"Di nuovo?" Chiese Lexa.
"Si" rispose Clarke.
Questo era l'inizio di tutte le loro conversazioni, ogni volta che Clarke vedeva Lexa sapeva che avrebbe dovuto rispondere a quella domanda, sapeva che la sua risposta sarebbe stata sempre la stessa e sapeva anche che si sarebbe vergognata di quel 'si' sussurrato trattenendo le lacrime.
Era consapevole di tutto questo, ma sapeva anche che Lexa le avrebbe sorriso, sapeva che le avrebbe asciugato le lacrime e le avrebbe detto che tutto sarebbe andato per il meglio anche che così non sembrava.
Clarke amava Lexa ed era convinta che anche la ragazza la amasse.
Lexa era l'unica certezza nella vita di Clarke, cosa che la ragazza trovava ironica, l'unica certezza della sua vita, l'unica persona sulla quale poteva contare, la ragazza che amava non esisteva.
Non era molto difficile da spiegare, Clarke molto spesso beveva, bevendo aveva cominciato a vedere questa ragazza con i capelli castani e gli occhi verdi, la quale avrebbe scoperto chiamarsi Lexa, la ragazza sarebbe sparita passato l'effetto dell'alcool.
A Clarke la ragazza era sembrata reale, ma con il tempo aveva capito che non lo era.
Lexa era una fantasia, qualcosa che potrebbe essere considerato un delirio o una visione.
Il fatte che la ragazza non esistesse non aveva impedito a Clarke di innamorarsi di lei, come sarebbe potuto essere altrimenti?
Il suo sorriso, i suoi occhi, ogni suo movimento faceva desiderare a Clarke che Lexa fosse reale.
Erano mesi che per vedere la ragazza Clarke spendeva i suoi soldi e si distruggeva il fegato con L'alcool, ma ne valeva la pena?
Visti gli occhi di Lexa la risposta che dava Clarke era 'sì'
Lexa valeva la pena.
La conversazione tra le ragazze era sempre leggera e divertente, Clarke poteva affermare che Lexa fosse l'unica persona con la quale le facesse piacere parlare, qualcuno che si interessasse veramente, una persona che una volta posta la domanda ascoltava attentamente la risposta.
Avevano parlato più volte della loro relazione, Clarke aveva confessato il suo amore a Lexa qualche mese prima, la ragazza sorridendo le aveva risposto che ovviamente anche lei la amava e che questo non sarebbe mai cambiato.Lexa amava Clarke, amava ogni cosa della ragazza, il suo essere testarda e infantile, il suo eccitarsi anche per le più piccole cose, Il fatto che riuscisse sempre a farla ridere.
Nonostante l'amore che provava per lei e l'amore che, era sicura, Clarke provasse Lexa sapeva che non era un bene per la ragazza dagli occhi azzurri.
Niente la rendeva più felice che vedere Clarke, ma niente la rendeva più triste che sapere che per vederla Clarke si stava distruggendo sia fisicamente che mentalmente, Lexa sapeva di essere un miraggio, un sogno, un'illusione dell'altra, era cosciente di non fare il bene di Clarke favorendo questa relazione, la ragazza aveva bisogno di qualcuno che fosse reale, di qualcuno che potesse vedere senza avvelenarsi il sangue e distruggersi il cervello, il fatto che quel qualcuno non fosse lei le spezzava il cuore, ma per quanto fosse doloroso e difficile doveva lasciare Clarke andare e doveva fare in modo che la ragazza lasciasse andare.
"Io ti amo" disse Clarke con le lacrime agli occhi dopo che Lexa le aveva spiegato la situazione, le aveva detto che la loro relazione era del tipo tossico che non faceva bene a Clarke.
Queste parole che fecero male a Lexa tanto quanto ne fecero alla bionda, ma entrambe sapevano che prima o poi sarebbero state dette.
"Tu sei la mia unica certezza" disse Clarke dando voce ai suoi pensieri.
"Io non esisto" ammise Lexa con un sorriso debole, "tu esisti qui" disse Clarke indicando la sua testa, "ed esisterò per sempre qui" ribattè Lexa indicando il cuore di Clarke "e tu esisterai sempre qui" disse poi indicando il suo.
"È l'ultima volta che ti vedrò vero?" Chiese Clarke, "chi lo sa rispose Lexa, le due si scambiarono un ultimo bacio pieno di: tristezza e amore.Dopo la sua conversazione con Lexa, quindi dopo essersi ripresa dal bere, Clarke non volendo deludere la ragazza non toccò più una singola goccia di alcool, era entrata in un centro di recupero, aveva fatto nuove conoscenze, ora aveva nuovi amici, qualcuno di reale con cui parlare.
Ma quando la notte arrivava a Clarke mancava Lexa, ogni tanto la vedeva nei suoi sogni, le raccontava della sua giornata e ridevano insieme delle cose più insignificanti.
E come ogni notte Clarke andava a dormire con la speranza di sognare quegli occhi verdi che pur non esistendo rappresentavano una certezza e le donavano serenità.
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Clexa one shots
RomanceUna serie di piccoli racconti Clexa ambientati in universi paralleli rispetto a quello di The 100. AKA io che mi annoio e scrivo tutto ciò che mi passa per la testa