Mi alzai e guardai il mio orologio "le 11:00 per fortuna è domenica altrimenti sarei stato leggermente nella merda" pensai , presi il telefono e lo sbloccai "20 chiamate perse da Diana" <ma cos..> sussurrai mentre componevo il numero di Diana, fece cinque squilli e dopodiché <hey Luke dobbiamo parlare vediamoci davanti scuola fra cinque minuti> mi disse con un tono di voce che non avevo mai sentito <va bene> le risposi, indossai le prime cose che vidi a terra in camera: dei pantaloncini color cachi una canottiera rossa e le mie Vans rosse, presi lo skate e scesi, arrivai a scuola dove c'era Diana che già mi aspettava, <hey Luke, allora per quello che è successo ieri sera.. È stato uno sbaglio, scusami non lo avrei mai dovuto fare.. > mi disse mentre guardava a terra in evidente imbarazzo <Diana non ti preoccupare ,eravamo entrambi ubriachi fradici> le risposi sorridendo <Va bene.. Grazie> mi rispose imbarazzata, le presi la mano e sentii che ebbe un fremito <vieni ti porto in un posto> le dissi guardandola negli occhi <va.. bene> mi rispose ancora balbettando. Camminammo per un quarto d'ora abbondante parlammo di ogni cosa, <quindi questa Annabelle? > mi chiese con uno sguardo tra il serio ed il divertito <ah.. Beh stavamo insieme quando partecipavo a quelle rapine di cui ti avevo accennato, poi però quando ho smesso abbiamo cominciato a frequentare persone diverse ed alla fine è finita> le risposi <ah, ho capito>, passarono cinque minuti da quel discorso quando fermandomi <siamo arrivati> le dissi indicando una vecchia casa <dove siamo?> -nel mio vecchio quartiere, più precisamente davanti la mia vecchia casa.. Sai ogni tanto passo di qua e mi fermo ad osservarla e comincio a pensare a tutti i momenti orribili che ho passato li dentro- dissi sospirando e guardando verso la casa <hey Luke è tutto passato non ti preoccupare lui non ti farà più del male> mi disse Diana mentre mi stringeva il braccio, <speriamo.. Sai ogni tanto mi chiedo dove sia.. L'ultima volta che ho avuto sue notizie è stato più di un anno e mezzo fa, da sua madre, mi disse che si era fatto una nuova famiglia e che si era trasferito in un altra città> le dissi guardandola negli occhi <mi dispiace tanto Luke> mi disse e guardandola negli occhi vidi che era seria, <comunque non pensiamo a queste cose brutte> le dissi sorridendo nello stesso istante le suonò il telefono <è mio padre.. Devo rispondergli> disse <nessun problema> le risposi mentre si stava allontanando per rispondere e ne approfittai per guardarle il sedere, girò l'angolo e non la vidi più, nel frattempo mi sedetti su una panchina li vicino quando <ehilà Luke, da quanto tempo non ci si vede! > disse una voce maschile, era Vito, un mio amico Italoamericano alto 1,70 abbastanza palestrato occhi neri e capelli marroni <hey Vito! Quanto tempo! > risposi alzandomi dalla panchina <che mi racconti? Che succede da queste parti? > gli chiesi <ah beh niente di che, sempre la solita vita> disse <ah ora che ci penso c'è una novità, tu ieri sera sei andato in un locale ed hai rifiutato Annabelle? >
Ed io un po' stupito <si, perché? > risposi <perché lo ha detto a suo fratello John ed adesso ti sta cercando> continuò lui guardandomi negli occhi <oh merda John.. > sussurrai ,mentre mi mettevo le mani tra i capelli. Io e John eravamo molto amici, ma da quando lasciai la banda ci siamo allontanati, poi un giorno abbiamo avuto un litigio molto violento e adesso non ci parliamo più. <sai questa mattina l'ho incontrato e mi ha detto che te l'avrebbe fatta pagare> mentre ascoltavo quello che diceva Vito ,sentii un urlo, era Diana appena lo sentii cominciai a correre verso dove l'avevo vista per l'ultima volta, girai l'angolo correndo, ma non trovai più nessuno, anzi trovai il suo telefono, mi avvicinai, lo presi, lo guardai <DIANA DOVE SEI?! > urlai ovviamente, ma non ebbi nessuna risposta, nel frattempo Vito mi aveva raggiunto <hey Luke.. > disse mentre mi metteva una mano sulla spalla <NO CAZZO! QUESTA ME LA PAGHERANNO CARA> urlai mi misi in ginocchio e sbattei i pugni a terra dove fino a pochi minuti prima c'era Diana, dopo essere stato per un minuto in silenzio mi alzai, il mio sguardo era diverso, mi avvicinai a Vito <chiedi in giro voglio sapere esattamente tra un quarto d'ora dove la tengono> continuai stringendo i denti <va bene > rispose lui <io adesso vado a fare una cosa ci vediamo qui tra un quarto d'ora. > lui annuì e si incamminò io mi incamminai verso la mia destinazione.
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TIGERS
RomanceAmerica, Los Angeles, Luke Fisher abbastanza estraneo ai sentimenti a causa di un passato molto movimentato è costretto a cambiare scuola all'ultimo anno di liceo dove gli verrà stravolta la vita. Come al solito mi svegliai in ritardo per andare s...