Nuvole grosse e plubee si addossavano nel cielo grigio, scontrandosi, producendo rumori rochi e profondi, tuoni che rimbombavano in lontananza.
Il temporale si stava spostando.
Eren se ne stava seduto a gambe incrociate sul pavimento della sua camera, osservava quello spettacolo malinconico attraverso i vetri della finestra. Il pavimento piastrellato permetteva al freddo di penetrargli fino alle ossa, facendolo rabbrividire. Forse avrebbe dovuto alzarsi, almeno per andare ad accendere la luce ormai saltata da un pezzo, ma non riusciva a distogliere lo sguardo dalle forme che andavano a formarsi in cielo: un drago, una nave, ora un volto umano...
La porta si spalancò di botto.
"Eeeereen!"
Il ragazzo sussultò, portandosi una mano al cuore. "Kari! Accidenti! Mi hai fatto prendere un mezzo infarto!"
Una ragazza con una cascata di capelli giallo paglierino ed un espressione raggiante dipinta sul viso fece la sua apparizione nella stanza. Ad Eren sembrò che il sole stesso avesse deciso di irrompere in camera sua.
"Uff! Come stai?" Chiese, non appena si fu ripreso dallo spavento.
La ragazza esibì un sorriso a trentadue denti che valse più di qualsiasi parola, si avvicinò a lui e gli si sedette accanto.
"Ho appena fatto una domanda stupida, vero?" azzardò Eren.
"Si."
"Wow, spietatamente sincera..."
Eren fece l'offeso, anche se quella era una delle qualità che apprezzava di più in lei, la totale assenza di peli sulla lingua. Le parole che uscivano dalla bocca di Kari erano pensiero allo stato puro, senza alcun tipo di censura.
Il ragazzo e la ragazza si persero in uno stato meditativo, uno assorto nel suo mondo di nuvole e l'altra...chissà? Stava fissando il calorifero..
Qualche minuto più tardi un nervoso bussare alla porta della stanza riportò entrambi alla traumatica realtà.
"Kari?! Ci sei?! Hai chiamato Eren si o no?" La voce di Mikasa, la sorella di Eren, suonava scocciata ed ansiosa.
"Avanti!! Stà per incominciare! Se non riusciamo a ricollegare la corrente, ciao ciao concerto dei No Name!"
Kari scattò in piedi. "La corrente! Ecco perché sono venuta qui!"
Mikasa aprì la porta. "Kari... ti ho invitata a casa nostra proprio per il concerto! Come fai a dimenticarti delle cose così in fretta?"
Lei sbuffò imbarazzata, mentre l'altra ragazza le si avvicinava per arruffarle i capelli. "Sai, tu mi ricordi uno scoiattolo. Uno di quelli che sotterrano le noccioline e poi dimenticano dove le hanno nascoste."
"Ahem..." tossichiò Eren. "Se non vi dispiace, vado a riattaccare la corrente. Che ne dite di scendere in salotto ed aspettate la?"
"Eren! Non spingere!" Si lamentarono le due in coro.
Non voleva dirlo ad alta voce, ma in realtà al ragazzo non andava affatto l'idea di lasciarle sole nella sua stanza. Si sa come sono le ragazze, vanno a ficcare il naso dappertutto non appena ne hanno la possibilità, soprattutto Mikasa. E lui non avrebbe mai voluto che lei trovasse la collezione di manga yaoi che nascondeva sull'ultima mensola della scrivania, dietro la fila di vecchie cassette che ormai nessuno avrebbe usato, o almeno così sperava.
Eren le fece uscire dalla stanza e chiuse alle sue spalle la porta con la chiave che portava appesa al collo. Il tempo di terminare l'operazione e tornare a girarsi e si accorse che quelle due erano già corse di sotto. Probabilmente erano andate ad accendere il televisore.
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NO NAME
FanfictionNessuno sa chi si nasconda dietro alle bende che celano lo sguardo di "L", il misterioso leader della famosa band No Name; nessuno, nemmeno i numerosi giovani che finiscono nel suo letto. A Levi Ackerman va bene così, non c'è bisogno di diventare tr...