Fra il ruggito delle auto e le risate delle prostitute con le cosce strette nelle calze, spinge la notte. Lara ce l'ha fatta. Abbraccia Carlo. Ruota la lingua fra le labbra della sua preda, gli accarezza i denti, assapora l'alito. Fa scivolare una mano su di lui. Carlo è sorpreso. Lara si sente vittoriosa. Ma tutti quei rumori la infastidiscono.
Qualcosa sembra aprirsi dentro la sua testa. Devo resistere, pensa, ma si sente squartare da una forza misteriosa. Una mano le schiaccia il cuore,premendolo, e nel cervello si allungano lunghi cavi. Lacrime scendono bollenti dalle sue guance. Carlo la sta ancora baciando ma presto se ne accorgerà, si accorgerà che lei non è lei. Si accorgerà di cosa sta capitando. Ma cosa sta capitando, precisamente?
- Vieni con me?
Chiede Carlo, staccandosi da Lara. La guarda. Lara ha mal di testa. Il clacson, il vento, i sussurri delle stelle. Tutto amplificato. Tutto urla attorno a lei. Come se avesse un megafono nelle orecchie.
- Sono stanca.
Biascica.
- Solo un momento, dai.
Carlo la trascina sul marciapiedi. Camminano fra le passeggiatrici ammiccanti, fra le minigonne lucide e le code di cavallo. Lara si stringe addosso a Carlo.
- Guarda, io vivo lì.
Dice indicandole un edificio. Una costruzione sbilenca si leva nel buio. Sembra una formina di cartongesso e davanti a lei due pallidi lampioni spargono una pozza d'ombra su un lurido marciapiedi. Dietro le finestre si vedono ombre illuminate da lampade gialle.
- E' un posto strano, vero?
- Sì.
- Vuoi vederlo?
- Certo.
Risponde Lara, sorridendo. Se c'è un letto lo prenderà stanotte. Prenderà la sua vittoria. Ma non sa ancora che qualcosa andrà storto.
- Sai, mi vergogno un po'.
Dice Carlo, guidandola nell'edificio.
- Perché?
Superano una pesante porta a vetri. Dentro, si sentono rumori di uomini che godono e donne che gridano. Su un pianerottolo, da alcune porte aperte si intravvedono donne nude che contano grosse banconote facendole frusciare.
"Dove mi hai portato?" strillerebbe Margherita. Ma lei non è Margherita.
Salgono due rampe di scale umide. Nell'androne illuminato c'è un lieve odore di muffa.
- Questo è un bordello!
Esclama Lara.
- Ciao, Tesoro.
Dice una voce. Sono appena entrati in un appartamento immerso dove, in mezzo a una penombra rossa, si stendono lunghi divani e si allungano specchi. Un lampadario gigantesco sparge una luce opaca nella stanza.
Una donna con una treccia e una vestaglia di seta sbuca da un paravento. Sul collo, le penzola un boa di piume. Gli occhi sono cerchiati da una spesso strato di kajal, un contorno a cuore, che la fa sembrare un'orientale. Sotto il riflesso dell'abat-jour pieno di fronzoli che troneggia su un tavolino, sembra che abbia la pelle color porpora.
- Sei già tornato?
Chiede la donna aprendo un ventaglio e stendendosi su un divano.
- Sì. Lei è Lara.
La presenta Carlo.
- Devo averti già vista da qualche parte.
Dice la donna, scrutandola.
- Non credo.
Risponde Margherita. La donna si avvolge il boa intorno al collo e la guarda più attentamente.
Poi stacca gli occhi da lei e si rivolge a Carlo.
- Allora.
Gli chiede.
- Cosa l'hai portata a fare?
Carlo sembra irritato. La donna sorride. Lara passa rapidamente lo sguardo fra loro due.
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L'anima delle cose
Mystery / ThrillerI genitori e i fratelli di Margherita sono morti per una strana epidemia di influenza e Margherita è sopravvissuta aggrappandosi agli oggetti. Ora riesce a sentire l'anima delle cose. Ma la vita incalza e quando vede un ragazzo che la colpisce capis...