CAPITOLO 6

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No,non puó essere!

In pochi secondi mi ritrovo faccia a faccia con la persona che non volevo proprio vedere,ma lui é qui e anche se é buio lo riconosco,i suoi lineamenti perfetti e il luccichio blu che mi fissa,mi squadra,in attesa forse che io proferisca parola.
"T-tu?"
"E già,non ti aspettavi me vero?"
"Cosa vuoi?"
"Ti devo delle spiegazioni"
Segue per un po' di tempo silenzio e decido cosi di romperlo
"Sto aspettando"
"Oh,s-si.Dovevo avvisarti ma davvero non l'ho fatto apposta,io volevo venire,ma ecco ho avuto un-un imprevisto ecco..."
"Certo un imprevisto,come ho fatto a non capirlo?"gli rispondo sarcastica
"Allora,scusa davvero e che non so ma mi sentivo in colpa per non averti spiegato"
"Ma io non sono mica la tua ragazza,se volevi potevi anche lasciar perdere"
"Io non volevo lasciar perdere"
"Okay va bene,ora peró spiegami perché mi stai tenendo i polsi e mi hai attaccata al muro Brian"
"Sc-usami é solo che...mmh non volevo spaventarti,non fraintendermi pensavo saresti scappata"
"Quante storie per un giro in centro,eh?Non c'era bisogno di venire qui"
"Te l'ho detto il perché e poi non voglio che gli altri mi vedano in giro"
"Ti vergogni di me?"chiedo stupita
"Cosa?no,non pensarci neanche,nessuno deve sapere che sono a scuola perché non dovrei esserci"
"E perché no?"
"Quante domande ragazzina"
"Non chiamarmi più così"
"Va bene,ragaz-"
"No,no e no"
Alza le mani a mo di resa e io mi ritrovo seduta a terra
"Quindi,mi chiedevo...possiamo rimediare?Cioé...possiamo farlo un giro?"
"Certo se stavolta,non mi fai rimanere ad aspettarti per ore"
"Non succederà più"
"Okay,be io ora devo proprio andare a lezione,scrivimi e ci incontreremo"
"Certo che si,ragazzina"
E senza rendermene conto non lo vedo più,dare un aggettivo,tipo misteriosa,a Brian direi che proprio ci sta.Chissà cos'aveva da fare,ma d'altronde a me non dovrebbe importare,affari suoi!

Dopo aver fatto l'ultima ora pallavolo in palestra ed essermi cambiata,vado al mio armadietto prendo le mie cose e mi dirigo a casa a piedi.Come al solito non c'é nessuno.
Butto lo zaino all'ingresso e visto che sto letteralmente moredo di fame,apro il frigo in cucina e prendo la lattuga e la carne.Faccio un'insalata e la carne nella padella.Metto tutto nel piatto e mi siedo a tavola,accendo la tv e comincio a mangiare.Sul tavolo,non molto lontano da me,é attaccato un post-it:

Amore,appena leggi questo messaggio chiamami devo dirti una cosa importante.
-papà che ti adora

Oh,non ho combinato niente di male,quindi sinceramente non so cosa aspettarmi.Faccio partire la chiamata e metto in vivavoce continuando a mangiare.
-pronto?
-amore!
-papà ciao,cos'é successo?
-oh,si giusto ecco cosa dovevo dirti,stasera non prendere impegni
-ma lo sai anche tu che sono sempre a casa,ma come mai?
-ho invitato a cena David per le 8
-va bene,devo esserci anche io per forza vero?
-certo tesoro,ora devo andare,non preparare niente stasera cucino io
-okay a dopo,ti voglio bene
-anche io

Mi scoccia davvero tanto questa cena,ma devo farlo per papà.
Dopo aver sparecchiato,salgo nella mia stanza e comincio i compiti.

19.30
A forza di stare seduta per tutto questo tempo mi é diventato il culo piatto.Mi alzo,apro l'armadio e butto un paio di cose sul letto,vorrei qualcosa di elegante ma non troppo devo sempre fare bella figura alla fine.Opto per un golfino corto bordó e dei pantaloncini di seta neri a vita alta con gli stivaletti col tacco.Mi sembra adatto.Apro la porta della mia stanza e scendendo le scale si sente un buonissimo profumo.
"Direi proprio che oggi il mio Jhon Wilson si é dato proprio da fare"
"Scommeto che non ti dispiace cosi tanto,no?"

Cominciamo a ridere insieme fino a quando sentiamo il suono del campanello,vado alla porta,apro e mi ritrovo davanti il presunto David e lui.Non avrei potuto mai immaginare di trovarmelo anche qui.Lui mi ha vista e ha la faccia sconvolta quanto la mia.Provo a fare finta di niente
"Bu-uonasera,entrate pure"
"Ma che piacere conoscerti finalmente,tu devi essere Angie,giusto?"
"Ehm,si sono io,mio padre ci aspetta in salotto"
Brian é ancora in stato di shock.Ma come biasimarlo alla fine.Ci dirigiamo in salotto dove mio padre e David si salutano come dicono loro come ai vecchi tempi.
"Jhon,Angie,questo é mio figlio Brian"
"Piacere di conoscerti"dice mio padre
"Oh,ciao Brian"
"Ciao anche a te Angie"
David e mio padre ci guardano sconvolti
"Voi vi conoscete?"chiede David
"Direi proprio di si"
"Andiamo nella stessa scuola,stessa classe"continuo io la sua frase
"Meglio cosi allora,accomodiamoci tutti a tavola,Angie mettiti vicino a Brian io mi siedo accanto a David"
"Uhm,si okay"
Ci sediamo,cominciamo a magiare e i nostri padri cominciano a parlare del più e del meno ricordando i vecchi tempi del liceo.Io e Brian non abbiamo detto niente,ci siamo limitati ad annuire.
"Angie"
"Che vuoi"
"Questa situazione é abbastanza imbarazzante"
"Lo penso anche io,ti va se andiamo di là in salotto a giocare alla play?"
"Okay,tanto non credo si accorgeranno molto di noi"
Andiamo in salotto accendo la tv e metto il primo gioco che mi capita.Guardo la copertina e vedo che ho preso l'ultimo di GTA,inserisco il disco e mi siedo sul divano.
Comincia la partita,siamo ancora pari ma dopo i tantissimi punti che faccio,Brian si arrende
"Sai,non ti facevo cosi brava"
"Non sono il tipo di ragazza che passa il tempo libero a fare shopping o a guardare polpettoni rosa"
"Bhe,questo l'ho visto!"
Ad un certo punto David chiama suo figlio e gli dice che é ora di andare a casa.Io e papà li accompagnamo alla porta e quasi quando sono vicini alla macchina,Brian si gira
"Buonanotte ragazzina,ah no scusa buonanotte Angie"
"Notte scarso giocatore"e chiudo con un ghigno la conversazione e la porta.Saluto papà e vado in camera mia.Mi cambio e mi addormento continuando a pensare a quanto sia stata strana questa serata.

IO TI AMAVO.POI ANCHE NO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora