Capitolo X: Domenica 21 settembre 2014

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Capitolo X: Domenica 21 settembre 2014

Il mattino dopo, Nives si svegliò pian piano; stupita, si rese conto d'aver dormito tutta notte senza mai un risveglio, cosa che non le accadeva da molto tempo: nel corso degli anni, l'accumulo di dispiaceri le aveva causato una depressione serpeggiante che, nonostante la sua strenua battaglia contro di essa, si era somatizzata in un sonno disturbato.

Non così quella notte, però: aveva dormito come una bambina, immersa in un bozzolo di sognante felicità; ma all'improvviso, in fondo alla sua mente si affacciò lo spaventoso pensiero che fosse stato tutto un'allucinazione, un vivido sogno dovuto al suo immenso desiderio per l'amore di Richard. Per un attimo, colta dal panico, si rifiutò di destarsi, perché se avesse scoperto che il suo timore era fondato, la disperazione sarebbe stata insopportabile...

Poi sentì delle braccia forti attorno a sé e il calore di un solido corpo maschile dietro al proprio; il suo cuore trasalì di gioia. Spalancò gli occhi nella penombra della stanza; attraverso la finestra – la sera prima avevano dimenticato di accostare le tende – penetrava il lucore dell'alba lagunare. Il panico scomparve di botto, disperso da una meravigliosa realtà.

Sentendola muoversi tra le proprie braccia, Richard, già sveglio da un po', sollevò la testa e le accarezzò la tempia con un bacio.

"Buongiorno, mia dolce dama", la salutò piano. Il suono della sua bassa voce baritonale la fece rabbrividire piacevolmente non meno del romantico appellativo.

"Buongiorno a voi, messere", lo contraccambiò, poi si rese conto di cosa fosse esattamente quel che sentiva premere contro la parte bassa della schiena; le sovvenne una battuta di una sua vecchia fan fiction e, con un sorrisetto malizioso, decise di adattarla alla situazione, "Ehi Armitage, quella è la tua pistola e sei solo contento di vedermi...?", domandò, dimenando il bacino per strofinarsi contro di lui.

"Ah!", esclamò Richard con un sussulto di sorpresa, poi rise, "Sei proprio una ragazzaccia, lo sai?!", la bloccò premendola contro di sé, "Attenta a quel che fai... Altrimenti dovrò punirti..."

Lei si girò tra le sue braccia e gli mise una gamba sulla sua, posizionandosi sfacciatamente in modo che i loro punti più intimi si sfiorassero, poi lo baciò.

"Oh sì, ti prego", gli mormorò contro la bocca, "puniscimi duramente", abbassò la mano tra i loro corpi allacciati e lo toccò laddove era più sensibile, "Molto... duramente...."


Dopo un altro delizioso round d'amore, consumato molto dolcemente, rimasero a riposare l'uno tra le braccia dell'altra.

"Che programmi abbiamo per oggi?", le domandò Richard, accarezzandole lentamente un braccio.

"Avevo previsto di visitare un paio di chiese, stamattina", gli rispose lei, "A mezzogiorno dobbiamo fare check out, ma possiamo lasciare le valigie qui in albergo e andare a pranzo, poi nel pomeriggio abbiamo fino alle quattro prima di partire per l'aeroporto: hai il volo alle sette e quindi dovrai arrivar là per le cinque..."

"Già giorno di partenza", si dolse lui, "Vorrei poter fermare il tempo..."

Nives sospirò:

"Io pure..."

Lui la strinse più forte:

"Dobbiamo per forza uscire...?"

L'italiana ricambiò la stretta, comprendendo dove voleva andare a parare e trovandosi completamente d'accordo.

"No, queste visite sono libere, non prenotate", rispose, "Vuoi che rimaniamo qui?"

"Sì... voglio stare con te il più possibile, io e te da soli... Non ho neanche voglia di scendere per far colazione..."

Il sogno di una fangirl (vol.1) - L'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora