Emily che corre sulla spiaggia, Emily che ride mentre Scott le fa il solletico, la prima volta che l’ho vista, era così piccola...
Possibile che mi sia immaginata tutto?
Secondo il dottor Pierce, che afferma di essere il mio medico da alcuni anni, sì.
«Sono proprio necessari questi?» chiedo indicando i lacci che mi tengono legata al letto.
«È per il tuo bene, Alice.»
Certo, come no.
«Avete paura che scappi da questo posto? Non potete tenermi prigioniera contro la mia volontà.»
«E dove vorresti andare?» chiede il dottor Pierce abbozzando un sorriso.
Non capisco se si stia prendendo gioco di me, ma non mi piace il suo tono.
«A casa mia. Da mio marito e mia figlia.»
Il dottor Pierce butta gli occhi al cielo, «Ci risiamo.»
Perché non ho ascoltato Scott ieri? Avremmo potuto chiamare la polizia e adesso non mi troverei qui, in un istituto psichiatrico.
«Voglio parlare con Scott!»
«Non è possibile, in questo momento.»
«Voglio vedere mio marito!» insisto, «È un mio diritto!»
«Alice, ne abbiamo già parlato...»
Provo ad alzarmi ma non ci riesco, sono legata al letto come una pazza e, forse, se resto qui, lo diventerò davvero.
«Non potete farmi questo, non potete tenermi qui contro la mia volontà.»
Il dottor Pierce si alza, «D’accordo. Vedo che non sei ancora pronta per parlare.»
«Aspetti, dove va?», non voglio restare qui da sola, ma lui non mi ascolta ed esce dalla stanza.
Ormai è sera. Ogni tanto un’infermiera viene a controllarmi. Quando chiedo di poter parlare con mio marito o col dottor Pierce, vengo ignorata.
Perché Scott non è qui? Perché non è venuto a trovarmi? A vedere come stavo? Il dottor Pierce ha ragione? Sono davvero pazza?
Mi aveva dato un’ora di tempo e poi si sarebbe rivolto alla polizia. La mia foto, a quest’ora, sarà su tutti i notiziari, qualcuno deve avermi visto al luna park. C’era tantissima gente, qualcuno deve avermi visto.
Sì, è così.
Scott arriverà qui e mi porterà a casa.
Da Emily.
«Mamma! Mamma!»
Emily mi sta chiamando.
Sono a casa mia, salgo al piano superiore.
«Mamma! Mamma!»
Non ricordo qual è la stanza di mia figlia. Inizio ad aprire tutte le porte, una a una.
«Mamma! Mamma!»
Non riesco a trovare Emily.
«Mamma! Mamma!»
È rimasta una sola porta, l’ultima possibilità.
La spalanco.
È una camera da bambina, ma Emily non c’è.
Sul letto trovo una bambola, la prendo in mano, «Mamma! Mamma!» dice con la sua voce metallica.
Istintivamente mollo la presa, lasciandola cadere a terra dove si rompe in mille pezzi.
«Mamma! Mamma!» continua a ripetere in un’eco senza fine.

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Lie
Misteri / ThrillerUn incidente, una seconda possibilità per costruire una famiglia, una carriera, la felicità. E se il passato rivendicasse il suo diritto ad esistere? Racconto breve che ho scritto sulla piattaforma www.theincipit.com.