Capitolo 9

51 4 1
                                    

•NATE•
Sbatto la porta uscendo di casa come un pazzo.
L'ho lasciata sola, pur sapendo che lei odia la solitudine.
Sto correndo via da lei?
Non lo so, forse.
È più probabile però, che ciò che ho  visto nei suoi occhi, mi abbia portato ad uscire da quella casa.
Anzi, è sicuro.

No, non sto correndo via da lei.
Non potrei mai. Piuttosto, sto cercando di evitare me stesso.
Il me che non doveva riaffiorare per nessun motivo, sopratutto in sua presenza, ma che invece è stato riesumato dalla gelosia per lei.

Sono un coglione.
È tutta colpa mia. Solo colpa mia.
Dovevo dirglielo.
Poco importava cosa avrebbe pensato di me, dovevo avvertirla.
Invece cosa ho fatto?

L'ho lasciata indifesa, senza protezione, un perfetto pacchetto pronto per essere spedito.
Ho lasciato a lui campo libero, ed ovviamente se n'è approfittato.

Non so cosa mi sia preso, quando l'ho visto con lei. Non riesco nemmeno a focalizzare bene, i miei ultimi comportamenti, in questi dannati 20 minuti.

Le devo credere? O a mentito? È andata a letto con lui? O a mentito lui? È una sua tattica per portarmela via? Gli ha detto chi è? Gli ha detto chi ero io? O sta giocando a carte coperte?

Io tutto questo non lo so. Ed è proprio perché non so che gioco sta facendo, che mi sento impazzire.

Lui la vuole. Lo so, l'ho visto nei suoi occhi quando i loro sguardi si sono incrociati. La voleva, la desiderava, la bramava più di ogni altra cosa, e non solo, stavolta aveva un qualcosa di più negli occhi. Una scintilla sospetta e mai vista prima. Ed è proprio quella scintilla a spaventarmi.

Devo separarli. Non c'è altra soluzione. Non deve finire come le altre. Questa storia deve concludersi al più presto, prima che sia troppo tardi.

Lui la vuole possedere, io invece ho bisogno di amarla.
Devo averla al mio fianco e devo farlo per il suo bene.

Non posso muovermi, finché non so la verità.
Finché non capisco cosa ha in mente Styles.
E di certo in quella casa, non ho intenzione di ritornarci.

Guardo l'ora nell'orologio digitale della macchina.
Mezzanotte.

Dio, che diamine di casino ho combinato?

Non c'è altra via d'uscita, devo chiamare Sharon.
È l'unica in grado di aiutarmi in questo momento.

•SHARON•
Sento la suoneria del cellulare, espandersi in tutta la camera da letto.
Apro gli occhi ancora confusa, spostando lo sguardo sulla sveglia.

Mezzanotte.

Cavolo, ma chi diamine è così deficiente da chiamare a quest'ora?

Prendo di malavoglia il cellulare, sgranando gli occhi, subito dopo aver visto il nome comparso sulla schermata.

È Nate.

Rispondo angosciata.
"Nate è successo qualcosa? Stai bene?"

"Io sì. Abbiamo un altro tipo di problema. È successo un casino con Hope. Sono uscito da poco da casa sua."
La voce di Nate è stranamente seria, scura.
Ciò porta la mia agitazione ad aumentare.

||REMEMBER ME||•H S•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora