INVIDIA E GELOSIA

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CHIEDO SCUSA A CHI NON SHIPPA JEARMIN :') NEI COMMENTI HO VISTO CHE ERAVATE TIPO: "ORRORE, COSA VEDONO I MIEI OCCHI!!" MA VOLEVO TRANQUILLIZZARVI DICENDOVI CHE NON FARO' CAPITOLI ESCLUSIVAMENTE SU DI LORO O COSE SIMILI, SONO SOLO DELLE COMPARSE.



Eren si guardò attorno, osservando gli studenti chiacchierare tra loro nell'atrio della scuola, prima dell'inizio delle lezioni. Era un brusio piacevole. Gli faceva uno strano effetto stare in mezzo a quei ragazzi sorridenti, alcuni dei quali lo avevano anche salutato passando; gli dava l'impressione che l'accaduto delle ultime settimane non fosse altro che un brutto sogno che aveva fatto appisolandosi in classe. C'era un particolare però, che decisamente smentiva la sua teoria.

"Eren, smettila di fissarli, non è educato!" Mikasa gli tirò una gomitata nel fianco, causandogli una fitta di dolore.

"Aih! Non ci posso fare niente, attirano l'attenzione!"

"Sei stato tu a dire ad Armin che potevano stare assieme, ora che vi siete chiariti."

Eren lanciò un'altra occhiata alla coppietta. Jean teneva un braccio attorno ai fianchi di Armin, e lo stringeva a se come se da lui dipendesse la vita. Di tanto in tanto si abbassava a dargli un bacio sui capelli, o in fronte, davanti allo sguardo di un gruppo di studentesse che erano tutte "Awww - che carini! - State davvero bene insieme!".

Eren non aveva mai visto il volto del suo migliore amico così luminoso, ed era molto felice per lui, ma ciò non toglieva che quella scena avesse per lui qualcosa di altamente disturbante.

"Sento che mi sta venendo il diabete..."disse, facendo roteare gli occhi tornando a volgere la propria attenzione verso Mikasa e Kari. "Non sapevo che Armin avesse un debole per gli animali.."

Kari ridacchiò, dondolandosi da un piede all'altro. "Jean non è così male, in fondo."

"Parliamone. E' un cavallo. E poi, ti sei dimenticata di come mi ha sempre trattato? Non ti sarai scordata di quella volta che ha disegnato dei cazzi A PENNA sulle mie tavole di disegno tecnico?"

Entrambe le ragazze ridacchiarono. "Però tu ti sei vendicato facendogli lo shampoo con il colore a tempera. E' un miracolo che non ti abbia ammazzato quel giorno, i riflessi rosa gli sono rimasti per tutta la settimana.."

"La verità, era che voleva far colpo su Armin." Parlò Mikasa. "Era solo geloso di te che gli stavi sempre attorno. Pensava che facendo il bullo si sarebbe fatto notare. Probabilmente non lo ammetterà mai, ma tutti noi sappiamo come stanno le cose."

Eren fulminò ancora i due piccioncini. Forse quel che dicevano Kari e Mikasa era vero, ma questo non spiegava quella sensazione alla bocca dello stomaco che lo stava facendo sentire a disagio, e che lo irritava. In parte, non riusciva a superare l'idea che ora Armin avrebbe passato meno tempo con lui, per stare con il suo ragazzo. Era geloso del suo migliore amico, poco ma sicuro, ma questo era che l'inizio.

Era invidioso.

Invidioso di Jean, di come potesse stare vicino alla persona che amava, abbracciarla, baciarla, quando invece lui...

Eren scosse la testa, scacciando quei pensieri. Basta. Doveva andare avanti e fare pensieri positivi. Pensieri.Positivi.

La campanella suonò, creando il caos nell'atrio e lungo i corridoi. Il ragazzo si girò verso i suoi amici, rivolgendogli un breve saluto prima di unirsi alla fiumana.

[...]

"Mhmm.. Eren? Ti dispiace se per oggi mi siedo vicino a Jean?"

Il ragazzo alzò lo sguardo, incrociando i grandi ed innocenti occhi azzurri di Armin. Sospirò."Come faccio a dirti di no, se mi guardi in quella maniera? Se lo facessi mi sentirei come se avessi rubato le caramelle ad un bambino."

NO NAMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora