"Che film preferisci vedere? Stasera danno The Amazing Spider-man, Youth - la giovinezza, la risposta è nelle stelle - che io eviterei - oppure into the storm."
"Tu quali hai giá visto?"
"Direi tutti."
"Anche io, per questo ti propongo spider-man."
"Ti piacciono davvero questi film?"
"Tra tutti i supereroi spiderman è il mio preferito, anche se Batman mi piace anche molto."
"Allora guardiamo quello. Hai visto che è appena uscito Batman v Superman?"
"Si, stavo pensando di andarlo a vedere."
"Domani pomeriggio ho allenamento, ma venerdì dovrei finire per le 16 e tu il giorno dopo non hai scuola. Andiamo a vederlo?"
"Mi dispiace ma Venerdì sono a Nichelino nel pomeriggio."
"E per cosa scusa?"
"Tutti i venerdì pomeriggio - a volte anche altre volte durante la settimana - do ripetizioni a un ragazzo così da guadagnarmi qualche soldo."
"E come mai vai fino a lì?"
"Perchè la mamma abita nel mio paese ma lavora a Nichelino, quindi mentre lei lavora io sto con il ragazzo. Ha anche una bimba di quattro anni e volte vado a fargli da baby sitter a casa quando ne ha bisogno."
"E come riesci a far coincidere tutto? Se non ricordo male il venerdì sera hai anche nuoto."
"Infatti il venerdì esco di casa alle 6,30 e non torno fino alle 22. Mi porto tutto dietro e mi arrangio con i pullman."
"E i tuoi non ti possono dare una mano?"
"Se avessi un altro tipo di genitori non avrei neanche bisogno di fare questi lavoretti."
"E a cosa ti servono i soldi?"
"Per pagare il nuoto, da vestire e se voglio uscire anche per quello. Il film sta iniziando." Dissi ormai a disagio per quel discorso. Alvaro capì che non avevo più voglia di parlare e mi prese la mano senza fare più domande."Ragazzi prendete il libro a pagina 237." Disse la professoressa di matematica. Era ormai finita la lezione. In quel momento mi vibró il cellulare.
"Si spegne il telefono." Mi canzonó Luca.
"Sisi, continua a giocare a Score Hero."
Il messaggio era di Alvaro
*Aspettami all'uscita.*
In quel momento suonó la campanella. Uscita da scuola trovai Alvaro nello stesso posto dove mi aveva aspettato la scorsa volta.
"Che ci fai qui?" Gli chiesi.
"Non me lo dai un bacio?"
Lo guardai sorridendo prima di baciarlo.
"Ora mi puoi rispondere?"
"Dato che tu ci impieghi un'ora ad arrivare e io ora sto andando a Vinovo per gli allenamenti, mangiamo qualcosa insieme e poi andiamo, Nichelino è per la strada."
"Ti adoro." Dissi abbracciandolo. Questa sorpresa mi aveva davvero fatto piacere.
"Ti va una piadina? Qui vicino c'è una piadineria eccezionale."
"Andiamo, la conosco anche io." Dissi prendendolo per mano.
"Com'è andata scuola?"
"Normale, anche se ho davvero sonno. Il venerdì è sempre così."
"Tu dormi sempre poco, guarda che non ti fa bene."
"Non ho il tempo."
"Non ti fa bene alla salute." Disse mentre entrammo nella piadineria. Ci sedemmo e ordinammo.
"Ti prometto che cercherò di dormire di più. Tu invece sei pronto per domenica?"
"Carichissimo, il mister dovrebbe mettermi titolare."
"L'arrivo della primavera ti ha fatto bene. Anche lo scorso anno ti ha dato solo effetti positivi."
"Non è solo la primavera a farmi bene."Alvaro's pov
"Anna, son arrivato." Le dissi al telefono. Eravamo rimasti che la sarei andata a prendere dopo gli allenamenti, poiché il tempo dei miei allenamenti coincideva con il suo.
"Io ho quasi finito, ci manca qualche passaggio di un'equazione. Entra pure." Disse riattaccando.
Parcheggiai l'auto ed entrai.
"Buonasera." Dissi entrando.
"Ciao Alvaro." Disse l'inconfondibile voce di Anna da una stanza dietro a quella in cui mi trovavo.
"Così tu sei il fidanzato di Anna. Piacere, sono Claudia." Disse una signora sui cinquanta anni. Aveva dei capelli corti color biondo scuro e non era ne alta ne magra, ma aveva un viso dolce.
"Ci stiamo frequentando, non è il mio fidanzato Claudia." Disse Anna rimanendo sempre in quella stanza.
"Se vuoi puoi raggiungerla, ma attento a non parlare che le piace stare concentrata."
"Va bene." Dissi sorridendo e raggiungendo Anna. Lei si trovava su una scrivania con accanto un ragazzino. Mi sedetti dalla parte opposta del loro tavolo e li guardai. Scoprii un nuovo lato di Anna: nonostante non fossero argomenti difficili, il modo in cui lei li spiegava li faceva apparire quasi banali, e la sua dolcezza e pazienza mi stupii davvero. Aveva tanta pazienza con quel ragazzo anche se si notava che lui provava a dare il meglio di lui, incantato da quello splendore come tutti.
"Alvaro, ho finito. Possiamo andare."
"E andiamo."La portai fino alla piscina dove si allenava e. fingendo di andarmene, rimasi a vedere l'allenamento, tanto a casa non avevo nulla da fare e vederla era una cosa che mi piaceva sempre.
Non notó subito la mia presenza, fu infatti un suo compagno di nuoto a farle notare che la stavo guardando.
Notai che nel suo gruppo era la più brava, e non di poco. Probabilmente in una gara mi avrebbe anche battuto anche se io nuotavo da quando avevo 4 anni e per un certo periodo avevo anche fatto delle gare. Mi chiesi perché non passava al livello agonistico, ma trovai quasi subito risposta a questa mia domanda: con una famiglia assente - come lei diceva essere la sua - era pressoché impossibile gareggiare, poiché richiedeva un impegno costante non solo da parte dell'atleta, ma anche da parte della famiglia, essendo lei ancora minorenne. Capii di essere stato davvero fortunato perché senza la mia famiglia non sarei mai arrivato ai livelli in cui ero di calciatore.Anna's pov
"Oggi ti tocca dare il meglio di te, non puoi fare brutta figura." Mi disse Nicola, un mio compagno di nuoto.
"Perché scusa?"
"Hai il pubblico oggi."
A queste sue parole guardai in alto e vidi Alvaro: gli sorrisi e diedi il mio meglio per tutta l'ora, io lo vedevo tutte le settimane quanto bravo era nel calcio, lui doveva vedere che io me la cavavo con il mio sport.
L'allenamento duró un'ora come al solito, poi andai a lavarmi e ad asciugarmi facendo tutto il più in fretta possibile, in modo da non far aspettare Alvaro per troppo tempo.
Dopo 15 minuti ero pronta: uscii dagli spogliatoi e lui era all'entrata che mi aspettava. Non c'era nessuno, quindi feci una corsetta e gli saltai in braccio, poi lui mi bació.
"Non mi avevi detto che restavi."
"Sorpresa."
"Troppe sorprese per oggi."
"Te le meriti Anna. Inoltre nuoti davvero bene."
"Lo pensi davvero? Grazie comunque."
"Che ne dici di andare a mangiare?"
"Conosco una buona friggitoria qui vicino, andiamo?"
"Dopo di te."
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MORE THAN A GOAL
Fiksi Penggemar"Mi fanno sentire in colpa perché ho solo 23 anni e alla mia età dicono che ogni cosa si supera, che è superflua, che l'amore vero non lo si è già trovato e tantomeno perso. Io invece credo che molti, l'amore vero, quello che si racconta ai figli...