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Eren si guardò attorno, scrutando l'interno dell'autobus quasi del tutto deserto.

Un barbone dormicchiava negli ultimi posti in fondo, mentre alle sue spalle un ragazzo ed una ragazza saliti la fermata precendente stavano ridacchiando ubriachi mentre ci davano dentro alla grande, esattamente nel posto dietro di lui.

Il ragazzo sbuffò non appena l'ennesimo movimento brusco dei due urtò il suo sedile, provocandogli una fitta alla schiena. Accidenti, meno male che la prossima fermata sarebbe dovuto scendere! Si alzò in piedi, suonando il campanello con sopra scritto "stop", e si allontanò frettolosamente dai due piccioncini, controllando sul navigatore dello smartphone di essere nel posto giusto. Hotel Excielsior... secondo quanto diceva il cellulare, doveva essere ad appena qualche metro di distanza dalla fermata.

L'autobus si arrestò catapultandolo in avanti, Eren si lasciò sfuggire un'imprecazione, aggrappandosi più saldamente al palo per non rischiare di finire in braccio al conducente. Aspettò che le porte si aprissero, poi finalmente le sue scarpe toccarono l'asfalto umido del marciapiede mentre l'autista del bus già premeva il piede sull'acceleratore, impaziente di finire il suo turno per potersene tornare a casa, al calduccio. Il veicolo sfrecciò via, nella notte, lasciando il ragazzo solo sul marciapiede, un lampione dalla luce tremolante come unica fonte di luce ad illuminargli la strada.

Eren rabbrividì. Non era certo sicuro starsene in giro di notte senza compagnia ad un ora così tarda, tuttavia la curiosità di sapere perché L gli avesse lasciato quel messaggio era troppa. Lo avrebbe incontrato? Sperava davvero di si. Il ragazzo avvertì un'altra scossa, questa volta però causata dall'adrenalina.

Wow.

Wow...

Davvero non riusciva a pensare ad altro.

Si avviò svelto lungo alla strada, imboccando quasi subito un viale più affollato, dall'aria più sicura rispetto a quello in cui era sceso. Alcune macchine sfrecciavano in strada mentre estranei reduci dal loro festino notturno lo urtavano barcollando di tanto in tanto, scusandosi a volte, altre invece inveendogli contro.

***

Tutto sommato, non ci mise molto a trovare l'hotel. Diamine, sarebbe stato difficile non trovarlo.

L'edificio a cinque stelle si ergeva imponente a metà viale, maestoso, riccamente decorato con fregi barocchi, ti svuotava il portafoglii anche solo a guardarlo.

Eren lo fissò incantato. Quello doveva essere il genere di posto nel quale dal rubinetto del bagno usciva champagne al posto dell'acqua, ci avrebbe potuto scommettere

Richiuse la bocca, cercando di guadagnare un minimo di contegno. Si avvicinò all'entrata, nervoso. Per come era vestito, in un posto del genere avrebbero anche potuto scacciarlo con un bel calcio nel fondoschiena, per quanto ne sapeva lui.

Quel pinguino del portinaio lo squadrò poco convinto, Eren gli sorrise nervsamente mentre l'altro sembrava scannerizzarlo con lo sguardo,il ragazzo concesse alle proprie membra di rilassarsi solo dopo che quest'ultimo gli ebbe aperto le grandi porte in vetro concedendogli l'accesso alla spaziosa Hall, sovrastata da un immenso lampadario di cristallo largo quasi quanto l'intera stanza.

Eren si guardò attorno, attonito.

-Spero solo non i facciano pagare l'aria che respiro-

Si diresse verso una ragazza dall'aria raffinata e l'aspetto ordinato, che lo accolse da dietro il bancone con un grande sorriso che puzzava di fasullo stampato in volto.

NO NAMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora