Capitolo 2

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"Questa casa è enorme!" Esclama felice Sacha mentre scarichiamo le valigie. "Cosa ti aspettavi Sachi, anche prima abitavano in una casa grande.", affermo io in tono secco. Non per lui, ma per mia mamma che osserva fiera la casa che ha comprato.
Entriamo in casa e mio fratello, essendo entusiasta di questa 'nuova avventura', inizia a correre qua e là per tutto il primo piano.
"Dove sono le camere?", chiedo alla donna che prima mi ha messo al mondo e poi me l'ha sottratto. "Al secondo piano, tesoro.", risponde lei povoneggiando: come se avessi qualcosa di cui vantarti, vero?
Salgo al piano di sopra e vedo una porta tutta decorata con le foto delle mia infanzia. Ci sono i miei amici, io e mia mamma, Sacha, Papà e anche il Pantettiere Salvo! Un sacco di parole scritte con adesivi ed è bellissima! Non riesco a frenare la curiosità ed entro subito senza pensarci due volte.
La camera è bellissima, c'è un letto a una piazza e mezza, un armadio con dentro un sacco di vestiti, un sacco di poster e tanti quadri appesi alle pareti color blu oceano. C'è una finestra con una cassapanca sotto al davanzale, così che quando mi verrà voglia di guardare il mondo fuori potrò sedermi e osservare tutto.
Sento una strana sensazione sotto ai piedi, qualcosa di morbido e piacevole: un tappeto, il mio tappeto azzurro chiaro che ho da quando sono piccola! Il colore si abbina perfettamente al bianco del pavimento e a parte una poltrona color argento e dieci mensole attaccate al muro, non ci sono più mobili.
Resto per un po' sulla cassapanca a guardare fuori la pioggia, con le cuffiette nelle orecchie ad ascoltare《D'improvviso》di Lorenzo Fragola.
Ad un certo punto bussano alla porta: "Chi è?", chiedo io cono voce roca, "Emma, sono mamma. Posso entrare?", dice lei con voce 'dolce'. "Sì" sospiro io asciugandomi le lacrime che prima avevo scacciato ma poi sono tornate. Mia madre entra in camera con due tazze fumanti di cioccolata calda, mi tiro su per sedermi a gambe incrociate e la donna avanza verso di me.
"Ti ho messo anche i marshmallow come piace a te." Esclama mamma porgendomi la tazza, io la prendo e la ringrazio. Restiamo tutte e due in silenzio per qualche minuto, fino a quando la donna accanto a me esordisce: "Allora, ti piace la stanza?", annuisco scuotendo il capo su e giù. "Tesoro, so che ti sembra strana la situazione, ma domani inizi la scuola e andrà tutto meglio.", la guardo e con una voce che non sembra nemmeno la mia dico: "Cosa pensi che possa regalarmi questa città, mamma?!", mia madre mi guarda storto "Emma, ti regalerà tante cose. Sono certa che tra qualche mese mi ringraziarai di averti fatto venire qui con me.". Mi innervosisce che abbia sparato questa stornzata, ma d'altronde non fa altro da sei mesi. "Come vuoi" taglio corto io.Vedo mia mamma che abbassa gli occhi come un cucciolo bastonato e capisco che ci sta rimanendo male. "Fortuna che tra poco inizio a giocare nella squadra di calcio femminile." Affermo in tono felice. Mia madre si irrigidisce e stringe i pugni, che diamine ha? "La squadra di calcio?", Chiede lei senza alzare gli occhi. "Sì, abbiamo mandato insieme la domanda sul sito internet." Le ricordo. Mamma alza la testa e mi confessa la cosa più meschina che mi potesse fare: "Io... Emma, sei una ragazza bella e dolce... il calcio è da ragazzi, perciò ho indirizzato la domanda al corso di ginnastica artistica.". Non credo alle mio orecchie, vorrei saltarle al collo, urlare che è una stronza femminista di merda. Ma non posso, non ci riesco. Devo... correre! Devo uscire e correre. "Vaffanculo!" Grido alzandomi in piedi e dirigendomi verso la porta. "Emma! Emma!" Mi chiama mia mamma mentre sto scendendo le scale, non l'ascolto nemmeno. "Che succede?" Chiede Sacha che è sull'orlo della porta in pigiama con il suo peluche in mano. "Attento Sachi, mamma potrebbe decidere di farti fare rugby al posto di danza classica: non vuole mica un figlio frocio!", non ce l'ho con mio fratello infatti le mie parole sono indirizzate a quella bastarda.
Arrivo alla porta e mi infilo le Vans rosse ed esco. Devo correre, cazzo!

Spero che la storia vi piaccia, la scrivo con molto sforzo e vi prometto un capitolo al giorno! 😉

P.S. spero che nessuno si offendi nella parte dove Emma dice a Sacha "non vuole mica un figlio frocio", sono le parole di una ragazza arrabbiata.

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