-Prologo.

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N/A: gran parte di quello che leggerete nel corso della storia è il semplice frutto della mia fantasia.
I pensieri, i comportamenti e il vissuto dei personaggi potrebbe essere, di conseguenza, variato in base alle mie idee.


New York, 1995

L'aereo atterrò dopo tre ore di viaggio: toccare il suolo dopo tutto quel tempo passato in uno stato di ansia totale rappresentava per Frank il suo unico desiderio in quel momento.
Non gli era mai piaciuta l'idea di prendere uno di quei cosi per spostarsi; insomma, c'erano le macchine, i treni, avrebbe preferito andare a piedi prima di prendere un maledettissimo aereo.

-Tutto bene tesoro?-

Fece sì con la testa, ma non andava bene per nulla; era stanco, gli veniva da vomitare, non sapeva come trovare l'hotel, niente, assolutamente niente andava bene.

Riuscì a chiamare un taxi e farsi strada tra le gente mentre Dorian, il suo maggiordomo, annaspava dietro la coppia, carico di borse e borsoni.

Aveva sempre odiato il narcisismo della moglie; si credeva tanto importante e perfetta che persino in vacanza esigeva la servitù.
Erano ricchi, certo, ma portare una valigia non era mica un lavoro da contadino.

-Mi dia un paio di borse, Dorian-

L'uomo, basso e tarchiato fece una sorta di riverenza per poi declinare l'offerta con una cortesia palesemente finta.

-Non vorrei che il padrone si stancasse-

Frank non volle sentire ragioni e si caricò tre dei pesanti borsoni su quelle gracili spalle che a stento avrebbero sopportato il peso di una.

Una volta caricato tutto quanto in quella piccola vettura gialla, Dorian porse un foglietto spiegazzato dove vi era scritto l'indirizzo dell'hotel e come arrivarci il più velocemente possibile; un po' per la fretta, un po' per dimezzare i costi; altra idea della moglie.

-Come se fosse un problema- pensò aspramente il maggiordomo.

Non vedeva l'ora di stendersi e dormire profondamente, per due settimane i suoi affari avrebbero aspettato.
Aveva bisogno di vacanze, di respirare, di sentirsi vivo e di non doversi preoccupare di tutte quelle stronzate che lo tenevano occupato per gran parte della giornata.

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La stanza era enorme, il letto matrimoniale era avvolto in delle coperte color porpora così come le pesanti tende.

-Prenditi pure la settimana libera, Dorian. La tua stanza è la 136-

Saltando gli infiniti ringraziamenti, il maggiordomo non ci pensò due volte a prendere le sue cose e uscire da lì.
Abbracciò il padrone con gratitudine e si avviò verso la porta con un grande sorriso.

Dorian era diventato un grande amico per Frank, complice dei più grandi sbagli e difensore di tutti i suoi segreti.
Veniva trattato con un occhio di riguardo e pagato più del necessario, ma era piacevole avere una persona con cui confidarsi ogni tanto.

Le poche ore di sonno cominciarono a farsi sentire e Frank si stese sul materasso senza il minimo pudore, liberandosi dei vestiti e rimanendo in boxer.

-Sei sempre tanto bello-

Quelle era la frase , quando la moglie incominciava ad adularlo in quel modo, la maggior parte delle volte era perché aveva voglia di far sesso.

Amava sua moglie alla follia, nonostante tutti i vizi in cui si inciampa quando ci si rende conto di essere ricchi sfondati e di poter far qualsiasi cosa senza avere bastoni fra le ruote.

Non le rinfacciava nulla, perché la sua vita non gli dispiaceva affatto: Aveva tutto ciò che un uomo può volere, una bella donna al suo fianco, soldi e tutto ciò che ne consegue.

Guardò Jamia mentre si spogliava in quel modo sensuale tipico di lei, il sonno poteva aspettare.

-Tra poco è il nostro anniversario-

Con il tempo aveva imparato che Jamia non era una persona da anelli e collane; a lei piaceva l'arte e la letteratura e quindi sapeva già dove andare a comprare il suo regalo; ci aveva pensato a lungo e si era convinto che sarebbe stato perfetto.

-Già, e so anche cosa regalarti-

-Ti amo Frank, ma a volte penso che questi soldi stiano rovinando tutto quanto-

-Preferisci una vita mediocre?-

-Preferirei una vita mediocre con l'uomo che amo, invece che una vita da signora con un burattino delle banche- disse grave, mentre si liberava della camicia bianca e la lanciava vicino alla finestra.

L'argomento era stato toccato diverse volte, ne avevano discusso a lungo; lui era entusiasta della sua vita, lei invece avrebbe voluto passare più tempo insieme a Frank.

-Saranno due settimane meravigliose, vedrai, e recupereremo il tempo perso in questi giorni-

Demolition Lovers || Frerard.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora