-This is blood all over me-

84 11 2
                                    

Capitolo 3; This is blood all over me.

-Se ti azzardi ad andare da quel pazzo ti uccido, Frank-
La moglie continuava a sbraitare senza pietà, non accorgendosi che il poveretto aveva perso l'interesse per la sua predica da una buona mezz'ora.

Ovviamente lui c'era andato lo stesso, a Gordon Street.
L'aria di quel posto, che il giorno prima gli era sembrata tanto nauseabonda ora era più sopportabile.

-Non capisco che ci trovi di così speciale in mio fratello- sibilò il biondo mentre si facevano strada fra quei vicoli stretti e scuri.

-Ha talento-

Michael sputò a terra, era così simile al fratello.
Non sapeva cosa lo spingesse a tornare in quel posto che sicuramente era poco raccomandabile.

-Oh, cazzo- erano appena arrivati davanti al negozio quando la montagna del giorno prima si fece avanti, con le spalle e la testa china.

-Conosci i Way?-

Il tono, rispetto al giorno precedente era cambiato; Sembrava infatti che quell'uomo avesse paura di lui.
Frank fece sì con la testa, supponendo che per "i Way" intendesse Michael e Gerard.

-Allora mi vedo obbligato a chiederti scusa per il comportamento di ieri, chi sta con loro ha il libero accesso a questa zona-

E con quella che sembrava una sorta di riverenza si dileguò fra i bidoni.
Frank guardava il biondo interrogativo, cosa voleva dire quell'uomo?

-Qui comandiamo noi, tutti lo sanno-

Il cervello di Frank cominciò ad elaborare numerose teorie, come potevano comandare delle persone così? Spaccio di droga, non c'era altra spiegazione.

-Spacciate?-

-Piano con le supposizioni, Sherlock-

Michael rimase impassibile per tutto il viaggio, senza un sorriso o un accenno di emozione.

--

-Nessuno può torcerci un capello qui, ed è per questo che la baracca va avanti- Gerard camminava intorno al negozio, togliendo i pesanti strati di polvere che ricoprivano parte dei dipinti -Noi non spacciamo, ma siamo dei mercenari. Uccidiamo i cagacazzo, per intenderci-

Lo stomaco di Frank si rivoltò su se stesso mentre spaesato si chiedeva come uscire al più presto da quel posto.
Aveva di nuovo paura.

-Gerard lo stai facendo cagare sotto in questo modo- disse il biondo.

Voleva uscire e tornare da Jamia, voleva assicurarsi che stesse bene e chiederle scusa perché non l'aveva ascoltato.
Cazzo, era in compagnia con degli assassini.
Assassini.

Mi uccideranno e taglieranno il mio corpo in mille pezzi, lo butteranno in qualche discarica e rimarrà lì per sempre a marcire.
Quando qualcuno si accorgerà della mia mancanza sarà troppo tardi -pensò.

Gerard gli faceva paura, guardava le tele disegnate e anch'esse lo inquietavano.
Come poteva un assassino dipingere cose così belle?

-Albe tardive e tramonti precoci, proprio come nelle mie scene preferite-

Si fissarono per secondi che parvero ore

-Voglio tornare a casa, vivo-

Gerard scosse la testa, avvicinandosi quasi minacciosamente alla piccola figura davanti a sè.

-Ti assicuro che finché starai sotto questo tetto nessuno ti farà del male, io compreso-

-Vuoi del Jack Daniel's?- la voce di Michael ruppe il silenzio oltremodo angosciante.

Frank stava sudando freddo, doveva tornare a casa, andare via da quel posto e subito.
Doveva mantenere la calma e sembrare tranquillo, era tutto a posto.

Il rosso lo guardava divertito, aveva sempre avuto una grandissima immaginazione e stava già pensando a cosa avrebbe fatto appena tornato al suo hotel per ricconi.
Quel ragazzo, Frank, lo incuriosiva; sapeva bene che uno di quella razza non sarebbe mai potuto andare d'accordo con un pezzente come lui.

-Non ti farò del male, a patto che tu non mi rompa troppo il cazzo-

Frank annuì, buttando giù in un sorso il bicchiere contenente l'alcolico.

-Comunque, mi avevi chiesto un dipinto-

-È per l'anniversario di mia moglie: vorrei due volti che si guardano, visti di profilo-

Porse tremante una foto sua e di sua moglie, non voleva più comprare quel quadro ma solo tornarsene a casa vivo.

-Ci metterò un giorno, credo-

Gerard aveva iniziato a disegnare una bozza su un foglio già scritto più e più volte, preso dalla scrivania disordinata e sporca.

Ogni tanto alzava lo sguardo e sorrideva al moro che non aveva ancora smesso di chiedersi chi cazzo gli avesse messo in testa di andare in un posto simile.

-Sai Frank, non è così facile come sembra; Noi rischiamo la pelle per campare, la rischiamo eccome mentre tu e la tua famiglia navigate nell'oro- iniziò a delineare il volto maschile con un pastello blu -Noi qui andiamo a fare i macellai per conto di qualche stronzo come te che non ha il fegato di risolversi i problemi da solo-

-E non vorresti cambiare vita?-

Le parole uscirono tremolanti, la voce di Gerard lo rassicurava mentre la sua espressione annullava qualsiasi effetto positivo; la cura ed il veleno.

Gerard era un cucciolo nel corpo di una bestia, andava aiutato in qualsiasi modo.

-Posso aiutarvi, se lo volete-

Il pastello blu cadde a terra, rotolando vicino al piede di Frank.

-Parla-

Demolition Lovers || Frerard.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora