Uscii di scuola e Diana mi raggiunse <hey stronzo, che fai oggi? > mi chiese mentre saltellava da un piede al altro <credo di non avere niente da fare, perché? > le risposi guardandola dritta negli occhi <perfetto allora sta sera usciamo ti voglio portare in un posto> mi rispose facendo la linguaccia <ok> le risposi <ma dove dobbiamo andare? > continuai <sorpresa> mi rispose lei facendomi l'occhiolino <Va bene> risposi sbuffando. Ci salutammo e mi incamminai verso casa mia presi le cuffie e siccome avevo intenzione di arrivare ai 25 anni sordo presi l'album di metal più duro che avevo e lo misi al massimo del volume. Arrivai a casa dove c'era mia madre che mi aspettava <hey Luke come è andata a scuola? > mi chiese, ma io che oramai con la musica non sentivo più niente <CHE COSA? PER FAVORE PARLA CON UN VOLUME PIÙ ALTO> urlai inconsciamente, <COME È ANDATA A SCUOLA? > urlò mia madre <TUTTO BENE > le risposi <COSA VUOI PER PRANZO? > mi chiese <NON TI PREOCCUPARE NON HO FAME> risposi <OK> disse lei. Andai in salotto e accesi la TV. Il tempo passo velocemente e finalmente lo schermo del telefono si illuminò per l'arrivo di un messaggio di Diana <Hey, io sono qua giù, scendi> aveva scritto <sto scendendo> risposi mentre mi mettevo i pantaloni. Scesi, presi l'ascensore e mi guardai nello specchio "non mi vesto così da tanto tempo" pensai mentre osservavo la mia figura riflessa allo specchio, pantaloni quasi aderenti grigio, camicia bordeaux, una giacca sportiva grigia e stranamente quella sera ai miei piedi non c'erano le Vans ma delle Stan smith bianche e blu basse. Aprii il portone e mi trovai di fronte Diana che sorrideva, aveva un vestito nero di seta che le arrivava giusto sopra le ginocchia con una piccola cintura anche essa nera, con la fibbia dorata alla vita, aveva i capelli sciolti e delle scarpe con un piccolo tacco che la facevano sembrare alta quanto me <quindi dove si va? > chiesi rompendo il silenzio che si era creato <ah.. Ehm ti ci porto io>disse lei <va bene dai incomincia a fare strada> dissi sbuffando. Cominciammo a parlare del più e del meno quando ad un certo punto si fermò di botto <siamo arrivati> esclamò indicando un pub, io appena lo vidi deglutì chiedendomi cosa avessi fatto a quel bastardo lassù per farmi questo <qual cosa che non va? > chiese Diana con sguardo preoccupato <oh.. nono> dissi mentre cercavo di essere il più calmo possibile, entrammo nel locale, cominciammo a ballare e a bere un po', ci stavamo divertendo quando alle mie spalle venni chiamato da qualcuno <hey Luke che ci fai da queste parti?> disse una ragazza bionda con un vestito bordeaux senza spalline ed uno spacco vertiginoso che iniziava quasi dalla vita. <hey Annabelle.. Quanto tempo.. > dissi mentre guardavo Diana, al ché Annabelle mise il suo braccio attorno al mio e mi chiese <che fai non mi presenti la tua amica? > indicando Diana che nel frattempo si stava innervosendo <ah si lei è Diana Watson ed è ehm.. una mia amica> dissi stranamente imbarazzato per la situazione <Diana lei è Annabelle Franch ed è la mia ex ragazza> continuai mentre deglutii. <Piacere> si dissero mentre si stringevano la mano <non ti dispiace se te lo rubo un attimo vero? > disse Annabelle indicandomi <nono vai pure> disse lei facendo schioccare la lingua, Annabelle mi porto fuori dal locale e cominciò a baciarmi <hey Annabelle no senti non voglio sei ubriaca> dissi mentre cercavo di fare staccare le mie labbra dalle sue <non è vero> rispose.
Pov Diana.
"quello stronzo mi ha lasciato qua da sola a scoparsi quella, è uno stronzo, ma poi come è possibile che ovunque andiamo lui conosca qualcuno?" pensai <ho bisogno di bere qualcosa> sussurrai mentre mi avvicinavo al bancone degli alcoolici, un vodka lemon con un po' di ghiaccio per favore, cominciai a bere non so quanti cocktail bevvi, ma non furono pochi quando Luke tornò <hey> disse, lo osservai e notai che aveva del rossetto sul collo e forse anche da qualche altra parte. <andiamo a casa> dissi io incazzata e piena di alcool (una combinazione pericolosa) <dove? > disse lui mentre mi seguiva fuori dal locale <a casa> risposi fredda <perché? > mi chiese lui <PERCHÉ? PERCHÉ?! FORSE PERCHÉ ERAVAMO USCITI PER STARE NOI DUE E TU INVECE TI SEI DOVUTO SCOPARE QUELLA TROIA>risposi urlando <Diana.. > disse lui balbettando qualcosa <non mi chiamare per nome> stavo male, e mi faceva stare male che non mi chiamasse con i nomignoli che ci eravamo dati, ad un certo punto sentii una forte presa sul polso, era lui lo guardai negli occhi era strano <mi fai male.. Lasciami> dissi, lui si avvicinò talmente a me che sentivo il suo respiro sulla mia pelle <tu non hai capito che per me quella li non vale un cazzo, infatti se tu mi avessi fatto finire di parlare ti avrei detto che in realtà non abbiamo fatto niente e che io mi sono opposto sin dall'inizio> disse mentre si avvicinava sempre di più, confusa sempre di più dall'alcool e sentendo le sue parole lo baciai lui inizialmente non capii subito, rimase sorpreso, ma subito dopo continuò il bacio, dopo esserci staccati mi accompagnò a casa senza parlare.
Pov Luke
"Che cazzo abbiamo fatto" pensai mentre strisciavo a letto <meglio dormire un po' domani a mentre fresca vedremo cosa fare> borbottai mentre mi si chiudevano gli occhi e venivo accolto dal mio comodo letto.
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TIGERS
RomanceAmerica, Los Angeles, Luke Fisher abbastanza estraneo ai sentimenti a causa di un passato molto movimentato è costretto a cambiare scuola all'ultimo anno di liceo dove gli verrà stravolta la vita. Come al solito mi svegliai in ritardo per andare s...