-Tu cosa?- urlò Diana mentre le raccontavo l'accaduto e il mio incontro con Amanda seduti sul divano.
-Ma chi erano? Dobbiamo chiamare immediatamente la polizia.- continuò lei avvicinandosi al telefono poggiato sul tavolino del salotto.
La fermai -è meglio non dire niente alla polizia, per loro siamo morti ed è meglio che continuino a pensarlo, se scoprissero che siamo ancora vivi sicuramente ci proverebbero di nuovo e non fallirebbero questa volta- dissi guardandola, lei si sedette di nuovo e sprofondo nel comodo divano in pelle.
Sospirando ammise -hai ragione, tra l'altro adesso non c'è in rischio solo la sua vita, ma anche la tua ed è un pericolo che non voglio correre inutilmente-
-adesso lei dov'è ?- chiese
-Ho lasciato che dormisse sul mio letto, era davvero stremata- dissi ricordando come si fosse addormentata tra le mie braccia.
-dobbiamo decidere cosa fare, è un pericolo tenerla con noi e tra l'altro non sappiamo nulla di lei- disse lei sbuffando.
- di abbandonarla in mezzo alla strada non se ne parla. Come hai detto tu stessa non c'è in rischio solo la sua di vita se la trovassero verrebbero a cercare anche me e poi non lascerei mai una ragazza in difficoltà da sola- dissi fulminandola con lo sguardo.
Mi incamminai verso la mia stanza seguito da Diana che ancora non aveva avuto il piacere di conoscerla, accesi la luce, ma trovai il letto vuoto nello stesso istante entrò dalla porta del bagno Amanda che uscita dalla doccia indossava soltanto il mio accappatoio.
-Hey Luke, scusami se non ti ho avvertito che mi stessi facendo una doccia, ma vi ho sentiti parlare e non volevo disturbare, ne avevo proprio bisogno- disse leggermente imbarazzata.
-Non ti preoccupare Amanda hai fatto bene, te la meritavi dopo tutto quello che ti è successo, comunque lei è Diana- dissi indicandola, che nel frattempo dietro le mie spalle era visibilmente disturbata dalla nudità di questa. Le ragazze si strinsero la mano, cercai di capire cosa frullasse per le loro menti, ma la mia mente maschile fallì miseramente.
-Io e Luke volevamo sapere un po della tua storia, Luke mi ha raccontato di aver visto che venivi prelevata da un portabagagli da alcuni uomini, ma di non sapere nient'altro di te fuorché il tuo nome- disse Diana
Amanda sospirò triste -penso che una spiegazione sia più che lecita considerando quello che ha fatto per me Luke-
-Cosa volete sapere?- chiese lei con sguardo triste
Sta volta parlai io -Tanto per cominciare vorrei sapere perché quegli uomini ce l'avevano a tal punto con te da volerti uccidere- le chiesi mentre mi avvicinavo alla finestra e accesi una sigaretta, Diana mi fulminò con lo sguardo, ma ignorai la cosa facendole l'occhiolino
-Tutto questo è successo unicamente per colpa di mio padre- rispose bruscamente mentre cominciava a stringere i pugni al punto di far diventare le nocche bianche.
-Mio padre è un ingegnere meccanico e ha creato un nuovo tipo di motore innovativo che non utilizza più il solito combustibile fossile, ma bensì semplicissima acqua- continuò sempre guardando a terra.
-Non vedo quale sia il problema- disse Diana leggermente stupita.
-Il problema nacque quando mio padre negò un offerta ad un'industria internazionale metalmeccanica che voleva acquistare il suo progetto, dopo quel giorno cominciammo a ricevere minacce, prima chiamate minatorie, trovammo il gatto morto, bruciarono la macchina e molto altro fino a quando un giorno mentre tornavo da scuola mi stordirono e mi rapirono- rispose lei con gli occhi lucidi.
-Ma certo! Ecco perché il cognome Cooper mi sembrava così familiare tu sei la figlia di George Cooper.- Esclamai sorpreso.
-Si proprio lui, come lo conosci?- chiese lei incuriosita.
-Ho fatto una tesi sul suo lavoro, ma non sapevo si fosse spinto così tanto avanti in questi ultimi mesi- Risposi perplesso mentre inspirai un altra boccata.
-Perché non avete informato la Polizia?- chiese Diana.
-L'abbiamo chiamata quando trovammo il gatto impiccato, ma ci dissero che se non ci fossero prove che portavano direttamente a loro non avrebbero potuto far nulla- Rispose lei.
Capendo che stava per scoppiare in lacrime feci un'ultima boccata, gettai la sigaretta e dopo essermi avvicinato ad Amanda la strinsi a me non curante del fatto che fosse ancora in accappatoio e le sussurrai all'orecchio -Tranquilla è tutto passato, adesso non ti faranno più del male- lei si fece forza e mi ringraziò con un caldo bacio sulla guancia e disse -adesso devo andare a cambiarmi che altrimenti mi prenderò un malanno- sorridendo.
Io e Diana uscimmo dalla stanza "tranquilla è tutto passato" disse lei scimmiottandomi.
-Non ti piace?- chiesi.
-Non tanto- confessò lei.
-Cerca di fartela piacere ,perché dovrà stare con noi finché questa situazione non migliorerà- Risposi io leggermente irritato.
-Che vuoi dire con questo?- Mi chiese lei preoccupata.
-Che oggi dovrà venire con noi al matrimonio- Risposi guardandola dritta negli occhi e mordendole dolcemente il collo.
-Odio quando fai così- Disse lei sospirando.
-E' un si?- Chiesi io sorridendole.
-Va bene chiamerò per avvertire, ma vedi di trovarle un cavaliere questa sera sarai soltanto mio- disse lei con un sorriso malizioso.
-Ah un altra cosa Diana, ho proprio l'impressione che dovrai prestarle un vestito a meno ché non voglia che venga nuda- aggiunsi ridacchiando.
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TIGERS
RomanceAmerica, Los Angeles, Luke Fisher abbastanza estraneo ai sentimenti a causa di un passato molto movimentato è costretto a cambiare scuola all'ultimo anno di liceo dove gli verrà stravolta la vita. Come al solito mi svegliai in ritardo per andare s...