Capitolo 5
Mi ritrovo di nuovo nel vuoto una luce accecante mi ha costretto a chiudere gli occhi finché diminuì riuscendo a vedere la figura che ho d'avanti un'angelo, il mio angelo custode mia madre.
<<Elena,amore mio mi sei mancata. Mi dispiace di averti ferita e abbandonata involontariamente>>
<<mi manchi>>
<<lo so tesoro,ascolta non ho molto tempo! Andrai da una persona a me molto cara>>
Cercai di toccarla per l'ultima volta e sentire le sue braccia che circondano il mio corpo
<<Elena devo andare>>
<<no!aspetta>>
Cerco di rincorrerla ma il buio invade la stanza spegnendo quella luce, sento una voce che assomiglia a quella di mia madre, apro immediatamente gli occhi anziché trovare lei trovo un uomo, uno scheletro vivente di media altezza, seduta su una sedia sembra concentrato a fare qualcosa di importante , incuriosita mi avvicino a lui lentamente e mi alzo in punta di piedi.
Sgrano gli occhi vedendo due bambole, non trattenendomi gli urlo nell'orecchio
<<che cavolo fai con le mie bambole deficente>>
Si spaventa saltando dalla sedia e cade per terra, rimane lì impalato per quattro secondi finché accumula ciò che è successo
<<niente, stavo controllando le bambole, perché potrebbero essere pericolose infatti non si introducono armi nella nave signorina>>
<<Nave?quale nave?>>
<<Povera bambina!ti sei dimenticata tutto?!avrai ricevuto na bella botta in testa, comunque dopo il tuo ennesimo
omicidio ti sei trovata a galleggiare come un gabbiano nel fiume, non riuscendo nel tuo intento>>
<<Gabbiano a chi scusa? Dimmi dove mi stai portando? E come fai a sapere degli omicidi?>>
<<semplice, uccidi sempre alla stessa ora così siamo riusciti a collegarti dovresti ringraziare il tribunale, non ha deciso di ucciderti dandoti la possibilità di essere istruita da un tuo parente, lui è...>>
Non sentì l'ultima parte perché sono uscita sbattendo la porta.
Non voglio andare da nessuno voglio starmene sola, trovo un nascondiglio e mi metto seduta portando le gambe al mio petto, sento tutti in panico dato che non mi hanno trovata
<<È un'idiota Nicolò Marcalli! Non sa badare nemmeno a una bambina!>>
Esclamò uno della ciurma, quindi Nicolò sarebbe quello scheletro vivente che ha toccato le mie bambole!
Srufandomi di stare seduta decido di ritornare nella mia stanza e riposarmi.
Dopo 3 ore Nicolò Marcalli il Deficente entra nella mia stanza
<<ma-ma se, cioè tu.....com'è possibile? Tu eri uscita da quella porta e e....>>
<<chiudi quella fogna che entrano le mosche! Poi non è colpa mia se tu sei un'idiota irresponsabile che non riesce a badare a un'angelo tranquillo come me>>
Gli dico sbattendo le palpebre e sorridendo in modo innocente.
Ogni benedetto giorno aiuto i marinai, l'unica cosa positiva è vedere Nicolò infuriato per tutte le volte che gli faccio uno scherzo, ricordo come se fosse ieri quando ho rivelato ai marinai che l'ho sgamato a giocare con le mie bambole, per tutto il giorno ridevano sotto i baffi quando lo vedevano, non vi dico come ha reagito quando lo ha scoperto.
La noia invade le giornate nella nave mentre l'incubo bussa alla porta e entra senza il mio consenso facendomi compagnia, anzi una spiacevole compagnia durante la notte.
Una luce attira la mia attenzione, incantata entro e vedo un uomo di spalle vestito in modo elegante.
Aspetta lui cosa ci fa qui? Deve aspettare fuori insieme alle altre persone per vedere lo spettacolo!
<<ti stavo asppetando Elena Corvina Francesca Kenway>>
Coma fa' a conoscere il mio nome?
Una figura nascosta avvolta dal buio è uscita allo scoperto.
No, non è possibile.
Non ci voglio credere.^-^-^-^-^-^-^-^-^-^-^-^-^-^-^-^-^-^-^-^-^
Scusate per il ritardo ma eravamo entrambe impegnate!
Cercheremo di essere puntuali come vi abbiamo promesso, speriamo che non capiti più un'episodio come questo😅😅
Un bacio Evie-selene😘😘
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Elena Kenway
De TodoSono Elena, Elena Kenway credevo di essere un semplice ragazza, con una vita normale ma.....