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Aprii gli occhi lentamente e mi guardai intorno cercando di capire dove mi trovassi.
Era buio.
La stanza in cui mi ero svegliata era fredda e umida e l'unico spiraglio di luce proveniva dalla fessura della porta che avevo di fronte.
Così, impaurita, mi avvicinai molto cautamente ad essa e la aprii lentamente.
La porta, aprendosi, emise un cigolio sinistro facendomi rabbrividire. Quel che nascondeva non era altro che uno stretto corridoio vuoto e scuro e in fondo vi era una piccola luce che funzionava ad intermittenza ma quel po' di luce mi permetteva di vedere a grandi linee i muri che mi circondavano. Proseguii dritto fino a quando non mi accinsi a svoltare il primo angolo a destra ritrovandomi ancora di fronte un lungo corridoio, anche questo completamente vuoto e buio. Proseguii molto lentamente mentre una costante sensazione di paura e angoscia mi logorava dentro.
Camminavo lentamente e senza far rumore fino a quando non scovai una porta in fondo. Entrai impetrita da ciò che poteva nascondere e invece non vi era nient'altro che una piccola rampa di scale e successivamente un'altra porta.
Varcai anche quella ritrovandomi di fronte un'ulteriore corridoio con la stessa luce ad intermittenza. Avanzai, questa volta più velocemente, svoltai a destra e preseguii dritto, ripercorrendo esattamente gli stessi passi di prima. Quando giunsi alla porta, la superai ritrovandomi ancora una volta nello stesso corridoio di prima.
I passi, inizialmente lenti e trattenuti da una buona dose di paura, adesso erano divenuti rapidi e quasi correvo mentre le lacrime mi rigavano il viso e offuscavano la mia vista. Trascorsi le successive ore a correre, ripercorrendo sempre lo stesso luogo, fino a quando non mi accasciai ai piedi di un muro umido e sdrucciolevole ormai completamente afflitta e angosciata, consapevole di trovarmi sola in un labrinto circolare dal quale non sarei mai più uscita.
Sarei morta li e il mio corpo si sarebbe deteriorato tra quelle mura umide e fredde lontano da tutti e chissà, forse le mia anima avrebbe continuato a vagare in circolo dannandosi per l'eternità.
E l'eternità è lunga.

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