Capitolo 18

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"Dai, mettimi giù!" Urlo riempendo la schiena del mio migliore amico di cazzotti.
Ultimamente è strano, prima fa l'offeso e non mi rivolge la parola, se siamo lontani evita persino le mie chiamate e i miei messaggi, poi, improvvisamente, tutto torna normale.
Non lo capisco, ma preferisco godermi il momento e stare zitta.
"Brad, ho detto che devi mettermi giù" sbuffo.
"E va bene" improvvisamente la mia pancia non è più appoggiata sulla sua spalla e la sua mano non regge più la mia coscia, solo quando sbatto la schiena sul materasso capisco che mi ha appena lanciata sul letto.
"Che facciamo?" Chiede ancora con il fiatone.
"Non sapevo di pesare così tanto" si lancia sul letto accanto a me e ridacchia.
"Beh, io ho intenzione di andare a mangiare e poi mettermi a dormire" puntualizzo e poi faccio per alzarmi, ma vengo afferrata per il polso e spinta di nuovo sul materasso, o meglio, su qualcosa di duro che poi si rivela essere il petto di Brad.
"Sei andato in palestra?"
"Perché me lo chiedi?" Intreccia le mani dietro la mia schiena, bloccandomi, ora sono distesa su di lui.
"Beh qui...è più duro del solito" dico accarezzandogli il petto fasciato dalla maglietta.
"Si chiamano muscoli, cara" ridacchia e io faccio lo stesso.
"Ma a me piaceva il panda ciccione" sbuffo poggiando il viso nell'incavo del suo collo.
"Panda ciccione?" Chiede e io sollevò il viso guardandolo.
"Il mio panda ciccione" gli lascio un bacio all'angolo della bocca e lo vedo sorridere.
"Prepariamo la cena?" Chiede.
"Brad...l'ultima volta stavamo per far esplodere la cucina, ci facciamo un panino"
"Va bene, mamma" ridacchia.
"Vado e torno" dico alzandomi.
"Ti aspetto qui"
Esco dalla camera e scendo al piano di sotto dirigendomi verso la cucina, oggi i miei non ci sono, devono lavorare. Abbiamo avuto tutto il giorno a disposizione per fare quello che volevamo, ovvero guardare dei film fino allo sfinimento dato che non possiamo andare in giro senza che qualcuno lo riconosca.
Preparo due panini al prosciutto e poi torno di sopra.
"Eccoli!"
"Dai che ho fame" sorride.
Gli porgo il suo piatto e poi insieme cominciamo a mangiare, dopo un po' il telefono vibra.

Da Tris:
Piccola, come sta andando?

Rispondo subito.

A Tris:
Tutto benissimo, ti va se ci sentiamo domani? Vorrei che questa giornata sia solo per me e Brad.

So che probabilmente ci rimarrà male, ma lo chiamerò domani mattina.

Da Tris:
Okay.
A Tris:
Tris, non ti preoccupare, okay? Voglio solo passare un po' di tempo con lui.
Da Tris:
Va bene, ci sentiamo domani :)
A Tris:
A domani, Ti amo.
Da Tris:
Ti amo anche io.

Blocco il telefono e lo appoggio sul comodino, Brad ha finito di mangiare e mi osserva.
"Tutto okay? Era Tris?" Chiede.
"Si, gli ho detto che oggi è solo per noi"
Un sorriso si fa spazio sul suo viso a queste parole.
"Vado a mettere questi di sotto" dico riferendomi ai piatti e lui annuisce.
Quando torno in camera però trovo Brad seduto a terra, i capelli spettinati e una scatola sulle gambe, è la scatola dove tengo tutti i nostri video e foto, da quando eravamo piccoli fino ad ora.
"Che fai?" Chiedo avvicinandomi a lui.
"Ci sono tutte le nostre foto qui?"
Annuisco.
"Anche dei video"
"Ti va di guardarli?"
"Ehm...certo"
Apre la scatola e comincia a frugarci dentro, io intanto accendo la TV e inserisco una cassetta a caso, poi la faccio partire.
Spengo la luce e mi siedo vicino a Brad, è impegnato a guardare qualche nostra foto, ma alza subito lo sguardo quando parte il filmino.
L'inquadratura è tutta storta, probabilmente mia madre stava girando il video.
D'un tratto il ricciolino sorridente entra nell'inquadratura mentre io, piccola come ero, gli gattonavo incontro.
"Brava Bubù" dice Brad.
Quando ancora eravamo piccoli mi chiamava in quel modo perché una volta mentre dicevo il suo nome mi era venuto il singhiozzo e quello che era venuto fuori era stato 'Bubù', verso gli otto anni ha cominciato a chiamarmi principessa.
Poi la scena cambia, scuola, mi ricordo benissimo il giorno in cui Brad si era offeso perché avevo fatto amicizia con altri bambini.
Ridacchio a quel ricordo, poi sento il braccio di Brad cingermi il fianco e avvicinarmi più a lui.
"Ero gelosissimo.." Sussurra.
"Oh, me lo ricordo bene" mi giro verso di lui e i nostri sguardi si incrociano, sorrido poi appoggio la mia testa sulla sua spalla e inalo il suo profumo.
Non è come quello che usa Tristan, è più delicato.
"No, ti prego" lo sento ridacchiare.
"Cosa?"
"Guarda" alzo lo sguardo sullo schermo della televisione.
Non ci credo, è il video della festa del decimo compleanno di Brad.
Mi copro la faccia con le mani quando io e il mio migliore amico ci baciamo, credevo di aver tagliato quella parte del video perché ogni volta che la riguardo mi mette in imbarazzo.
D'un tratto le mani che fino a poco prima mi coprivano il viso vengono spostate.
"Sei tutta rossa" mi guarda Brad.
"Mi vergogno, non fissarmi, mi metti in soggezione" prendo un cuscino dietro di me e glielo sbatto in faccia.
"Dai me lo hai tirato in bocc.." Gli rivolgo uno sguardo malizioso.
"Pervertita!"
"Sei tu che ti esprimi male" gli sorrido.
"Forse è meglio se andiamo a dormire, stai dando i numeri" si alza in piedi.
"Adesso è colpa mia?"
"È sempre colpa tua" mi fa la linguaccia.
"Non sei divertente"
"Invece si..." Il suo sguardo si punta a terra.
"Che.."
"Questa" si piega e afferra una foto, poi me la mostra.
"Non sai quanto l'ho cercata, Soph"
Sorride guardando due bambini che si abbracciano, ed è strano sapere che quei due bambini siamo noi.
"Tienila" dico.
"Posso?"
"Certo"
"Ti voglio bene, principessa" dice afferrandomi il braccio per portarmi contro il suo corpo e abbracciarmi.
"Anche io, non dimenticarlo mai" gli accarezzo i ricci.

|Best Friends| B.W.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora