Capitolo 3°

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Tornai a casa verso le 18,  mi sdraiai sul divano esausto, nello stesso instante in cui il mio sedere tocco il divano apparve mia madre

 <quindi Luke come è andata a scuola? > mi chiese spuntando da un angolo buio della stanza

 <oh cristo mamma, ma da quanto eri li? > le risposi cadendo dal divano, 

  <comunque come è andata scuola?  ho notato che non sei tornato per pranzo> mi chiese di nuovo ignorando la mia domanda

 stavo per dirle che era andato tutto bene oltre al fatto che ero già stato messo in punizione fin dal primo giorno, ma poi mi ricordai delle sue urla di mattina e quindi il mio istinto di sopravvivenza prevalse <come al solito mamma, tutto a posto.. non sono tornato a pranzo perché ho pranzato con una mia amica > le risposi sorridendo mentre mi alzavo da terra e mi pulivo i jeans, 

<mmh, va bene.. > rispose

 <io adesso vado a riposarmi ,tu non fare rumore> continuò,

 <certo> le risposi.

 Andò in camera sua ed io andai in cucina, mi preparai un Long Island, andai in camera mia e accesi il giradischi misi un vinile di Frank Sinatra. Presi il telefono dalla tasca e chiamai Diana mentre il telefono squillava mi avvicinai all'amplificatore per abbassare il volume dello stereo che stava intonando "Fly me to the Moon". Dopo il quinto squillo a vuoto stavo per attaccare quando qualcuno rispose al telefono 

- Hey Diana sono i Luke, come va?- dissi 

-Hey Luke scusami se non ti ho risposto subito, ma ero sotto la doccia dopo quattro ore passate in biblioteca mi sentivo io stessa un acaro di polvere- rispose lei 

-Volevo chiederti se ti andasse di fare una passeggiata, sempre se ovviamente non sei troppo impegnata a studiare le lumache marine- le chiesi con tono provocatorio 

-Certo, ma sono appena uscita dalla doccia ci metterò un pò a prepararmi, che ne dici se uscissimo a cena?- mi chiese

- certo, ma offro io- le risposi 

-a che ora ti passo a prendere?- le chiesi

-alle 20 sotto casa mia- rispose 

-Affare fatto, a dopo- dissi e chiusi la chiamata.



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