Capitolo II: Sabato 6 settembre 2014

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Capitolo II: Sabato 6 settembre 2014

La sera seguente, dopo un'altra giornata trascorsa in giro per Londra a visitare i luoghi più iconici, Nives tornò a prepararsi. Flavia, che doveva soltanto fare la famosa foto, preferì rimanere in abbigliamento casual, mentre Lorraine era partita per il Globe nuovamente in abiti eleganti. Come concordato la sera precedente, si erano date appuntamento per le 22.30 alla stage door dell'Old Vic.

Quel giorno, oltre al full breakfast, avevano anche pranzato, e pure piuttosto tardi; Nives, nuovamente troppo emozionata, adesso non aveva fame, ma Flavia desiderava mangiar qualcosa, così partirono in anticipo rispetto alla tabella di marcia.

Nives si sentiva ridicola ad andarsene in giro vestita da sera con le scarpe da ginnastica, ma decise di infischiarsene, anche perché, pensò, il motivo di quell'insolito accostamento era piuttosto chiaro anche ad un occhio estraneo.

Alle dieci e un quarto erano davanti all'Old Vic; Nives accompagnò Flavia al pub dov'erano state la sera precedente e, mentre lei andava a ordinare da mangiare, si cambiò le scarpe, tornando ad indossare le belle quanto scomode chanel.

Quando fu pronta, si alzò e prese congedo dalla sua giovane amica:

"Allora ti aspetto alla stage door quando hai finito", le disse, "Intanto vado, ormai Lorraine starà per arrivare."

"Va bene, ci vediamo dopo."

Nuovamente, Nives affrontò con prudenza il tragitto dal pub al teatro, raggiungendolo in perfetto orario. C'era già una discreta fila, ma stavolta Nives era molto più vicina all'ingresso degli artisti della sera precedente. Si accodò, ma un paio di minuti dopo intravide Lorraine, più avanti ancora. La raggiunse rapidamente.

"Ciao!", la salutò sorpresa, "Ma quando sei arrivata?"

Davanti a lei c'era soltanto una persona, quindi doveva essere lì già da un po'.

"Alle dieci e dieci", rispose Lorraine, "La commedia è finita prima di quanto pensassi, poi ho trovato subito un taxi e sono arrivata in un lampo."

La giovane donna che le precedeva, pur non avendo probabilmente compreso niente visto che avevano parlato in italiano, le guardò sorridendo. Consapevoli che condividevano una passione, quella per Richard Armitage, Nives e Lorraine la contraccambiarono, sentendosi quasi complici.

"Fantastico", commentò Nives, "Dai che ce la facciamo!", aggiunse enfaticamente, sforzandosi di tener bassa la voce. Lorraine annuì, anche lei con entusiasmo.

Frattanto la fila andava ingrossandosi ed entrambe pensarono che era stato un colpo di fortuna che Lorraine fosse arrivata con tanto anticipo.

Poco dopo vennero raggiunte da Flavia, armata del suo cellulare e pronta per la sospirata foto con l'attore. Nives aveva preferito così, dato che la ragazza era più avvezza al proprio telefonino che alla sua fotocamera; anche se la qualità dell'immagine sarebbe stata certamente inferiore, non era però da buttar via.

Alle undici e un quarto gli artisti cominciarono ad uscire alla chetichella, uno o due alla volta. Alcuni vennero fermati per un autografo, che firmarono volentieri, probabilmente con una certa sorpresa: dopotutto, sapevano benissimo che la gente era lì per Richard Armitage e non per loro. D'altronde però, considerò Nives, erano tutti bravissimi e meritavano di essere ricompensati col riconoscimento del pubblico.

Due giovani donne arrivarono davanti all'ingresso degli artisti e si rivolsero al custode.

"Siamo amiche di Richard Armitage, dal tempo della scuola di recitazione; abbiamo appuntamento con lui", Nives le udì dire. Le venne da ridere: quella era la scusa più banale che potessero inventarsi, pensò. Infatti il custode non fece una piega:

Il sogno di una fangirl (vol.1) - L'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora