Capitolo V: Domenica 7 settembre 2014: pomeriggio e sera

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Capitolo V: Domenica 7 settembre 2014: pomeriggio e sera

Uscirono dal ristorante e si avviarono; Richard le offrì il braccio, che Nives, felicemente sorpresa, accettò prontamente.

"Possiamo tornare nel parco del castello?", gli domandò, "Mi piacerebbe scattare qualche altra foto..."

"Ma certo", accettò lui di buon grado.

Si recarono quindi nuovamente nei giardini di Windsor, dove Nives diede sfogo alla sua passione per la fotografia. Ad un certo punto, trovarono un angolo molto suggestivo stranamente deserto; mentre stava mettendo a fuoco una fontana, per sbaglio Richard entrò nell'inquadratura, in primo piano.

"Bellissimo", mormorò Nives, scattando. Poi pensò che a lui poteva non far piacere che avesse preso una foto senza avvisarlo, "Ops!", fece, "Scusa, ti ho scattato una foto senza chiedertelo, ma era davvero una gran bella inquadratura..."

Gli fece vedere l'immagine, con lui che compariva sulla sinistra, di profilo, lo sguardo rivolto verso il basso e un mezzo sorriso ad incurvargli le labbra, con la fontana zampillante in secondo piano e un tripudio di fiori colorati sullo sfondo.

"Magnifica foto", approvò Richard, che in vita sua aveva fatto un numero considerevole di servizi fotografici, a volte francamente noiosi, e mettiti così, e mettiti cosà, arrivando ad apprezzare molto di più gli scatti spontanei. Nives poteva anche non essere una professionista, ma aveva un ottimo senso dell'inquadratura, e la luce di quell'immagine era perfetta.

"Grazie... tutto merito del soggetto", si schermì lei, "Comunque la cancello, se vuoi..."

"E perché mai? A meno che tu non intenda venderla a qualche rivista... ma se la tieni per tuo uso privato, non ho niente da obiettare."

"Venderla a una rivista?", si scandalizzò Nives, "Che idea balorda... Ci mancherebbe altro! No, ne farò un uso privatissimo, sta pur tranquillo."

"Mi fido", le sorrise lui. Era talmente bello, che Nives s'incantò a guardarlo. Per lunghi istanti, i loro occhi rimasero fissi gli uni negli altri, mentre il mondo attorno a loro scompariva.

"Mi... mi piacerebbe avere un'altra foto assieme a te", mormorò infine Nives, cercando disperatamente di tornare coi piedi per terra, "Sempre ad uso privatissimo, s'intende", aggiunse per rassicurarlo.

"Volentieri", disse lui, "ma solo se me ne farai avere una copia", aggiunse col suo classico piccolo sorriso.

"Se mi dai un indirizzo e-mail, posso mandartela appena scarico la memory card", rispose Nives, "Non so, quello del tuo agente, ad esempio..."

Mai e poi mai gli avrebbe chiesto il suo indirizzo privato... anche se le sarebbe piaciuto da morire. E magari anche il suo numero di cellulare. E di Skype. E andare a vivere con lui. Va bene, adesso basta, si disse Nives; non riusciva proprio ad impedire alla sua mente di costruire castelli per aria!

Volendo evitare di chiedere a qualcuno di scattare loro una foto – magari questo qualcuno avrebbe potuto diffondere la notizia d'aver visto Richard Armitage in atteggiamento confidenziale con una sconosciuta, diffondendo altri inutili pettegolezzi – Nives cercò un punto d'appoggio per la fotocamera, trovandolo su una panchina di legno ad inquadrare la fontana. L'inquadratura era bassa, ma se stavano seduti non sarebbe stato un problema.

"Sediamoci lì", disse, indicando. Richard eseguì, mentre lei programmava l'autoscatto a quindici secondi.

"Pronti!", esclamò, correndo a sedersi a terra accanto all'attore.

Richard, una gamba stesa e l'altra raccolta, le mise un braccio attorno alle spalle, attirandola più vicina, e le sorrise. Manco a dirlo, il cuore di Nives accelerò i battiti mentre gli sorrideva di rimando, ed in quel momento la fotocamera scattò.

Il sogno di una fangirl (vol.1) - L'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora