Prologo

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Che aspetto ha un ostinato, cronico, irrecuperabile ricercatore di manoscritti?
Eccolo: uno sciagurato che davanti a qualche scartoffia stropicciata su un antico scrittorio in noce in stile classico, se ne sta seduto sotto la luce pallida di un lumino in vetro verde a fumare una Chesterfield a dorso nudo, accanto ad una finestra mezz'aperta.
Il mio nome è Alexander Carter: venticinque anni, capelli lunghi castani, mossi e costantemente scompigliati, giacche di pelle nera e marrone scuro, tanta tenacia nel sangue e poca stabilitá nei ritmi di vita.
È decisamente la descrizione più breve ma efficace che riesco a fare di me. Ma riuscirei a stupirvi nel dire che potrei riassumervi questi ultimi due anni in una sola parola, o meglio con un nome di una ragazza.
Una ragazza di cui non sapevo nulla. Ma esattamente dal primo momento in cui l'ho vista, ho avuto la netta percezione che avessi appena messo a rischio la mia stessa vita.
Da allora niente è più come prima, tutto è cambiato.
L'imprevedibilità della mia vita ora è tangibile in ogni attimo nascosto fra tanti, scorre sotto i miei piedi fino a sconvolgere ogni certezza.
Quella ragazza non era pericolosa, lei era il pericolo. Il mio.
Ma quando l'ho scoperto era ormai troppo tardi.

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"Perché a volte chi ha deciso il tuo destino è più vicino di quanto pensi"

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