vivendo un'altra vita e non c'è ritorno. Non più.

In quel momento, Ashley entra inciampandosi nella porta, ubriaco fradicio. Come ha fatto a tornare a casa?

"Cavolo, amico, stai bene?" lo tiro su così non cade.

"Beeenisssssimoooo." biascica.

Lo porto nel letto e lo lascio dormire. Non posso immaginare i postumi con cui dovrà avere a che fare domani mattina.

Accendo la tv per vedere se c'è qualcosa di interessante. Faccio zapping tra i canali e mi fermo quando trovo Ace Ventura. È stato il primo film che io e Juliet abbiamo guardato insieme. Oh Dio. Non posso più tenermi tutto dentro.

Corro in bagno e salto nella vasca. Mi arrotolo come una palla e comincio a piangere.

È stato uno sbaglio trasferirsi? Lasciare indietro Juliet? Tutte queste domande mi attraversano la mente.

C'è solo una cosa che non lascerà mai la mia testa: Juliet.

Juliet's POV

Mi svegliai con la testa che mi martellava perché la sera prima avevo pianto fino ad addormentarmi. Era l'ultimo giorno di scuola, il giorno in cui tutti infrangono le regole. Andy e io avevamo pianificato di scambiare il pollo di Scout con delle gambe di rana ma visto che lui non c'era...beh, non avremmo potuto.

Sbloccai il telefono con esitazione. Nessuna notifica. Ma quello che faceva più male...nessun messaggio del buongiorno.

Mi alzai dal letto e non mi preoccupai del mio aspetto o cose del genere. Cambiai i pantaloni del pigiama e mi misi degli skinny jeans e tenni la mia maglietta dei Dropkick Murphy. Era di Andy...ma aveva detto che avrei potuto tenerla.

Non mi preoccupai di pettinarmi o lavarmi i denti. Come ho detto, non mi importava più un cazzo del mio aspetto, non avevo nessuno da colpire.

Andai alla fermata del bus da sola per la prima volta da ottobre, ma non mi importava. La mia vita non va mai come mi aspetto.

Quando entrai a scuola, Alex mi salutò. Lo sorpassai. Non ero interessata a parlare con nessuno, neanche con i miei amici.

Ash si era diplomata il giorno prima. Mi sentii male per non aver potuto esserci, ma non potevo. Probabilmente non l'avrei mai più rivista.

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Cinque noiose ore erano passate ed era ora del pranzo. Dovevo riuscire a evitare tutto e tutti. Visto che era l'ultimo giorno di scuola, le lezioni furono solo discussioni su quello che avremmo fatto l'estate. Ogni volta che qualcuno mi aveva chiesto avevo risposto un 'niente' disinteressato.

"Dov'è il tuo ragazzo." mi prese in giro Scout e prese posto dall'altra parte del tavolo.

"Piantala, Scout." la attaccai.

"Si è trasferito? Oh mi dispiace così tanto." rise, guardò dietro di me, e fece l'occhiolino.

Subito sentii due braccia prendermi e buttarmi nel corridoio. Era Jack.

Mi sedetti contro il muro, più o meno come Andy il primo giorno di scuola.

"Il tuo ragazzo non sarà qui a salvarti questa volta." fece un sorrisetto.

Mi diede un calcio nello stomaco e mi sbatté la testa contro il muro. Cercai di liberarmi ma la sua presa diventò sempre più forte. Scout era in piedi lì vicino ridendo e guardando tutto questo succedere.

"Non hai scampo. Arrenditi." sogghignò.

Mi diede un pugno dritto nell'occhio, il suo anello contro la mia palpebra.

Mi colpì nello stomaco con il ginocchio ancora e ancora proprio nel punto dove mi mancava l'aria.

Si fermò e mi guardò, poi mise il braccio intorno a Scout e si allontanò.

Non ero niente tranne una ragazza contusa con il cuore a pezzi.

Lottai per alzarmi, zoppicavo. Mi aveva fatto un sacco di danno fisico quella volta, ogni mia parte del corpo era dolorante.

E sapete cosa? Fanculo alle successive tre ore. Uscii dalla scuola e andai a casa.

Quando aprii la porta della mia camera caddi per terra. Femme cercava di tirarmi su ma senza risultati.

Non avevo parlato con Andy da quando ci eravamo detti addio il giorno prima. Probabilmente si stava divertendo là con i suoi nuovi amici. Stava sicuramente molto meglio senza di me.

Rimasi seduta sul pavimento, ogni movimento che facevo mi procurava un dolore lancinante in tutto il corpo, anche piangere. Ma la cosa più distrutta di tutto era il mio cuore.

Rimasi seduta nell'oscurità della mia camera e piansi. E piansi. E piansi. Tutto mi stava ripassando nella mente. Con il tempo questi pensieri se ne sarebbero andati, comunque.

C'era solo una cosa che non avrebbe mai lasciato la mia mente: Andy.

Spazio autrice:
Bene, per questo libro abbiamo finito *piange per come è finito*
Ma non disperate, miei prodi, *wtf?* ho in serbo per voi ben altri due libri, amatemi.
Però prima aspetto che finisca la scuola, perché in questo periodo non ho tempo né voglia per aggiornare, mi dispiace.
Ci si vede♥

Let's Be Awkward Together {Italiano}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora